renzi woodcock bocchino

GUERRA TRA PROCURE - "IL FOGLIO": IL CARABINIERE SCARFATO, INDAGATO DAI PM DI ROMA, È UNO STRETTO COLLABORATORE DI WOODCOK IN VARIE INCHIESTE - NEL CASO CONSIP LITIGANO I MAGISTRATI MA ANCHE I DIVERSI REPARTI DEI CARABINIERI - BOCCHINO: ‘ERO IO CHE PARLAVO, DI INCONTRI CON MATTEO RENZI’. MA L’EX PREMIER NEGA QUALSIASI INCONTRO

1. CONSIP SI SGONFIA - LA PROCURA DI ROMA CONTRO IL SISTEMA WOODCOCK: L' INTERCETTAZIONE CONTRO T. RENZI È STATA MANIPOLATA

Annalisa Chirico per ‘Il Foglio

henry john woodcockhenry john woodcock

 

Woodcock, abbiamo un problema. Se un carabiniere, interrogato dal pm circa le modalità di conduzione delle indagini, si avvale della facoltà di non rispondere, si pone un problema. Se poi il carabiniere è capitano dello stesso Noe al quale la procura di Roma ha sottratto la delega delle indagini a causa delle clamorose fughe di notizie, il problema diventa enorme. Se poi il carabiniere si chiama Gianpaolo Scarfato, stretto collaboratore del pm Henry John Woodcock in numerose imprese, da Finmeccanica alla P4 passando per la metanizzazione di Ischia, il caso si complica assai.

 

Intorno alle ore 14 di ieri, negli uffici di piazzale Clodio, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi hanno convocato l' ufficiale Scarfato per ottenere chiarimenti su alcune gravi incongruenze emerse a seguito di un approfondito riesame di tutte le carte d' in dagine trasmesse dalla procura di Napoli a quella capitolina sul caso Consip. Dopo aver ritirato la delega delle indagini al Noe, i pm romani non si sono limitati a una sbrigativa rilettura degli atti ma hanno voluto riascoltare la mole di intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte, una scelta che descrive di per sé il clima di fiducia verso l' operato.

 

Gianpaolo ScarfatoGianpaolo Scarfato

Dall' accurata attività di controllo sono venute fuori almeno due manovre manipolatorie che Scarfato avrebbe potuto chiarire, e sulle quali invece ha preferito non rispondere. In primo luogo, esiste un' intercettazione ambientale captata negli uffici della Romeo Gestioni e agitata dagli accusatori partenopei come prova regina del coinvolgimento criminoso di Tiziano Renzi. Per il Noe a parlare sarebbe l' imprenditore Alfredo Romeo, per i pm capitolini la voce appartiene inequivocabilmente all' ex parlamentare e collaboratore di Romeo, Italo Bocchino.

 

Nessuna prova dunque di un fantomatico incontro tra Romeo e Tiziano Renzi, a parlare è Bocchino che precisa di non aver mai conosciuto il padre dell' ex premier e aggiunge: "La frase su 'l' ultima volta che ho visto Renzi', che sarebbe stata pronunciata da me ed attribuita ad Alfredo Romeo, si riferiva presumibilmente all' ex presidente del Consiglio e a valutazioni politiche del tutto estranee ai fatti dell' inchiesta'. Insomma, la dichiarazione verbale che avrebbe dovuto incastrare Tiziano Renzi nel ruolo di 'trafficante di influenze illecite' sarebbe stata confezionata ad arte.

 

PIGNATONEPIGNATONE

La seconda manipolazione a opera del Noe riguarderebbe le presunte interferenze di non meglio precisati appartenenti ai Servizi segreti, colpevoli di aver pedinato i carabinieri del Noe durante la loro attività di indagine a carico di Romeo. A seguito degli approfondimenti della procura guidata da Giuseppe Pignatone, pure tale circostanza, utile ad allungare l' ombra del sospetto su Palazzo Chigi, risulterebbe falsa, destituita di ogni fondamento.

 

Attualmente Scarfato risulta indagato per falso aggravato e, al netto del tentativo di minimizzare ad opera del suo avvocato (il silenzio? "scelta di natura puramente processuale"), resta il fatto clamoroso di un ufficiale che davanti a un pm si sottrae alla richiesta di chiarimenti su indagini da lui condotte.

 

sergio de caprio  ULTIMOsergio de caprio ULTIMO

Il che non aiuta a chiarire i molti punti oscuri sullo sfondo di un caso ipermediatico dagli effetti politici destabilizzanti e dagli esiti giudiziari assai incerti. C' è un corpo dei carabinieri specializzato in reati ambientali che con il pm Woodcock, negli anni, indaga ripetutamente per fatti di corruzione e vipgate. C' è un eccellente colonnello, Sergio de Caprio, nome in codice Ultimo, che è capo operativo del Noe fino all' agosto 2015 quando viene di fatto demansionato dal comandante generale Tullio Del Sette che, coincidenza, risulta indagato nella medesima inchiesta per rivelazione del segreto istruttorio.

Alfredo Romeo 3Alfredo Romeo 3

 

I bene informati, come si dice, parlano di un regolamento di conti tutto interno all' Arma. Chissà. Quel che è certo è che l' inchiesta nata a Napoli attorno ad appalti sospetti dell' ospedale Cardarelli sarebbe rimasta confinata all' angusta cronaca locale se, grazie alla preziosissima attività d' indagine del Noe (tié), Woodcock non avesse appuntato lo sguardo su Roma. In particolare, sul padre dell' allora premier e sul ministro simbolo del renzismo, Luca Lotti. Quando si dice il caso.

 

 

2. BOCCHINO: IO PARLAVO DI INCONTRI CON MATTEO MA LUI: NON ESISTE

Ilaria Sacchettoni per il Corriere della Sera

 

«Ho il dovere di precisare che non conosco e non ho mai incontrato Tiziano Renzi» puntualizza, dopo un consulto con il proprio difensore, Italo Bocchino. L' ex deputato finiano è indagato per traffico d' influenze dalla Procura romana ma malgrado il colpo di scena nella vicenda Consip (un investigatore avrebbe manipolato l' informativa a sfavore di Renzi senior) evita commenti. «Non posso dire quello che penso del Noe» ripete. Però una cosa, Bocchino, la dice a caldo, prima ancora della telefonata al suo avvocato, quasi gli premesse puntualizzarla.

RENZI 
LOTTI
RENZI LOTTI

 

E riguarda la famosa frase che, in un primo momento, era stata falsamente attribuita a Alfredo Romeo ma che invece è dello stesso Bocchino: «Renzi, l' ultima volta che l' ho incontrato...». Ecco, quella frase, non era riferita a Tiziano, spiega.

 

«Ho fatto politica fino al 2013 - dice - secondo voi a chi potevo riferirmi?». Pare un indovinello (non ha ancora ricevuto il via libera del difensore a rilasciare dichiarazioni) ma è l' invito a ragionare sulla circostanza che dal 2013 in poi, lasciata la politica, non aveva né occasione né titolo per incontrare il padre dell' ex premier, mentre aveva molte più probabilità di incrociare lo stesso Matteo Renzi, magari da commentatore: «Ad esempio potrei averlo incontrato a Porta a Porta non vi pare?».

 

ITALO BOCCHINO PASSIONE IN ALTO MARE ITALO BOCCHINO PASSIONE IN ALTO MARE

Insomma nessuna interferenza, lei non incontrò Renzi senior per trovare uno sponsor in Consip a Romeo? «No. Quella frase - risponde Bocchino - si riferiva presumibilmente all' ex presidente del Consiglio Matteo Renzi e a valutazioni politiche del tutto estranee al mio mandato parlamentare, in occasione di dibattiti televisivi dove eravamo ospiti e una volta, il 23 dicembre del 2011, al concerto di Abbado per l' inaugurazione del nuovo maggio musicale fiorentino dove avemmo occasione di scambiare normali convenevoli».

 

Ma in serata, proprio a Porta a Porta , lo stesso Matteo Renzi dice: «L' incontro non esiste. Bocchino faceva il parlamentare, se l' ho incontrato è stato in Parlamento. Anzi no perché io non ero in Parlamento».

 

 

 

 

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