1. GRILLO TORNA IN PIAZZA E MASSACRA SANT’EURO! "HO VISTO SANTORO ANDARE OSPITE ALLA TRASMISSIONE DI BERLUSCONI, IO LA TELEVISIONE LA CONOSCO BENE: L'UNO CONTRO TUTTI È GIÀ UNA VITTORIA PER LO PSICONANO; MA SANTORO VOLEVA ASCOLTI CHE SONO SOLDI E L’ALTRO VOLEVA VINCERE FACILE E ALLORA ECCOLI CHE SONO D'ACCORDO” 2. “BERLUSCONI MI HA RUBATO IL LAVORO DI COMICO E PURE IL PROGRAMMA, COME TUTTI. TANT’È CHE NON PARLANO PIÙ DI ANTIPOLITICA PERCHÉ HANNO COMINCIATO A FARLA LORO” 3. “VOGLIAMO UNO STATO CHE SI RIPRENDA LE CONCESSIONI AUTOSTRADALI, INVECE DI DARE UN MILIARDO E TRECENTO MILIONI AI BENETTON. IO VOGLIO LE CONCESSIONI DELL'ENEL” 4. “MONTI È UN RITARDATO MORALE. FA UNA COSA IMMORALE, MA NON LA RICONOSCE”

1 - GRILLO: "SANTORO È UNO STUPIDO"
Davide Vecchi per il "Fatto quotidiano"

"Berlusconi si è messo a fare il comico, mi ha rubato il lavoro e pure il programma, come tutti gli altri. Tant'è che non parlano più di antipolitica perché hanno cominciato a farla loro". Beppe Grillo s'è fatto serio. Da Pistoia, dove apre lo "Tsunami tour" che lo porterà in camper per le piazze d'Italia, parla di imprenditori e lavoro, giovani e mercato. Senza però dimenticarsi di attaccare la stampa che "non vuole farvi sapere la verità". La sponda questa volta la offre Servizio Pubblico.

"Ho visto Santoro andare ospite alla trasmissione di Berlusconi, io la televisione la conosco bene: l'uno contro tutti è già una vittoria per lo psiconano; ma lui voleva ascolti che sono soldi e l'altro voleva vincere facile e allora eccoli che sono d'accordo", dice. "Questi qua vanno in televisione perché hanno paura di andare in piazza: non li ascolta più nessuno". Anche perché "la gente ha capito che deve mandarli a casa. Meglio fare un salto nel buio con noi che un suicidio assistito con loro".

E poi snocciola i temi del programma con un nuovo occhio di riguardo per imprenditori e giovani: "I piccoli imprenditori sono gli eroi di oggi, quelli che rimangono qui in Italia e provano a resistere ma che lottano contro la burocrazia". E guarda alla vicenda del simbolo clone che ieri il Quirinale ha bocciato e per il quale ha rimandato di un giorno l'avvio di campagna elettorale. Poi i giovani che "hanno diritto di poter lavorare e sono pronti a fare qualsiasi cosa, non sono mica tutti come i figli della Fornero", dice.

La vis comica non è perduta, ma Grillo la tiene a bada. Snocciola dati e ricette. "Introduciamo un sussidio di cittadinanza riducendo la pensione a quanti la prendono d'oro", dice. "Prendi diecimila euro? Bene, c'è la crisi, te ne lasciamo la metà per un po' che comunque vivi bene lo stesso e con l'altra metà aiutiamo le imprese in difficoltà, i cittadini, i giovani".

Come hanno fatto i 15 consiglieri del Movimento eletti nel governo siciliano, ricorda Grillo. "Si sono ridotti lo stipendio del 75% e usano quei soldi per incentivare gli imprenditori che ne creano lavoro". Questo "faremo anche dal Parlamento. Dite pure che sono populista, ma queste sono cose vere e io sto calmando gli animi, dovrebbero ringraziarmi".

Dopo un'ora di comizio presenta i candidati . Primo è un imprenditore di Prato, Fausto Barosco. Racconta di come la sua azienda sia strozzata dalla crisi. "Dobbiamo riprenderci il nostro Paese perché questo Paese siamo noi". In piazza ci sono poco più di un migliaio di persone. Grillo è al terzo passaggio a Pistoia in pochi mesi. Il M5S alle comunali ha preso il 10%, stessa percentuale a cui punta alle politiche.

"Non fatevi fregare di nuovo, tanto qualsiasi governo durerà sei mesi: metteteci alla prova", grida andandosene. Il camper lo porta a Pisa. Prima però gli scappa una battuta: "Berlusconi è un ologramma, è come parlare con Coccolino". Poi si morde le labbra e torna serio. "Nessuno deve rimanere indietro".

2 - LA SQUADRA DI GRILLO: UNA MAMMA DI TRE FIGLI MINISTRO DELLE FINANZE
Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

Piccola e media impresa, solidarietà, energie rinnovabili, stop agli inciuci in politica. Sono i temi-mantra di Beppe Grillo, che ripete a squarciagola nella piazza e in diretta sul web. Pronti, via. Dopo le polemiche sulle frasi ai militanti di CasaPound, dopo la bagarre sul simbolo-clone (il Viminale ieri ha bocciato la lista-civetta), finalmente Grillo torna in piazza. La sua piazza. La prima di una lunga serie. E lo fa a suo modo. Sempre in presa diretta.
Uno tsunami tra le nubi.

Così appare il tour fin dalla mattina, quando sul canale web «La Cosa» inizia il live streaming del viaggio (elettorale) per l'Italia. Lo staff alle prese con domande dei militanti che vogliono conoscere nel dettaglio le date degli appuntamenti e che si lamentano per le immagini a scatto. Tutto dimenticato nel pomeriggio. Il leader Cinque Stelle accoglie a Pistoia i candidati toscani in camper e li saluta, davanti ai cronisti con un «senatrice...». Poi si concede ai media: «La burocrazia sta sostituendo la democrazia», è «un'allucinazione totale».

Dal palco ne ha per tutti. Attacca Servizio pubblico: «Vedere Santoro che va ospite in una trasmissione di Berlusconi: sono rimasto allibito. Chi è uno contro tutti ha già vinto dal punto di vista della comunicazione». Poi si affida all'ironia. «Non so se voterò il Movimento 5 Stelle, quest'anno mi convince Casini, sono tentato da Moggi. Monti? Si è sfiduciato da solo». Applausi e risate.

«Non possono abolire le Province perché dentro ci sono loro». Poi il cuore del discorso. «Vogliamo un'idea di economia, vogliamo che nessuno si ammazzi più perché perde il lavoro, vogliamo che nessuno si ammazzi più perché lavora». «Dobbiamo mettere in centro la piccola e media impresa: l'abbiamo già fatto. I grillini del Parlamento siciliano faranno microcredito con i soldi che si sono tagliati dallo stipendio. Il made in Italy? Fanno assemblaggio».

Un po' di gelo quando spiega che la Regione che importa più olio d'oliva è la Toscana. «Questa economia va ripensata». E più in là illustra la sua ricetta: «Io come ministro delle Finanze voglio una signora che ha tirato su tre figli, una signora che non ha fatto fallire la sua famiglia. Queste persone sanno cos'è l'economia, non i bocconiani»...

Nel concreto il leader lancia la sua idea: «Vogliamo uno Stato che si riprenda le concessioni autostradali, invece di dare un miliardo e trecento milioni ai Benetton. Io voglio le concessioni dell'Enel». E a Pisa: «L'energia ce la scambiamo come le quote latte». E getta delle ombre sul terremoto dell'Emilia e le trivellazioni e lo stoccaggio del gas. E ancora: «Equitalia deve chiudere».

Poi tocca il tasto (dolente) dell'Imu: «La prima casa è sacra», dice, rispondendo a un militante. «I soldi li porti non spendendo 2,2 miliardi per la Tav che non serve a niente, li recuperi dagli armamenti». Infine, il motto di sempre: «La politica è semplice, lasciateci andare dentro con gente normale. Noi siamo un disinfettante naturale». E assicura: «Io sono un moderato, anzi un conservatore ecumenico».

In giornata, intervistato da SkyTg 24, aveva affrontato il tema caldo del confronto tv: «Accetterò un confronto tv? Non ho più voglia di confrontarmi in tv, con chi devo confrontarmi? Per me queste persone sono fuori dalla storia, non sanno nulla».
A Pisa in piazza La Pera, gremita, attacca ancora il premier: «Monti è un ritardato morale. Fa una cosa immorale, ma non la riconosce». Applausi, autografi e alla fine anche qualche contestazione dalla piazza: è l'inizio dello tsunami a 5 Stelle.

 

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