CASTA AWAY: 30MILA EURO AL MESE PER UN FUNZIONARIO DI CAMERA E SENATO? OH, YES! I 2200 DIPENDENTI DEL PARLAMENTO SI AUTO-RIMUOVONO IL TETTO AGLI STIPENDI, 240MILA EURO L'ANNO ERA TROPPO POCO EVIDENTEMENTE - TORNANO I MEGA-VITALIZI NELLE REGIONI: INIZIA IL LAZIO- DOVETE RINGRAZIARE LA CORTE COSTITUZIONALE, MASSIMO ESEMPIO DI BOIARDI CHE NON MOLLANO, ANZI SI NOMINANO TUTTI PRESIDENTE PER GODERE DI VITALIZI PIU' RICCHI

Paolo Baroni per www.lastampa.it

 

A Montecitorio la Befana è già arrivata lunedì scorso. Col primo dell’anno infatti alla Camera dei deputati (e per analogia anche in Senato) si è dissolto il tetto agli stipendi dei dipendenti introdotto nel 2014. Da quest’anno il taglio doveva diventare strutturale e produrre ben 23,4 milioni di euro di risparmi solo a Montecitorio, ma la pioggia di ricorsi (oltre mille) che ha inondato la Commissione giurisdizionale interna ha fatto sì che si tornasse all’antico.

CAMERA DEI DEPUTATI SEMI VUOTA

 

E così in ossequio agli orientamenti della Corte costituzionale, che in queste materie ammette solo interventi temporanei, saltano tetti e sottotetti di reddito e tornano i vecchi scaglioni di anzianità con progressioni sino a fine carriera (40 anni di servizio e oltre contro i 23). Insomma è la rivincita della casta. Che festeggia anche alla Regione Lazio, dove salta (almeno per il momento) il prelievo sui vitalizi dei consiglieri, ed in Sicilia. Anche qui con l’anno nuovo è saltato il tetto dei 240mila euro imposto ai dipendenti dell’Ars, anche se la giunta di centrodestra a breve potrebbe ripristinarlo.

 

 

Via tutti i tetti 

 

PALAZZO MADAMA - SENATO DELLA REPUBBLICA

I più contenti sono certamente di 2200 dipendenti di Camera e Senato, che facendo leva sulla autodichia, ovvero l’autonomia assegnata agli organi costituzionali di risolvere al proprio interno ogni disputa col personale, dopo tre anni di Purgatorio e tagli progressivi ai loro stipendi riusciranno ai vecchi, ricchissimi, trattamenti.

 

Commessi, centralinisti e barbieri con più di 23 anni di anzianità da questo mese anziché fermarsi a 99 mila euro lordi all’anno di stipendio potranno arrivare anche a 136.120, i collaboratori tecnici con 40 anni di anzianità a 152.600 (anziché 106 mila), i segretari parlamentari a 156.185 (da 115mila), i ragionieri a 237.990 invece di 166mila e i consiglieri parlamentari addirittura a 358mila invece di 240mila euro.

 

Che poi è l’equivalente del compenso che spetta al Capo dello Stato, il tetto massimo ammesso in tutto il resto della pubblica amministrazione. Il segretario generale della Camera, che per effetto della riforma non poteva più godere di un trattamento specifico, ma a sua volta seguiva la progressione di carriera dei semplici consiglieri parlamentari, potrà addirittura arrivare a 406.399,02 euro (e a 304.847,29 i suoi vice). Un bel salto per Lucia Pagano che nel 2015 prese servizio con un stipendio di 263mila euro, ovvero 200mila euro in meno del suo predecessore Ugo Zampetti che invece percepiva oltre 460mila euro l’anno.

 

ugo zampetti gianfranco fini

Secondo le stime ben 60 dei 137 funzionari apicali di Montecitorio torneranno a guadagnare più di 240 mila euro lordi all’anno ed una parte consistente delle qualifiche inferiori riconquisterà i vecchi livelli di stipendio: si tratta di poco più della metà dei 1600 dipendenti in servizio. Sul bilancio del 2018 della Camera il dietrofront comporterà un aumento di 4,5 milioni di euro della spesa per il personale fissata a quota 175 milioni. Questo a fronte dei 60,5 milioni di risparmi in 4 anni (36,7 per il Senato) sbandierati al momento di varare i tagli. 

 

Il caso-Lazio 

LUCIA PAGANO

                 

Con l’inizio dell’anno, sempre in ossequio ai dettami della Consulta, esaurisce i suoi effetti anche il provvedimento con cui la Regione Lazio, aveva eliminato per prima i vitalizi per i consiglieri regionali ed introdotto un contributo di solidarietà del 18% per gli assegni in essere. A fronte del bombardamento dei 5 Stelle contro la giunta Zingaretti («a loro il vizio della casta, ai cittadini laziali le tasse più alte d’Italia. Così continuano a prenderci per i fondelli»), il governatore ha spiegato che «appena si riapre la legislatura ripristineremo il fondo di solidarietà che serve a tagliare i vitalizi pregressi. Quello vecchio – ha aggiunto - si conclude con questa legislatura, ma al solo scopo di salvare il provvedimento da eventuali ricorsi».

 

Sicilia stop and go 

 

REGIONE LAZIO

Polemiche violente anche in Sicilia visto che anche per i dipendenti dell’Assemblea regionale dopo tre anni è scaduto il tetto dei 240mila euro. Un assessore (Vincenzo Figuccia, delega all’energia) si è addirittura dimesso in polemica col presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè favorevole a ripristinare i vecchi stipendi. Poi c’è stato un ripensamento e la maggioranza di centrodestra ha deciso di prendere tempo per avviare le trattative coi sindacati per ripristinare il vecchio tetto o quanto meno introdurne dei nuovi. Entro febbraio si dovrebbe capire se è vero.

nello musumeci

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO