raggi lombardi

“GUALTIERI, L’UNICA VIA POSSIBILE” – LA GRANDE NEMICA DELLA RAGGI, ROBERTA LOMBARDI, OGGI ASSESSORE DELLA REGIONE LAZIO, LANCIA UN APPELLO A TUTTO IL MOVIMENTO PER IL BALLOTTAGGIO E SGANCIA UN SILURO NEI CONFRONTI DELLA EX SINDACA: "SCENDI DAL BALCONCINO E VIENI IN MEZZO A NOI PER PARLARE AI CITTADINI..." - E POI VA A GUIDONIA ALLA PRESENTAZIONE DELLA GIUNTA M5s-PD (CON 2 ASSESSORI DEM)

L’intervento di Roberta Lombardi pubblicato da la Stampa

 

raggi lombardi

C'è un'immagine molto calzante per il Movimento 5 Stelle in queste ultime, decisive, ore che ci separano dai ballottaggi in molti Comuni, in primis Roma. Secoli fa Menenio Agrippa nel suo discorso volto a risolvere i conflitti interni alla società romana utilizzò la metafora del corpo umano destinato a morire qualora i suoi organi e le sue varie parti non avessero collaborato tra loro per garantirne il funzionamento.

 

Allo stesso modo rischia di sgretolarsi qualunque tipo di organismo, sociale o politico, le cui componenti non siano in grado di convergere verso un progetto, un obiettivo comune. A maggior ragione in un momento storico in cui, invece, la capacità di collaborazione sarà strategica per i prossimi 5 anni in vista delle risorse eccezionali da gestire messe a disposizione dal Pnrr.

raggi lombardi

 

Abbiamo visto infatti finora come su Roma la nostra proposta autoreferenziale si sia rivelata un boomerang controproducente in termini di consensi e partecipazione, restituendoci di fatto un Movimento 5 Stelle dimezzato e un forte astensionismo, nonostante i 5 anni di governo appena trascorsi, in cui abbiamo ottenuto risultati importanti in grado di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato, come ad esempio il risanamento del bilancio comunale, l'aver salvato dal fallimento società partecipate strategiche come quella del trasporto pubblico locale, Atac, o la tutela dell'edilizia agevolata a cui anch' io in prima persona in Regione Lazio ho contribuito, a beneficio di Roma, come presidente della Commissione speciale Piani di zona. Ma tutto questo non è stato sufficiente.

 

quando di battista raggi taverna di maio lombardi frongia e de vito chiedevano il carcere per marino con le arance in campidoglio

Numeri alla mano, il responso del primo turno di queste elezioni amministrative è inequivocabile: i cittadini non ci hanno riconfermato la stessa fiducia. Dobbiamo prenderne atto ma abbiamo anche il dovere di continuare a lavorare bene per questa città e per il Paese, soprattutto in vista delle sfide nazionali e sovranazionali che vedranno la Capitale protagonista, come la candidatura per Expo 2030 e il suo sviluppo coerente con il raggiungimento degli obiettivi globali di sostenibilità dell'Agenda Onu 2030. Per farlo abbiamo bisogno non solo di un progetto valido ma anche di un interlocutore degno.

virginia raggi roberta lombardi

 

Un interlocutore che non può essere di certo Michetti, rimasto prigioniero del claim elettorale "Michetti chi? " senza essere riuscito a porre all'attenzione pubblica nessun reale contenuto programmatico. Maggiori invece le probabilità di trovare una convergenza con Gualtieri, già ministro in un Governo sostenuto anche dal M5S e proveniente da una forza progressista con la quale già stiamo portando avanti, a più livelli, diversi esempi concreti di governo.

 

Questo non significa che si può dare un'indicazione di voto al ballottaggio, perché i cittadini non sono delle mandrie al pascolo e anche perché ognuno dispone solo del proprio voto; ma è comunque possibile dare vita ad un progetto comune, forte, rivoluzionario anche nella sua proposizione: alla luce del sole, con azioni e nomi precisi, a partire dai 15 municipi di Roma, garantendo così ai cittadini sin dall'inizio totale trasparenza sul programma e la squadra che dovrà realizzarlo e chiedendo su questo agli elettori di esprimersi.

virginia raggi roberta lombardi beppe grillo

 

Alla sindaca uscente, Virginia Raggi, propongo quindi di scendere dal balconcino e venire in mezzo a noi per continuare a parlare ai cittadini di Roma, soprattutto a quelli che non ci hanno votato, del progetto 5stelle e di quel laboratorio di convergenza con le forze progressiste su temi concreti già sperimentato, laddove possibile, e rivelatosi finora vincente. Lo abbiamo visto a più livelli: dal Governo nazionale agli Enti locali e, di fatto, anche su Roma, all'interno dell'appena trascorsa Giunta capitolina, dove due cariche apicali, l'ex vice sindaco e l'assessore all'Urbanistica, erano ricoperte proprio da esponenti di provenienza progressista. Manca poco tempo, se c'è una scelta che in questo momento sa di coraggio è quella grazie alla quale dall'io passiamo al Noi.

roberta lombardi virginia raggiDI MAIO RAGGI LOMBARDIroberta lombardi virginia raggi

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....