giuseppe conte guido crosetto

“NO ALLA SQUALLIDA PROPAGANDA DI CONTE E GUAI A PERDERE CONTATTO CON LA UE E CON LA NATO” - IL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO RINTUZZA LE CRITICHE DI PEPPINIELLO APPULO: “C'È UN PEZZO DI SOCIETÀ CIVILE CHE LA BANDIERA DELLA PACE L'HA SEMPRE SVENTOLATA. DAVANTI A OGNI GUERRA E A QUALSIASI GOVERNO. E C'È CHI, COME CONTE, HA VOTATO QUEI CINQUE DECRETI E ORA DICE NO A ‘SCELLERATE CORSE AL RIARMO’. LA PACE NON È MAI GRATIS. È UN'ILLUSIONE PENSARLO. COME AIUTIAMO L'UCRAINA A DIFENDERSI? ORGANIZZIAMO UNA CATENA UMANA DI MILIONI DI CITTADINI EUROPEI CHE CIRCONDI KIEV?”

Arturo Celletti per “Avvenire”

 

GUIDO CROSETTO

Il titolare della Difesa "chiama" i manifestanti: «Il vostro sguardo limpido va ammirato, ma no alla squallida propaganda di Conte Ci sarà il sesto decreto per aiuti militari all'Ucraina e sarà giusto, come i precedenti. Guai a perdere contatto con la Ue e con la Nato» «Non ci sono barriere culturali che mi impedirebbero di essere idealmente con loro.

 

Con quel mondo largo e colorato che grida pace. Che sogna un mondo senza guerra, senza armi, senza aggrediti e senza aggressori, perché nessuno vuole la guerra, nessuno».

 

Sfidiamo subito Guido Crosetto con una domanda netta e inevitabile: lei però in quella piazza domani non ci sarà?

GUIDO CROSETTO VISITA I MILITARI ITALIANI A HERAT, IN AFGHANISTAN - SETTEMBRE 2010

«No, non ci sono adesso, non ci sono mai stato prima e forse mai ci sarò, perché affrontare il mondo con la responsabilità di dare risposte possibili ti costringe a fare i conti anche con qualcosa che non ti piace. Ma lo sguardo limpido del mondo della pace va capito, rispettato... Direi anche ammirato ». All'improvviso il ministro della Difesa apre un filo diretto con chi sarà a Roma.

 

«Sventolate le vostre bandiere. Urlate forte le vostre idee. È sempre giusto e sempre bello difendere quello in cui si crede. Ma occorre sappiate che esiste un mondo che anche se non sarà in piazza insieme a voi e che vi sembra lontano anni luce da voi, quello della Difesa, vuole la pace proprio come la volete voi». Parliamo da mezz'ora di pace e di guerra.

 

GUIDO CROSETTO VISITA I MILITARI ITALIANI A HERAT, IN AFGHANISTAN - SETTEMBRE 2010

Di scelte politiche e di battaglie civili. Una smorfia amara taglia il volto del ministro. «Guai però se qualcuno provasse a utilizzare quel grido limpido e quella piazza pulita per sferrare un attacco politico. Quella piazza che chiede pace non può essere un bastone per colpire un avversario. Per trasformarlo in un nemico».

 

Vogliamo capire di più ma Crosetto ci ferma anticipando la nostra domanda. «In questa piazza hanno promesso di non portare le bandiere dei partiti. Ci sarà però l'intollerabile mancanza di limpidezza di troppi uomini politici. Uomini che hanno votato con consapevolezza e responsabilità in Parlamento cinque decreti per cinque spedizioni di armi all'Ucraina. E che ora gridano "basta armi".

 

GIUSEPPE CONTE - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO

Ecco, questo è drammaticamente triste. Perché nella stessa piazza c'è un pezzo di società civile che la bandiera della pace l'ha sempre sventolata. Davanti a ogni guerra e a qualsiasi governo. E c'è chi, come Conte, ha votato quei cinque decreti e ora dice no a "scellerate corse al riarmo". Questa squallida propaganda politica su un tema così decisivo mi provoca solo tanta rabbia e tanta tristezza».

 

Ministro partiamo da qui. Arriverà entro novembre il sesto pacchetto di aiuti militari all'Ucraina? Crosetto posa gli occhi su una pagina dattiloscritta. Come per cercare di spiegare una scelta «inevitabile».

guido crosetto

«Quando le popolazioni civili rischiano di soccombere sotto i colpi di un ingiusto aggressore e a nulla sono valsi gli sforzi della politica e gli strumenti di difesa non violenta, è legittimo e persino doveroso impegnarsi con iniziative concrete per disarmare l'aggressore».

 

Il ministro ci guarda e riprende a parlare con un tono di voce più basso.

«Non sono le parole di un generale. Sono di San Giovanni Paolo II. Primo gennaio del 2000, Pace in terra agli uomini che Dio ama ». Conosciamo quel messaggio. Lo completiamo. «Queste iniziative tuttavia non devono mai essere lasciate alla mera logica delle armi».

 

GIUSEPPE CONTE ALLA CAMERA

Crosetto annuisce: «Sono anni che faccio i conti con quelle parole. Sono dentro di me. Perché non voglio mai sclerotizzarmi su certezze apodittiche. Mi interrogo sulle motivazioni del mondo pacifista. Sulle tesi di "Rete Pace e Disarmo". Voglio capire. Mi metto in discussione. Confesso i miei dubbi. Crosetto ora cita a memoria Sant' Agostino, La città di Dio. «È infatti l'ingiustizia del nemico che obbliga il saggio ad accettare guerre giuste».

 

Ministro, insisto: ci sarà il sesto pacchetto di aiuti militari?

Potrei cavarmela prendendo tempo. Dicendole che decideremo insieme agli alleati in futuro. Ma in una fase così complessa come quella che stiamo vivendo, la sola cosa che non possiamo fare è perdere il contatto con i nostri alleati internazionali, la Ue e l'Alleanza atlantica. E dunque c'è un solo modo di muoversi e di decidere.

Guido Crosetto 2

 

È un sì al sesto decreto?

Ce ne sono stati cinque e non mi pare siano cambiate le condizioni che, uno dopo l'altro, li hanno determinati. Quindi se devo fare una previsione sincera dico che, se non cambiarà la situazione in Ucraina, ci sarà. E sarà giusto e dovuto, come lo sono stati gli altri.

 

Ma esistono guerre giuste? Il Papa dice di no, soprattutto con le armi di cui oggi disponiamo...

Nulla che fa male all'umanità può essere definito giusto. Ma l'umanità è costretta ogni giorno a fare i conti tra quello che vorremmo e quello che è. Vorremmo pace e combattiamo guerre. Non esiste una bacchetta magica che "regala" pace. Esiste un percorso lungo, spesso tortuoso, fatto di contraddizioni e anche di compromessi che ci porta alla pace anche attraverso guerre e conflitti.

giuseppe conte.

 

Ministro qual è allora la strada?

Uso un'immagine brutta: dobbiamo cercare di mettere regole anche alle cose più terribili, di fare passi verso la luce, attraversando le tenebre ed accendendo lumi sul nostro cammino. E atroce ma è così.

 

Che vuol dire regole?

Che i civili non vanno coinvolti. Che non si bombardano le centrali elettriche, gli acquedotti, le scuole, gli ospedali. Che non si bloccano le navi che portano grano. Che si dice con chiarezza mai armi nucleari e armi chimiche. È questa la grande sfida delle organizzazioni internazionali. È costruire un mondo meno brutto. È immaginare e lavorare a percorsi che aiutino la convivenza, è lavorare per vincere la fame, le disuguaglianze, per favorire una crescita giusta. La strada che porta a un mondo senza armi è culturale ed economica. Non è ideologica.

 

Siamo al 4 novembre, la giornata delle Forze armate...

CROSETTO MELONI

Proprio per questo, per me, gridare pace, non è una contraddizione. Sono i nostri militari i primi costruttori di pace. Sono i nostri soldati impegnati nelle missioni all'estero. In Iraq, in Libano, nel Mediterraneo. Pensi a quanti non ci sono più. Alle loro famiglie. Chi odia di più la guerra è chi la guerra l'ha guardata negli occhi.

 

Chi ha sentito il rumore delle granate. Chi ha perso amici. Chi ha difeso la pace con la vita sa più di chiunque altro quanto la guerra sia disumana. E se un'atroce mancanza di umanità si agita dietro ogni guerra, c'è un incredibile carico di umanità che rende i nostri militari unici. Lo sanno i bambini afghani a cui i nostri soldati regalano palloni per giocare a calcio dove si continua a sparare.

DRAGHI MELONI

 

Ministro, parlare di pace e prepararsi a dire sì a un ulteriore aumento delle spese militari (entro il 2028 passeranno da 68 milioni a 104 ogni giorno) non le pare una contraddizione?

La pace non è mai gratis. È un'illusione pensarlo. Come aiutiamo l'Ucraina a difendersi? Organizziamo una catena umana di milioni di cittadini europei che circondi Kiev? L'altro giorno rileggevo il codice di ordinamento militare. Il punto uno è la difesa dello Stato. Il punto due è lavorare per la pace e la sicurezza.

 

Lei che cosa potrà fare?

GUIDO CROSETTO

Quello che ho sempre fatto, quello che il presidente Meloni mi ha chiesto di fare seguendo il suo esempio: servire l'Italia e gli italiani al meglio, pensando a ciò che sarà più utile per il loro futuro. In questo momento così drammaticamente complicato il nostro dovere, il dovere di ogni persona con responsabilità, sarà quello di aiutare i nostri amici in difficoltà e di cercare contemporaneamente sempre una possibilità di dialogo. Dovremo camminare su un crinale stretto, in bilico tra pace e guerra, facendo scelte difficili che molti non capiranno. Moro diceva: «Probabilmente malgrado i nostri sforzi, il nostro destino non è quello di realizzare la giustizia su questa terra, ma di avere della giustizia, fame e sete. Ma è comunque un grande destino».

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…