E’ GIA’ GUERRA USA-RUSSIA: LA FLOTTA DI MOSCA IN VIAGGIO VERSO LE COSTE SIRIANE – DOPO IL G20, SI COMINCIA?

Paolo Mastrolilli per "La Stampa"

Navi russe che minacciano di «condizionare un confronto militare», in arrivo davanti alle coste della Siria, e ribelli addestrati dalla Cia in Giordania che cominciano a varcare il confine, per muovere verso Damasco.

Mentre il Congresso discute la richiesta di autorizzazione ad usare la forza contro il regime di Assad, e i presidenti Obama e Putin duellano per trasformare il G20 nell'occasione per combattersi sul terreno diplomatico, i soldati si preparano al conflitto. Un confronto che sta prendendo il sapore della Guerra Fredda, col rischio di trasformarsi in uno scontro diretto fra Washington e Mosca.

Secondo fonti citate dal «New York Times», durante l'incontro con i senatori McCain e Graham il capo della Casa Bianca ha detto che un primo contingente di 50 ribelli
addestrati dalle forze speciali americane in Giordania è già entrato in Siria.

Pochi uomini, certamente non in grado di cambiare le sorti della guerra civile, che però dimostrano come l'amministrazione abbia una strategia per indebolire il regime, oltre ai raid limitati previsti dal piano approvato finora.

La rivelazione serviva al presidente per convincere McCain a sostenere l'intervento, visto che lui chiedeva un attacco più duro, e ha funzionato. Conferma che Washington non vuole fermarsi ai raid: punta ad indebolire il regime, se non farlo cadere, per poi costringerlo ad accettare una soluzione politica alla crisi

Questo è il messaggio che Washington sta mandando agli alleati attraverso i canali più riservati, per rassicurarli sulle dimensioni delle possibili operazioni. Lo schieramento
navale, però, si sta trasformando in una sfida fra Usa e Russia.

Gli americani hanno in zona quattro cacciatorpediniere della classe Arleigh Burke, Uss Barry, Uss Gravely, Uss Ramage e Uss Stout, armati in totale con circa 200 missili Tomahawk. Poi il Pentagono ha ordinato alla portaerei Nimitz di avvicinarsi all'area delle possibili operazioni.

Finora Mosca aveva risposto inviando la nave spia Priazyovye davanti alla Siria, dove ha nel porto di Tartus la sua unica base fuori dal territorio nazionale, fondamentale per garantire la presenza nel Mediterraneo. Ieri l'«Interfax» ha rivelato che il Cremlino sta mandando nella zona l'incrociatore lanciamissili Moskva, pezzo pregiato della Flotta del Mar Nero, che ha cancellato una missione a Capo Verde e dovrebbe arrivare il 17 settembre, prendendo il comando della task force in via di schieramento.

Del gruppo fanno parte anche due cacciatorpediniere, fra cui la Nastoichivy, nave leader della Flotta Baltica. Secondo altre fonti, a queste unità si dovrebbero aggiungere anche la fregata Neustrashimy e tre navi d'assalto anfibie, Alexander Shabalin, Admiral Nevelsky e Peresvet, accompagnate dalla nave scorta Smetlivy. In seguito dovrebbero sommarsi la Novocherkassk e la Minsk, mentre alcuni sottomarini sarebbero già in zona.

Come ha dichiarato all'«Interfax» una fonte dello Stato Maggiore, queste unità «sono in grado già oggi di condizionare un confronto militare». Forse sono manovre fatte solo per intimidire gli americani, ma era dai tempi della Guerra Fredda che non si vedeva una simile mobilitazione da battaglia.

 

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