GIULIA LIGRESTI, SETTE ORA DI INTERROGATORIO PER RICAVARE UN SICULISSIMO “DECIDEVA PAPÀ”

1. BRIGANTI E BRAGANTINI
Bankomat per Dagospia

Gran consiglio del 25 luglio sull'affaire Ligresti. Dal sito del Fatto apprendevamo ieri le solite oneste ed interessanti dichiarazioni di Salvatore Bragantini, che con lucidità si dimise da Fonsai - dove per poco tempo fu consigliere indipendente, e per davvero - citando ad esempio un gustoso aneddoto. In un Cda si presentò a sorpresa Don Salvatore che fu acclamato inopinatamente presidente onorario, all'unanimità e con applausi, tranne il dissenso di Bragantini.

Questo a conferma di quanto Dagobankomat vi sta dicendo da sempre. Nessuna truffa nessun raggiro, nessuna banda familiare che all'insaputa tramava: i Ligresti hanno sempre fatto tutto alla luce del sole e con molti e plateali consensi.
Ma intanto La Stampa oggi rivela che Giulia Ligresti, ieri interrogata, ha fatto intendere che in fondo decideva tutto e solo il papa'...
Allora il gran consiglio e' il seguente: date retta a Giulia, non a Salvatore (Bragantini, quello dalla schiena dritta). Se volete continuare a fare affari in questa Italia vi conviene....

2. GIULIA LIGRESTI AI PM: "DECIDEVA PAPÀ"
Massimiliano Peggio per "La Stampa"

Sette ore di interrogatorio, due brevi pause e un momento di cedimento. Pantaloni beige a tasconi, scarpe da ginnastica. «Non mangio niente da quando sono in carcere» ha detto Giulia Maria Ligresti ai suoi legali, mostrandosi dimagrita e provata. «Le abbiamo portato della frutta ma non ha toccato niente» dicono gli avvocati Gianluigi Tizzoni e Alberto Mittone.

Ex presidente e amministratore delegato di Premafin fino al 2012, la società di famiglia, vice presidente Fondiaria Sai fino al 23 dicembre 2011, Giulia Ligresti è stata interrogata ieri dal pm Marco Gianoglio negli uffici della Procura di Torino. Come tutti gli altri 16 indagati è accusata di falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato. Le accuse riguardano il bilancio del 2010, minato da una sottovalutazione per le riserve sinistri di 538 milioni di euro.

Arrestata a Milano, è stata rinchiusa nel carcere di Vercelli. Non era la prima volta, ieri, che l'ex presidente e il pm si trovavano a faccia a faccia. Durante le prime fasi dell'inchiesta, Giulia Ligresti era già stata sentita altre tre volte e aveva sempre respinto le accuse. In casa sua era stato trovato un dossier «nel quale - si legge negli atti dell'indagine - tenta di ricostruire in un'ottica di interesse personale e familiare i passaggi che hanno portato al progetto di integrazione di Fondiaria Sai con Unipol e all'aumento di capitale di Fonsai per l'ammontare di 1,1 miliardi di euro».

Quello che ha detto ieri è stato secretato come tutti i verbali degli altri indagati. Ma questa volta avrebbe aggiunto qualcosa in più rispetto a ciò che aveva sostenuto in precedenza: «Papà decideva...». In altre occasioni, aveva affermato che tutti i guai dei Ligresti erano frutto di una congiura dei «poteri forti», additando Mediobanca. Convinzioni che avrebbe ribadito in alcune intercettazioni telefoniche raccolte dalla Guardia di Finanza.

Per gli investigatori sarà necessario un altro interrogatorio, la prossima settimana, per fare un passo avanti nell'inchiesta. Giulia, sostengono nelle accuse, conosceva le condizioni critiche della società, e agiva in concorso col resto della famiglia. «Del resto non è neppure vero - scrive il gip di Torino che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere - che qualcuno dei componenti della famiglia Ligresti fosse estraneo alla gestione del gruppo Fonsai, emergendo al contrario come tutti fossero consapevoli della assoluta necessità di mantenere il controllo».

E aggiunge: «Quindi a nulla rileva la circostanza che la sola Giulia Ligresti fosse priva di deleghe esecutivo proprio in Fondiaria-Sai, dovendosi tenere conto della posizione di vice presidente del consiglio di amministrazione e componente del comitato esecutivo». Inoltre era al corrente delle criticità della compagnia. È stata infatti lei, il 13 febbraio 2013, a dire agli investigatori dei tentativi di accordo tra Fonsai e la società francese Groupama «per fare fronte alle esigenze patrimoniali del gruppo Fondiaria».

Intanto, in procura, è stato deciso che l'ex patron di Fonsai, sarà sentito martedì prossimo, in mattinata. Oggi toccherà a un altro manager: Antonio Talarico: ex vice presidente Fonsai.

 

jonella-ligrestiJONELLA LIGRESTI Giulia Ligresti ligresti salvatorejonella e salvatore ligresti

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”