DITE ALLA MINISTRA CANCELLIERI CHE SONO 1500 I PICCOLI AZIONISTI FREGATI DAI LIGRESTI CHE SI SONO COSTITUITI PARTE CIVILE. IN QUEL PROCESSO CHE LEI AL TELEFONO DEFINIVA “NON GIUSTO”!

Filomena Greco per "Il Sole 24 Ore"

Avvocati in coda per presentare richiesta di costituzione di parte civile a nome di centinaia di piccoli azionisti. In aula l'ex ad del gruppo, Fausto Marchionni, e Antonio Talarico, vice presidente Fondiaria-Sai e consigliere di Fonsai e Milano Assicurazioni fino a dicembre 2012.

E decine di faldoni contenenti la documentazione relativa alle parti civili. Si è aperto così il processo Fonsai a Torino a carico dell'ex patron del Gruppo assicurativo, Salvatore Ligresti, che ha scelto di non essere presente, e degli ex manager tra cui anche Emanuele Erbetta, direttore generale prima e ad fino a ottobre 2012, per i reati di falso in bilancio e manipolazione di mercato.

Alla fine dell'udienza presieduta dal giudice Giorgio Giannetti e aggiornata al 13 dicembre, si contano oltre 1.500 piccoli azionisti che intendono costituirsi parte civile nel processo, accanto a Unicredit, Mediobanca - che si pone come parte lesa nell'affaire FonSai per il fatto di aver garantito affidamenti a un gruppo che avrebbe falsato i dati di bilancio - il nuovo board Fonsai e la stessa Consob, in relazione a reato di manipolazione, «per danno all'integrità di mercato» come spiega l'avvocato Emanuela Di Lazzaro.

In 1.500, dunque, hanno scelto di agire a tutela dei propri interessi attraverso le associazioni dei consumatori che hanno raccolto le istanze dei risparmiatori nell'ambito del procedimento che si svolge con rito immediato: Siti, il Sindacato italiano di tutela dell'investimento, a cui fanno capo circa 800 pratiche, per un valore aggregato che si aggira sui 20 milioni, l'Adoc, con 300 istanze presentate, altre 200 in capo al Movimento Consumatori, un centinaio coordinate dall'Adusbef e una ventina per Federconsumatori e Confconsumatori.

A questi vanno aggiunti quei risparmiatori, alcune decine, che hanno scelto di presentarsi singolarmente, senza la mediazione dei movimenti consumatori. Numeri comunque destinati a crescere: «Fino alla prossima udienza, e in ogni caso fino all'apertura del dibattimento - spiega Paolo Fiorio del Movimento Consumatori - c'è tempo per l'ingresso di nuove parti civili, a maggior ragione alla luce delle richieste avanzate sulla notifica pubblica delle udienze per dare la possibilità a tutti i risparmiatori di venire a conoscenza del procedimento».

L'inchiesta della procura torinese, avviata nella primavera del 2012, si è concentrata sui meccanismi messi in atto dalla famiglia Ligresti e dai responsabili dell'azienda per sottostimare la riserva sinistri in capo alla compagnia assicuratrice per 538 milioni relativamente all'anno 2010. Con false comunicazioni al mercato sulle reali condizioni finanziarie della società e un danno stimato agli oltre 11mila azionisti per oltre 250 milioni.

In sostanza, i vertici della compagnia avrebbero agito, secondo la ricostruzione dei pm Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, come diretta emanazione della volontà dei Ligresti mettendo in campo una serie di condotte finalizzate a salvaguardare peso e ruolo della famiglia all'interno del gruppo, attraverso le quote detenute da Premafin. Condotte per le quali ha patteggiato una pena a due anni e otto mesi Giulia Ligresti, presidente e ad Premafin fino al 2012, e per le quali ha chiesto un patteggiamento anche Jonella Ligresti (tre anni e quattro mesi), presidente Fonsai fino alla primavera 2012, con discussione fissata il prossimo 19 dicembre.

Il processo con rito immediato iniziato ieri in realtà ha una "costola" nel rito ordinario a carico di Paolo Ligresti e di altre otto persone (Piergiorgio Bedogni, dirigente FonSai preposto alla stesura del bilancio 2010, i sindaci, i revisori e l'attuario del gruppo) per le quali la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio.

Nelle prossime settimane si capirà se il collegio giudicante deciderà di riunificazione i due procedimenti in capo al Tribunale di Torino, come richiesto dagli avvocati di Siti, Fabio Belloni, e dal Movimento Consumatori, e come chiederà la stessa Procura di Torino. L'udienza preliminare relativa al procedimento ordinaria potrebbe essere fissata entro fine gennaio, dunque lo svolgimento dei due procedimenti potrebbe essere temporalmente compatibile.

Nell'udienza del 13 dicembre, infine, potrebbe essere affrontata la questione preliminare relativa alla competenza del tribunale di Torino, questione tutt'altro che nuova.

 

ligresti salvatorejonella e salvatore ligrestipx Anna Maria Cancellieri Quirinale FONSAIghizzoniMARCO TRONCHETTI PROVERA ALBERTO NAGEL E ANDREA BONOMI FOTO BARILLARI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…