COLLE DELLE MIE BRAME - E SE NAPOLITANO RINVIASSE LE DIMISSIONI? - TRAVAGLIO: “MANCA UNA SETTIMANA, MA ANCORA NESSUN ANNUNCIO. E CI SONO 50 ‘QUIRINABILI’ PRONTI DA IMPALLINARE”

Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano

  

NAPOLITANO 
RENZI  
NAPOLITANO RENZI

Avete notato che manca una settimana esatta dalla data presunta delle dimissioni di Giorgio Napolitano, e Giorgio Napolitano non ha ancora comunicato ufficialmente la data delle sue dimissioni? Tutti, a Palazzo, sanno che se ne andrà probabilmente il 14 gennaio, ultimo giorno del semestre italiano di presidenza Ue (a proposito: ce l’avevano presentato come un evento epocale e poi non se n’è accorto nessuno). Resta solo un piccolo dettaglio: avvertire noi cittadini.

 

Che, com’è noto, siamo un po’ come i cornuti: sempre gli ultimi a sapere. Dunque, ammesso e non concesso che il monarca non ci ripensi, fra una settimana finirà anche l’ipocrisia dei politici che sinora hanno evitato – almeno pubblicamente, nello spettacolino che mettono in scena ogni giorno per noi – di nominare i suoi possibili successori. E inizieranno le danze. Grande è la confusione sotto il cielo, per due motivi. Primo: nessuna delle tre forze politiche maggiori – Pd, 5Stelle e Forza Italia – è compatta e monolitica agli ordini del suo leader.

 

NAPOLITANO RENZINAPOLITANO RENZI

Il Pd non lo era neppure due anni fa ai tempi di Bersani, infatti impallinò entrambi i suoi candidati, Marini e Prodi; e tantomeno lo è con Renzi. Il M5S ha perso per strada, fra espulsioni e dimissioni, 26 parlamentari, e anche fra quelli rimasti si segnalano una dozzina di malpancisti che potrebbero tradire le indicazioni del blog. FI è spaccata tra berlusconiani e fittiani. E anche il Centro del fu Monti è polverizzato in una miriade di micropartitini.

 

PRODI LASCIA P.CHIGI DOPO L'INCONTRO CON RENZIPRODI LASCIA P.CHIGI DOPO L'INCONTRO CON RENZI

Secondo: da un anno i parlamentari della maggioranza sono costretti a votare leggi per molti di loro invotabili, imposte da Renzi col triplo ricatto del decreto, della fiducia a scrutinio palese e della minaccia di elezioni anticipate (“i disobbedienti si cerchino pure un lavoro”). Le presidenziali col voto segreto saranno per loro uno sfogatoio, un “liberi tutti”, come alla campanella della ricreazione: il festival delle vendette e dei conti da saldare.

 

Mai come questa volta nessun candidato, ai blocchi di partenza, può vantare più di qualche decina di voti sicuri. E, per diventare presidente, su 1009 grandi elettori, ne occorrono 672 nelle prime tre votazioni e 505 dalla quarta. Abbiamo contato i nomi usciti sui giornali nell’ultimo mese, quasi tutti suggeriti a mezza bocca dai politici per bruciarli o per lanciarli o per tastare il terreno: una cinquantina.

 

marco travaglio foto andrea arrigamarco travaglio foto andrea arriga

Anche gli identikit del presidente ideale variano a seconda del tasso di umidità: politico di partito, politico super partes, tecnico economista, tecnico giurista, tecnico boh, mai candidato al Quirinale, già candidato al Quirinale, giovane, anziano, di mezza età, femmina, maschio, mezzo e mezzo, cattolico, laico, così così, gradito a Napolitano, gradito a Renzi, gradito a B., gradito a tutti, e via delirando.

Stefano Rodota Stefano Rodota

 

Alla parola “cattolico”, la Pinotti s’è fatta intervistare dalla tv dei vescovi per dire che si iscrisse al Pci perché l’aveva letto nel Vangelo, e noti mangiapreti con sei mogli han cominciato a baciar pile, abbracciare sottane cardinalizie e statue di santi e madonne, baciare pantofole vescovili, ingaggiare tornei di rosari e pateravegloria, farsi vorticosamente il segno della croce, indossare sai, veli e stole, inghiottire ostie a favore di telecamera, rispolverare dalla soffitta le foto della cresima.

 

Roberta Pinotti Roberta Pinotti

Davanti a questo spettacolo inverecondo, molti lettori ci chiedono: perché non possiamo dire la nostra? Ottima idea. Da oggi, su il  fattoquotidiano.it  , chiunque lo vorrà potrà indicare (per una volta soltanto) il suo presidente preferito. Poi, fra una decina di giorni, tireremo le somme e riapriremo le votazioni sui candidati più votati.

 

Noi restiamo contrari al presidenzialismo: meglio che a scegliere rimanga il Parlamento, come prevede la Costituzione. Soprattutto in un Paese che non conosce ancora la differenza fra politica e televisione. Ma siamo anche convinti che molti occhi vedano meglio di pochi: perciò ci auguriamo che tutti i partiti trovino il modo di consultare i propri iscritti, prima di sparare nomi a casaccio.

 

   Se nel 2013 il Pd avesse consultato la base, oggi Stefano Rodotà sarebbe il nostro presidente della Repubblica. Avrebbe messo al sicuro la Costituzione. E ci avrebbe risparmiato un sacco di guai.

 

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…