arianna giorgia meloni

IL CAMBIO DI STRATEGIA DELLA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI: ESCE DALL’OMBRA E TIENE IL SUO PRIMO COMIZIO “DA LEADER” NEL “FORTINO” DI FDI DI VITERBO – LA SORA GIORGIA DISSE: “ARIANNA È SEMPRE STATA PENALIZZATA PERCHÉ MIA SORELLA”. ADESSO CHE "LA DUCETTA" E’ IN DIFFICOLTA’  LA USA COME “JOLLY” - “FATE ATTENZIONE ALLA PRIMA VOLTA CHE LA VEDRETE IN TV”, DICE UNO CHE CONOSCE BENE ARIANNA. “QUANDO SUCCEDERÀ, È IL SEGNO CHE LA SORELLA GIORGIA VIVE UN MOMENTO CHE CONSIDERA MOLTO COMPLICATO” – IL VIDEO DELLA SUA PARTECIPAZIONE A “TEMPO REALE” - VIDEO

ARIANNA MELONI OSPITE DI TEMPO REALE - 12 GENNAIO 1995

Tommaso Labate per il Corriere della Sera - Estratti

 

giorgia arianna meloni

Dentro quel «sono un soldato» ripetuto compulsivamente tutte le volte che qualcuno le chiede delle sue ambizioni future — e dall’inizio della legislatura sarà successo centinaia di volte — Arianna Meloni comprende una serie di punti fermi, che così sono stati, così sono e così rimangono. 

 

(...)

 

Eppure, nella testa di Meloni senior, una sorta di cambio di strategia c’è.

 

Lasciatasi alle spalle la fase «Arianna è sempre stata penalizzata perché mia sorella» (la frase è della presidente del Consiglio) e avviate le pratiche per l’avvio del cursus honorum che le riconosce fattivamente dentro Fratelli d’Italia uno status che idealmente le era già riconosciuto da chiunque (la dicitura esatta è «responsabile della segreteria politica»), adesso — come ha raccontato ieri il Foglio in un retroscena molto informato — è tempo dei primi «comizi da leader».

 

Si comincia domani alle 17, da Viterbo, nel giorno in cui la sorella Giorgia e gli altri leader del centrodestra chiuderanno a Potenza la campagna elettorale di Vito Bardi; si prosegue nel tardo pomeriggio a Tarquinia, dove si vota anche per il sindaco.

 

giorgia meloni e arianna entrano in palestra foto di chi

Ora non è tanto, o non solo, il fatto che Meloni senior sia impegnata in prima persona in una campagna elettorale, circostanza che quelli che minimizzano la portata della notizia derubricano «a cosa che lei fa praticamente sempre, da trent’anni a questa parte».

 

Il tema è come all’interno di Fratelli d’Italia pubblicizzino la cosa, con tanto di card facile da inoltrare su Whatsapp e da condividere sui social network, con mega foto in primo piano di Arianna al microfono e caratteri cubitali in testa, «Arianna Meloni nella Tuscia».

 

Trattamento da generale, altro che soldato. Tanto è bastato per far registrare due sold out annunciati, sia a Viterbo che a Tarquinia, dove la folla dei militanti si unirà a quella dei giornalisti al seguito.

 

Lo studio dell’inglese, che la sorella presidente del Consiglio parla già perfettamente, accompagnato da uno standing che la fa assomigliare sempre più a una sorta di vice leader tanto votata al partito quanto poco al governo, ne ha accresciuto la fama.

 

GIORGIA E ARIANNA MELONI

Se si è fuori dal perimetro di Fratelli d’Italia è problematico chiederle un appuntamento, difficilissimo parlarle, quasi impossibile incontrarla, fantascientifico sottoporle questioni che hanno a che fare con le nomine in generale e men che meno, tanto per dirne una, con la Rai.

 

Se la si cerca direttamente, risponde «sono in riunione»; se lo si fa tramite segreteria, «Arianna è impegnata in una riunione». Cambiando l’ordine di fattori o addendi, il risultato non cambia e non si viene richiamati.

 

Cresciuta a pane e diffidenza come tutti i custodi più accaniti dell’ortodossia di un partito e fedele alla grammatica dello scontro muscolare, Arianna Meloni è il jolly per i momenti complicati.

 

«Siamo sotto attacco», «non abbiamo scheletri nell’armadio», «pensano di farci saltare il sistema nervoso ma non ci riusciranno», «continuerà il veleno contro di me e contro di noi» sono gli spartiti che recita meglio.

 

Più incline ai codici della politica che sa sporcarsi le mani praticati in anni e anni di opposizione dura che non alle tartine delle tavolate imbastite di appuntamenti con le auto blu che aspettano all’ingresso col motore già acceso, la presenza di Meloni senior nella campagna elettorale crescerà al crescere del livello dello scontro. Col centrosinistra, certo; ma anche col resto del centrodestra.

Giorgia e Arianna Meloni

 

La presenza della sorella Giorgia in cima alle liste di Fratelli d’Italia la toglierà dall’imbarazzo di dover accettare un posto che in caso contrario sarebbe stato suo. «Fate attenzione alla prima volta che la vedrete in tv», dice uno che la conosce bene. «Quando succederà, è il segno che la sorella Giorgia vive un momento che considera molto complicato».

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...