
LA CULTURA IN MANO ALLA DESTRA? CAOS E AMICHETTISMO PATRIOTTICO – IL SINDACATO DEI DIRIGENTI “CIDA” HA DIFFUSO UN DURISSIMO COMUNICATO, TRASMESSO ANCHE ALLA CORTE DEI CONTI, PER DENUNCIARE “L’8 SETTEMBRE DEL MINISTERO DELLA CULTURA” – NEL MIRINO L’ASSEGNAZIONE DI 175 “INCARICHI DIRIGENZIALI DI SECONDA FASCIA” COMPIUTI IN BARBA AL MERITO, ALLE QUALIFICHE O ALLE COMPETENZE – MOLTE SEDI PRESTIGIOSE, FRA LE QUALI IL PANTHEON E CASTEL SANT’ANGELO A ROMA, SONO RIMASTE VACANTI: NON È CHE SARANNO AGGIUDICATE PROSSIMAMENTE CON “NOMINE FIDUCIARIE” DAL MINISTRO DEL “PENSIERO SOLARE”? SOTTO L’ILLUMINATA GESTIONE DI GIULI DECINE DI UFFICI STRATEGICI SONO RIMASTI A LUNGO PARALIZZATI…
Estratto dell’articolo di Valentina Porcheddu per “il manifesto”
alessandro giuli al senato - foto lapresse
«In queste ore al ministero della Cultura la confusione regna sovrana». Esordisce così il comunicato diffuso il 25 luglio dalla Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità (Cida). D’altra parte, la sigla sindacale fondata nel 1946 non ha esitato a intitolare il testo (indirizzato ai dirigenti del medesimo dicastero e, per conoscenza, anche alla premier Meloni, al ministro Giuli e alla Corte dei Conti) «l’8 settembre del ministero della Cultura».
Il documento del Cida concerne l’assegnazione, tramite un recente interpello, di 175 incarichi dirigenziali di seconda fascia (di livello non generale, ndr) nell’ambito del Dipartimento per l’amministrazione generale, del Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale, del Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale e del Dipartimento per le attività culturali del Mic, ovvero le 4 nuove strutture create con la Riforma Sangiuliano.
alessandro giuli gennaro sangiuliano
Il malcontento scaturisce dalla pubblicazione, il 18 luglio, del decreto ministeriale 250 con le nomine di 128 risorse dirigenziali. Tali designazioni, con la conferma dell’incarico a dirigenti «intoccabili» e trasferimenti discutibili, hanno messo in evidenza i vizi della procedura, la quale implicava che ciascun candidato indicasse obbligatoriamente 5 posizioni dirigenziali, senza esprimere un ordine di gradimento.
Per i promotori del comunicato si è trattato fin dall’inizio di una strategia mirata a facilitare l’attribuzione di cariche a soggetti graditi dalla più alta e ora foltissima gerarchia ministeriale, seppur privi della qualifica dirigenziale e non idonei a prevalere per merito in una valutazione comparativa oggettiva (i criteri metodologici della quale, peraltro, restano ignoti).
Su questi presupposti deliberatamente ambigui, i dirigenti di ruolo che, costretti dalla procedura informatizzata, avevano dovuto indicare mansioni non realmente desiderate, sono stati adibiti proprio a queste, mentre le loro preferenze reali sono state conferite anche a funzionari di nomina fiduciaria (cosiddetti «comma 6»).
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Molte sedi prestigiose, fra le quali il Pantheon e Castel Sant’Angelo a Roma, sono rimaste vacanti e non desterebbe sorpresa se fossero prossimamente aggiudicate con nomine fiduciarie.
alessandro giuli alla camera foto lapresse 4
D’altronde, suscita sconcerto il caso della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il comune di Venezia e Laguna, anch’essa «scoperta» malgrado alcune candidature di rilievo. Per il momento, continuerà a essere retta dall’ex soprintendente Fabrizio Magani, promosso a giugno direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Mic.
Insomma, più che un rinnovamento del ministero sulla base delle competenze, le nomine di seconda fascia richiamano lo spoil system (pur annunciato con toni vagamente minacciosi sia dal ministro dimissionario Sangiuliano che dall’attuale responsabile del dicastero Giuli), trasformatosi – in mancanza di leve dirigenziali vicine ai partiti di governo – in un grossolano «tetris».
GENNARO SANGIULIANO E ALESSANDRO GIULI COME AMICI MIEI - MEME BY EDOARDO BARALDI
Tra conferme, spostamenti paradossali e financo punitivi, a essere danneggiata è la gestione e soprattutto la conservazione del patrimonio del paese. La logica appare la stessa della riforma Franceschini: demolire la tutela, avvantaggiare i privati, «fare cassa».
gennaro sangiuliano alessandro giuli
la supercazzola di alessandro giuli by osho
alessandro giuli (2)
alessandro giuli e gennaro sangiuliano futurismo murale by harry greb