salvini di maio

''EUROPA, DACCE I SOLDI!'': E' IL RIASSUNTO DELLA RISOLUZIONE LEGA-M5S SUL DEF, CHE CHIEDE PIÙ FLESSIBILITÀ SUI CONTI, PIU' INVESTIMENTI E DI DISINNESCARE GLI AUMENTI IVA - POI ARRIVA IL MINISTRO DEL TESORO TRIA E GETTA UN SECCHIO PIENO DI GHIACCIO E REALTÀ SUL NUOVO GOVERNO: ''LA RIPRESA ECONOMICA STA RALLENTANDO, BISOGNA RIDURRE IL DEBITO E IL RAPPORTO DEFICIT-PIL SARÀ PREDISPOSTO IN STRETTA COLLABORAZIONE CON L'UE''. COSÌ IL TRIO FORNERO-REDDITO DI CITTADINANZA-FLAT TAX SE LO SCORDANO

Andrea Gagliardi per www.ilsole24ore.com

 

Via libera dell'Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza Lega-M5S sul Def. I voti favorevoli sono stati 330, quelli contrari 242. La risoluzione impegna il governo a disinnescare le clausole di salvaguardia sugli aumenti Iva, che l’anno prossimo valgono 12,5 miliardi, e chiede di «riconsiderare in tempi brevi» il quadro di finanza pubblica 2019-2021, puntando su una maggiore flessibilità delle regole Ue. A votare contro sono stati Pd, Forza Italia, FdI e Leu. Discussione ancora in corso al Senato sul documento nella versione tendenziale licenziata dal governo Gentiloni di cui si occupano le risoluzioni in discussione oggi.

salvini di maio

 

Tria: calo debito necessario

Presente in Aula a Montecitorio il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che nel suo intervento ha fatto rilevare come il peso degli sviluppi internazionali renda le prospettive di crescita economica «meno favorevoli», evidenziando come «nell’interesse del Paese è intenzione del Governo agire in modo da prevenire ogni aggravio per la finanza pubblica». Sicché il calo del debito è «imprescindibile e necessario».

 

Tria ha spiegato anche che lo scenario tendenziale del rapporto deficit-Pil sarà oggetto di seria riflessione in sede di predisposizione del quadro programmatico» in stretta collaborazione con l’Ue. E che «la nostra azione in Europa deve essere volta verso una profonda riforma delle istituzioni economiche», viste «le gravi inadeguatezze che caratterizzano l'attuale equilibrio istituzionale europeo».

 

Task force del governo per rilancio investimenti

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

Intenzione del governo è poi «invertire il calo degli investimenti pubblici in atto dall’inizio della crisi» nella consapevolezza che «i maggiori ostacoli non vengono dalla carenza di risorse», ma dalla perdita di competenze a livello locale e dagli «effetti non voluti» del Codice degli appalti, ha detto il ministro dell'Economia, annunciando che proprio a questo scopo «verrà costituita una task force all’interno del governo». Il ministro ha poi confermato che nella strategia di politica economica del governo «il reddito di cittadinanza, volto a contrastare le sacche di povertà presenti in Italia tramite interventi non assistenziali bensì tramite l'integrazione nel mercato del lavoro, avrà un ruolo centrale».

 

Ripresa continua ma a ritmi più contenuti

La ripresa dell’economia italiana «continua ma a ritmi più contenuti di 2017» ha evidenziato Tria nel suo intervento. Alla luce del quadro internazionale e delle spinte protezionistiche, ha spiegato, «le prospettive di crescita e di finanza pubblica sono meno favorevoli. La fase di rilancio è tuttavia alla nostra portata», ha aggiunto.

 

giuseppe conte giovanni tria

Il quadro macroeconomico tendenziale del Def prevede un deficit allo 0,8% del Pil nel 2019 e il pareggio di bilancio nel 2020, con il debito che «inizierebbe un chiaro percorso discendente. È un'evoluzione che è bene non mettere a repentaglio», perché «il consolidamento bilancio è condizione necessaria per mantenere la fiducia dei mercati finanziari, imprescindibile per tutelare i risparmi italiani e bottenere una crescita stabile». Di qui l’invito a «mantenere il percorso di riduzione del debito».

 

Matura svolta Ue per investimenti fuori deficit

Non solo. L’impegno sul debito «è essenziale ed è condizione di forza per rivendicare per l’Italia e per l’Europa tutta come una svolta la decisione di considerare le spese per investimenti diversamente dalla spesa corrente

anche ai fini degli obiettivi di indebitamento». Una scelta «per cui i tempi sono ormai maturi» che deve portare ad un significativo piano europeo

per gli investimenti di cui l’Italia è da sempre promotrice.

 

Crescita conciliabile con sostenibilità debito

«Seguendo le linee programmatiche illustrate dal presidente del Consiglio sarà possibile conciliare la crescita e l’occupazione con la sostenibilità del

giovanni tria

debito» ha assicurato Tria, spiegando che nel quadro programmatico saranno indicate a settembre le «opportune coperture» per le misure di politica economica che si vorranno portare avanti. «Ogni proposta di riforma sarà articolata in considerazione degli effetti sulla crescita e sulla dinamica delle finanze pubbliche», ha assicurato

 

Def: risoluzione maggioranza, stop aumenti Iva

Nella risoluzione sul Def la maggioranza impegna il governo «ad assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia inerenti l’aumento dell’aliquota Iva e delle accise su benzina e gasolio» e «a individuare misure da adottare nel 2018 nel rispetto dei saldi di bilancio». La mossa è condivisa da tutte le forze politiche.

 

Maggioranza: più flessibilità Ue, rivedere saldi

La risoluzione mette inoltre ufficialmente in agenda la trattativa con la Commissione europea sugli obiettivi di deficit e sul calendario per il pareggio di bilancio. Lo fa allungando lo sguardo fino al 2021. La maggioranza impegna infatti il governo a «riconsiderare in tempi brevi il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio del triennio 2019-2021».

 

giovanni tria e claudio borghi

Nelle bozze preparate la scorsa settimana, si era cercato di evitare il problema chiave, quello della rimessa in discussione del pareggio di bilancio in calendario oggi al 2020. In quest'ottica, il testo impegnava il governo al «rispetto degli impegni europei sui saldi di bilancio 2018-2019». «Sarà d'obbligo - ha spiegato il relatore Federico D'Incà (M5S)D’Incà - impostare in Europa un dialogo nuovo nelle sedi opportune così da ottenere regole di bilancio più flessibili e spazi maggiori per le spese produttive».

 

I temi della prossima legge di bilancio

L’esecutivo dovrà «realizzare nel tempo un cambio radicale del paradigma economico» ha proseguito il relatore, indicando come «prioritario il superamento della logica del fiscal compact, la cui integrazione all'interno dei trattati europei è da scongiurarsi assolutamente».

DINCA M5S VENETO

 

D'Incà ha quindi elencato i temi che dovranno essere affrontati nella prossima legge di bilancio, dalla lotta alla povertà allo stimolo alle politiche attive, dal superamento della legge Fornero alla scuola. Tra le misure da adottare il relatore ha indicato «un mix virtuoso di maggiori investimenti pubblici, riduzione della pressione fiscale e il sostegno ai redditi più bassi». Va semplificato, in particolare, il rapporto tra l'Agenzia delle entrate e il contribuente. Restano inoltre «senz'altro necessari» provvedimenti per il reddito di cittadinanza.

 

Bagnai: cautela su tempi smaltimento Npl

Il relatore in Senato sul Def, Alberto Bagnai (Lega), nel suo intervento in Aula ha rilevato «positivamente una ripresa fisiologica dello smaltimento» dei crediti deteriorati nel sistema bancario, «associata a una generale ripresa della crescita economica». Ma ha aggiunto di ritenere che «si debba esercitare attenzione nel non impartire un eccessivo impulso a questo processo, in particolare valutando con la opportuna cautela eventuali inviti in tal senso che dovessero giungere dagli organismi europei». «In altre parole - ha aggiunto - va evitato che uno smaltimento accelerato delle garanzie immobiliari in uno scenario di crescita che comunque presenta rischi di rallentamento metta in ulteriore difficoltà l'economia».

 

 

alberto bagnai

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....