grillo conte

LA RESA DEL CONTE – L’AVVOCATO DI PADRE PIO (GLI SCHIAFFI) HA INIZIATO LA SUA DISCESA AGLI INFERI DOPO AVER OSATO SFANCULARE IL PADRE-PADRONE GRILLO. ORA HA DUE NEMICI ALL'INTERNO DEL M5s: BEPPE MAO E DI MAIO – VERDERAMI SUL TOTEM DEI DUE MANDATI: “SE ANCORA CONTE NON ESCE ALLO SCOPERTO È PERCHÉ LA SCELTA AVREBBE RIPERCUSSIONI POLITICHE SUL MOVIMENTO…”

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/preparate-ring-m5s-quot-pochette-nulla-intorno-quot-273197.htm

 

Francesco Verderami per il "Corriere della Sera"

 

conte grillo

Appena diverrà leader dei grillini, a Conte spetterà avviare l'operazione verità nel Movimento, ponendo fine alla logica del doppio mandato e dicendo in pubblico ciò che sostiene già in privato. Più che un gesto di coraggio sarà un atto di generosità verso la forza che si appresta a guidare e che ha bisogno di liberarsi dell'ultimo totem per calarsi definitivamente nella realtà della politica. Peraltro l'ex premier è convinto che la modalità dei parlamentari «vota e getta» non funzioni, anche se ha un modo tutto suo di farlo capire agli interlocutori.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

Il ragionamento non è diretto, prende una strada tortuosa, parte da lontano, dai partiti della Prima Repubblica che «avevano una classe dirigente composta da personalità di valore, studiosi, intellettuali. Mentre oggi la dinamica dei social è fondata sui like. E anche questo incentiva a non approfondire i dossier, spinge all'approssimazione».

 

La rivalutazione del passato serve ad offrire una cruda rappresentazione del presente, ed è così che Conte arriva al punto, cioè ai «limiti del doppio mandato». Anche se vede l'altra faccia della medaglia, il fatto che «oggi in tutti i partiti non c'è un fisiologico ricambio». Ma il superamento del tetto di due legislature è un processo che ritiene necessario. Se ancora non esce allo scoperto è perché la scelta avrebbe ripercussioni politiche sul Movimento: si avvicina la corsa per il Colle e per mantenere un potere contrattuale nella trattativa sul prossimo capo dello Stato, serve tenere uniti quanto più possibile i gruppi. Perciò prova a temporeggiare. Solo che, a loro volta, i parlamentari chiedono un chiarimento prima di quell'appuntamento.

 

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio

Il tempo della decisione si avvicina, ed è chiaro che Conte non può entrare in contraddizione con il suo progetto. Non avrebbe senso infatti far nascere la «scuola di formazione», di cui ha parlato nell'intervista concessa a Monica Guerzoni per il Corriere . Strutturare la futura classe dirigente del Movimento serve a evitare che le Camere diventino bivacco per un manipolo di inesperti, influenzabili se non addirittura permeabili. L'esperienza acquisita eviterebbe di rivedere certe scene, con ministri in balia della burocrazia che - grazie alla conoscenza delle norme - finiva per orientare le scelte sui dossier. È per aver vissuto certe cose se Conte dice che «dopo un anno a Palazzo Chigi ti sembra di aver governato un'intera legislatura».

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 

Paradossalmente proprio l'avvento di Draghi - smaltito il Maalox e accantonato il travaglio - spinge a un definitivo cambio del precetto, figlio della stagione giacobina. Per il modo in cui in tv ha sottolineato «la necessità di non perdere le competenze», Azzolina potrebbe essere accusata di conflitto d'interessi. Ma al fondo l'ex ministro cinquestelle solleva un problema: al momento di tornare al voto, il Movimento come spiegherebbe all'elettorato che dal Parlamento esce Di Maio ed entra l'onorevole nessuno? L'opzione di mantenere la regola e decidere chi sono i «meritevoli» della ricandidatura, saprebbe di espediente. Come è già accaduto con il «mandato zero».

 

grillo e conte

E il rischio per Conte sarebbe una risposta dell'opinione pubblica a saldo negativo. Anche perché l'idea di preservare il limite del doppio mandato non restituirebbe la verginità politica perduta, siccome i grillini - teorici del «governeremo da soli» - nel giro di mezza legislatura hanno stretto accordi prima con Salvini, poi con Renzi e adesso persino con Berlusconi. Evocare il ritorno alle origini, sarebbe inoltre controproducente: solitamente accade quando un partito si ritrova in un vicolo cieco.

 

conte ospite di floris

Sono tutte questioni che Conte ha ben presente, perciò è atteso a una prova di generosità, che giustamente è un bagno di realtà. Abbandonare i vecchi lidi e i vecchi riti è l'unica strada per tentare di rigenerare un Movimento che l'ex premier sostiene di aver trovato abbandonato a se stesso. Altrimenti ieri non avrebbe detto che alle Amministrative di Torino «dovremo puntare al 15%». Quella era la città di Appendino.

giuseppe conte e rocco casalinogiuseppe contegiuseppe conte intervento su zoom assemblea m5s giuseppe conteconte di maio

Ultimi Dagoreport

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! - SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBOANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...