
VERSO LA DITTATURA, CON NONCHALANCE - GLI STATI UNITI SI STANNO TRASFORMANDO IN UNA AUTOCRAZIA IN CUI TRUMP PUO' TRANQUILLAMENTE ORDINARE L'INCRIMINAZIONE DEI SUOI NEMICI, DOPO AVER NOMINATO COME PROCURATRICE LA SUA AVVOCATESSA ED EX REGINETTA DI BELLEZZA, LINDSEY HALLIGAN - "THE DONALD" SE LA PRENDE CON LA SEGRETARIA DELLA GIUSTIZIA PAM BONDI PERCHÉ TROPPO LENTA NEL COLPIRE GLI AVVERSARI - VENERDÌ TRUMP HA COSTRETTO ALLE DIMISSIONI IL PROCURATORE ERIK SIEBERT, "COLPEVOLE" DI NON AVER INCRIMINATO LA PM CHE HA ACCUSATO TRUMP - IL LEADER DELLA MINORANZA DEMOCRATICA AL SENATO, CHARLES SCHUMER: "QUESTO È IL CAMMINO CHE PORTA ALLA DITTATURA" (E BRAVI COJONI, RESTATE PURE A GUARDARE)
DONALD ALLA SUA MINISTRA "COLPISCI I MIEI NEMICI" I DEM: VERSO LA DITTATURA
Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per "la Repubblica"
pam bondi alla manifestazione di women for trump
"Non possiamo più aspettare oltre, in gioco ci sono la nostra reputazione e la nostra credibilità". Così, con un semplice messaggio sul suo social Truth, Donald Trump ha ordinato alla segretaria alla Giustizia Pam Bondi di accelerare le incriminazioni dei suoi avversari politici. Una violazione tanto sfacciata dello spirito della legge americana, se non della lettera, da spingere il leader della minoranza democratica al Senato, Charles Schumer, a denunciare che «questo è il cammino che porta alla dittatura».
Simile la reazione di Hillary Clinton. Ma come ormai accade quasi sempre con le sfide del presidente all'ordine cosituzionale, i repubblicani sono rimasti in silenzio, occupati ad onorare la memoria di Charlie Kirk, che pure aveva criticato la decisione di nascondere i documenti segreti del caso Epstein.
Venerdì il capo della Casa Bianca ha costretto alle dimissioni il procuratore dell'Eastern District della Virginia, Erik Siebert, perché non aveva incriminato la Attorney General nello stato di New York, Letitia James, accusata di frode con un mutuo. James aveva incriminato Trump e ottenuto la sua condanna in sede civile per violazioni fiscali commesse dalla sua compagnia, e ora lui esige la vendetta.
Siebert, nominato dal presidente, si è rifiutato di portare in tribunale Letitia perchè non aveva trovato le prove. Ma paga anche il fatto che non sta procedendo l'inchiesta sull'ex direttore dell'Fbi Comey. In più il procuratore, in fase di conferma, era stato appoggiato anche dai senatori democratici Warner e Kaine. Siebert alla fine si è dimesso, pur di non cedere sui principi fondamentali della sua professione, e Donald ora vuole rimpiazzarlo con la sua ex avvocata Lindsey Halligan.
Trump sostiene di avere il diritto di usare la giustizia contro i suoi avversari, perchè loro hanno fatto altrettanto con lui, incriminandolo cinque volte. Dimentica così che ha ricevuto una condanna penale per il caso legato alla relazione con la pornostar Stormy Daniels, mentre le altre inchieste come quella sui documenti segreti trafugati a Mar a Lago o l'assalto al Congresso avevano basi piuttosto solide e sono state bloccate solo grazie alla super maggioranza conservatrice della Corte Suprema, che in sostanza lo ha messo al di sopra della legge.
[...] Il sistema giudiziario americano ha il peccato originale che i procuratori dei 93 distretti federali sono nominati dai presidenti e possono essere piegati alla loro volontà. La prassi è stata quella di cercare di evitare la parzialità, anche se John Kennedy aveva nominato il fratello Bob segretario alla Giustizia e Nixon aveva cacciato il procuratore speciale incaricato di indagarlo per il Watergate. [...]
TRUMP ATTACCA LA MINISTRA BONDI IN UN POST (POI CANCELLATO): NON AGISCE CONTRO I MIEI NEMICI. POI NOMINA LA SUA AVVOCATA ED EX MISS PROCURATRICE IN VIRGINIA
Estratto dell'articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
Per Chuck Schumer, il leader democratico del Senato, l'ultima mossa di Donald Trump è l'inizio di un «percorso verso la dittatura». Il presidente Usa, sempre più deciso a perseguire gli avversari politici e chi in passato l’ha accusato o ha indagato su di lui, ha spazzato definitivamente via il firewall, la separazione tra Casa Bianca e ministero della Giustizia, sempre rispettata in passato dai presidenti, anche se non sempre con rigore:
dopo aver costretto alle dimissioni il procuratore della Virginia orientale, Erik Siebert, reo di aver indagato su personaggi che il presidente vuole colpire (la procuratrice dello Stato di New York, Letitia James e l’ex capo dell’FBI James Comey) senza procedere all’incriminazione per l’inconsistenza del caso, Trump ha rimproverato aspramente la sua ministra Pam Bondi, accusandola di un’incapacità di agire che «distrugge la nostra reputazione e la nostra credibilità» in post pubblicati, forse per errore, sulla sua piattaforma, Truth Social, e poi cancellati. è...]
Ora passerà ad occuparsi delle vendette di Trump che non ha fatto mai mistero di voler colpire i suoi nemici. Una volontà espressa in modo addirittura brutale nei post destinati alla sua ministra Pam Bondi (anch’essa una sua ex avvocata) e poi cancellati, ma pubblicati da tutti i media americani, compresa la fedelissima Fox:
«Pam, ho ricevuto almeno 30 messaggi di gente che dice: è la solita storia, dite tante parole, ma poi niente fatti». Poi l’accusa di inazione contro la James (la procura di New York ha indagato e incriminato Trump), Comey e il senatore democratico Adam Schiff che in Congresso condusse il primo procedimento di impeachment contro di lui: «Sono colpevoli come il demonio, ma non avete fatto nulla». E poi: «Non si può rinviare più, uccide la nostra reputazione e la nostra credibilità. Questa gente mi ha impeached due volte e incriminato 5 volte!». Poi, scritto a lettere maiuscole: «GIUSTIZIA VA FATTA ORA!!!».
Dopo lo schiaffo e l’imposizione della Halligan, Trump è passato alla ricucitura: «Pam Bondi sta facendo un gran lavoro, ma ha bisogno di procuratori tosti nel distretto della Virginia» per far anadare avanti le cose.