alessandra mussolini

“LA LEGGE SULL’APOLOGIA DEL FASCISMO E’ ASSURDA” - LA ‘DUCIONA’ MUSSOLINI: “SE PASSA LA LEGGE FIANO MI METTO UNA MAGLIETTA CON LA SCRITTA ‘FORZA NONNO’ E MI COSTITUISCO - LA BOLDRINI? È SOLO UN'IGNORANTE. SI IMBARCHI SU UNA NAVE DI UNA ONG E SE NE VADA ALLA DERIVA”

Andrea Cuomo per “il Giornale”

alessandra mussolini singoli in giapponealessandra mussolini singoli in giappone

 

Alessandra Mussolini, la dichiaro in arresto per cognome aggravato.

«Lei scherza, ma questa è la verità. Rischio di diventare un reato vivente. Ma le dico: se dovesse accadere, sarò orgogliosamente criminale».

 

Colpa della legge Fiano sull'apologia del fascismo. Cioè di suo nonno.

«Una legge che vale per tutti. È generica e quindi pericolosa».

 

Chiunque si chiami Mussolini sarà fuorilegge. Ho controllato, ci sono 24 famiglie in Italia che portano questo cognome. Ce ne saranno anche che con il Duce non c' entrano nulla.

alessandra mussolini playboyalessandra mussolini playboy

«In realtà siamo più o meno tutti parenti. Ora, io sono una politica e del mio cognome ho fatto anche una bandiera. Ma si immagini un fornaio che si chiama Mussolini e mette il suo cognome su una busta. Reato! E se io mi presento alle elezioni e faccio dei manifesti con su scritto: vota Mussolini. Reato! Se mi chiedono di firmare una foto con il mio nome? Reato! E se faccio un comizio e il pubblico dei miei elettori grida in coro: forza Mussolini? Arriva la Digos e fa una retata?».

 

Sta forse insinuando che si tratta di una legge stupida?

«Sto dicendo che è una legge assurda, che non c'entra nulla con la nostra epoca, con il nostro Paese che si vanta di essere sempre all'avanguardia nella battaglia contro ogni discriminazione, contro il razzismo, contro l'omofobia, per i diritti civili, contro il maschilismo. E poi arriva 'sta legge».

emanuele fiano emanuele fiano

 

Legge che però ha illustri difensori. Come ad esempio il presidente della Camera Laura Boldrini...

«Ecco, appunto. La Boldrini (ride) che vuole radere al suolo tutti i monumenti costruiti dal fascismo. Quindi abbattiamo tutto l'Eur, il Foro Italico, la stazione di Firenze, Sabaudia, Latina, le strade, le ferrovie, gli stadi. Rimettiamo la palude nella pianura pontina».

 

E che ci vuole?

«Ma si figuri. La Boldrini è un' ignorante. Si imbarchi su una nave di una Ong e se ne vada alla deriva».

benito mussolini quando fu arrestato dalla polizia svizzera nel 1903benito mussolini quando fu arrestato dalla polizia svizzera nel 1903

 

Torniamo a lei come portatrice sana del cognome fuorilegge. La spaventa questa legge?

«Guardi, io non sono mai stato quel tipo di persona che chiede la scorta, e sì che nella mia vita me ne sono beccata di insulti, sui social sono spesso bersagliata, ma questo alla fine ce sta, è normale. Ma se iniziano a fioccare delle leggi ad personam che fissano paletti inaccettabili certo che mi preoccupo. Questa legge è inaccettabile sia da un punto di vista costituzionale sia da un punto di vista razionale. È semplicemente inapplicabile».

 

Ma se alla fine dovesse passare?

«L'ho già detto e lo ripeto. Mi metto una maglietta nera con su scritto: forza nonno! E mi costituisco. E guardi che lo faccio davvero».

 

benito mussolini 14benito mussolini 14

Non ho dubbi. Ma è forte e libera secondo lei una democrazia che ha bisogno di questi mezzucci per sentirsi libera?

«Ma no, una democrazia che partorisce simili meschine leggi si dimostra debole. E si dimostra meschino e mediocre il Partito democratico, che si fa promotore di leggi anacronistiche, soprattutto in un momento in cui la gente pensa a tutt' altro. Ma lei davvero crede che agli italiani interessa se in uno stabilimento balneare ci sono le foto di mio nonno? Forse non interessa di più il lavoro che non c' è, i negozi che chiudono? Ma no, noi stamo a pensa' ai santini».

gianfranco finigianfranco fini

 

Ma Fiano...

«Fiano se non sbaglio non è l' ultimo nel Pd. È un renziano doc, esponente della classe dirigente del partito che pretenderebbe di governarci. Anche se poi, m' è pure venuta in mente una cosa».

 

Prego.

«Se questa legge fosse stata fatta quando c' era Alleanza nazionale, Gianfranco Fini non mi avrebbe difeso ma si sarebbe schierato dalla parte di Fiano. È per questo che io oggi milito in Forza Italia. Un partito liberale. Perché la vera forza sta nella libertà».

 

Nella sua vita da Mussolini ne avrà viste di tutti i colori.

«Eh, gliene potrei raccontare un sacco. Ma le racconto solo questa. Un giorno stavo alla stazione Centrale di Napoli, affrettandomi per andare a prendere un treno. Un ragazzo mi corre dietro, mi ferma e mi chiede se sono Alessandra Mussolini. Io, orgogliosa e vanitosa, mi atteggio: Sì, sono io, dico languida. E lui: Ma vaffanculo!».

 

Meglio un vaffa in faccia che questa legge, no?

«Ma certo. Almeno quel ragazzo me lo disse in faccia. E io infatti mi misi a ridere. Questa invece è una legge da vigliacchi».

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…