john elkann elly schlein giuseppe conte carlo calenda

JOHN ELKANN RIESCE NEL MIRACOLO: UNIRE IL CAMPO LARGO (CONTRO DI LUI) – YAKI RIFIUTA DI ANDARE IN AUDIZIONE IN PARLAMENTO A DISCUTERE I PIANI DI STELLANTIS E FA INCAZZARE TUTTI. A PARTIRE DA CALENDA, ORMAI NEMICO NUMERO UNO DELL’EX FIAT: “È UN GRAVE SGARBO ISTITUZIONALE, PALAZZO CHIGI LO CONVOCHI” – ELLY SCHLEIN: “OCCORRE STIGMATIZZARE L’ATTEGGIAMENTO DI ELKANN” – CONTE CI VA PIÙ MORBIDO: “QUI NON SI TRATTA DI AVERE QUALCUNO SUL BANCO DEGLI IMPUTATI ED ESPORLO AL PUBBLICO DISONORE, MA DI TROVARE LA POSSIBILITÀ DI USCIRE FUORI INSIEME…”

STELLANTIS: CALENDA, 'DA ELKANN SGARBO ISTITUZIONALE, P. CHIGI LO CONVOCHI'

JOHN ELKANN

(Adnkronos) - "Il fatto che Elkann abbia risposto negativamente alla richiesta di audizione del Parlamento è un grave sgarbo istituzionale. La risposta 'ha già detto tutto Tavares' non è accettabile.

 

Non è stato Tavares a vendere Magneti Marelli promettendo di mantenere posti di lavoro e fabbriche, così come è stato Elkann ad accettare gli impegni occupazionali e produttivi per l'Italia in cambio di una garanzia di 6,3mld di euro quando ne aveva disperatamente bisogno. Reitereremo la richiesta ma nel mentre speriamo che Palazzo Chigi finalmente lo convochi". Così il segretario di Azione, Carlo Calenda, sui social.

 

CARAMANNA, NO DI ELKANN ALL'AUDIZIONE È SCHIAFFO AI DIPENDENTI

carlos tavares in audizione al senato foto lapresse

(ANSA) - "Il no di John Elkann all'audizione in Parlamento - come chiesto più volte perché fondamentale prima di aprire qualsiasi tavolo di confronto - non è solo una mancanza di rispetto nei confronti di una istituzione fondante dello Stato, ma è anche uno schiaffo ai cittadini e lavoratori che da quella istituzione sono rappresentati.

 

Il presidente di Stellantis, dunque, non rietiene che le Camere siano un suo giusto 'palcoscenico' per esporre le politiche industriali dell'azienda che, ricordiamo, ormai da anni colpisce i dipendente e regala ai suoi azionisti gli utili. Chiediamo, quindi, chiarezza e soprattutto la conferma di un dialogo a cui Elkann ha sempre detto di non volersi sottrarre". Così Gianluca Caramanna, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Attività produttive.

 

luca de carlo carlos tavares alberto luigi gusmeroli foto lapresse

Boccia (Pd), Elkann? Quando il Parlamento convoca, si va

(ANSA) - "Elkann? Quando il Parlamento convoca e chiede spiegazioni si va". Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, questa mattina a Start Sky, commentando il rifiuto del presidente di Stellantis John Elkann a presentarsi in audizione in Parlamento.

 

Gusmeroli ha ricordato che, insieme alla commissione Industria del Senato, la commissione Attività produttive della Camera ha tenuto nelle scorse settimane l'audizione con l'amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares "in cui sia l'azienda che i parlamentari hanno potuto interloquire". "E' stata un'interlocuzione sicuramente utile per tutti" ha aggiunto, sottolineando però che "l'amministratore delegato di Stellantis è pro tempore, viceversa il presidente Elkann rappresenta" uno "shareholder". Oggi è in programma l'audizione, da parte delle due commissioni congiunte, delle organizzazioni sindacali di categoria.

 

Schlein, stigmatizzare l'atteggiamento di Elkann

ALBERTO GUSMEROLI

(ANSA) - "Occorre stigmatizzare l'atteggiamento del presidente di Stellantis John Elkann" che ha declinato la richiesta di audizione in Parlamento "adducendo la motivazione che non vi sarebbero novità". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo stamani in commissione Attività produttive della Camera, riunita, con quella Industria del Senato.

 

"Solo quattro giorni dopo la sua audizione - ha sottolineato - l'amministratore delegato Tavares ha cominciato a parlare alla radio di non escludere licenziamenti", inoltre nel frattempo c'è stato "da parte del governo un taglio incredibile ed inspiegabile di 4,6 miliardi del fondo dell'automotive". "Due novità - ha aggiunto Schlein - che meritavano un confronto". La segretaria del Pd ha quindi ringraziato il presidente della commissione Attività produttive Gusmeroli "se vorrà insistere", come annunciato, con la richiesta di audizione del presidente Elkann.

 

colloquio tra john elkann e sam altman all italian tech week di gedi 5

Conte, Elkann non su banco imputati, trovare insieme soluzioni

(ANSA) - "Elkann fu colui che negoziò la fusione Fca-Psa per rilanciare il comparto, con lui lo Stato italiano ha negoziato, in un momento di massima difficoltà, un prestito con garanzia dello Sato al 90%, con clausole ben precise. Sempre lui ha dato garanzie per Magneti Marelli e altri.

 

Qui non si tratta di avere qualcuno sul banco degli imputati ed esporlo al pubblico disonore, ma di trovare tutti insieme la possibilità di uscire fuori insieme" dalle difficoltà. Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, intervenendo stamani in commissione riunita Attività produttive della Camera e Industria del Senato, dopo la lettera in cui il presidente di Stellantis ha declinato la richiesta di essere ascoltato in Parlamento.

 

carlos tavares in audizione al senato foto lapresse

"Comprendo lo smarrimento che state vivendo - ha detto Conte ai sindacati auditi in commissione - e siamo con voi. Ascoltando l'ad di Stellantis Tavares è sembrato quasi di essere di fronte a un commissario liquidatore.

 

Quello che crea allarme è che non abbiamo avuto dispiegato nessun piano industriale concreto, rispetto agli impegni presi e alla prospettiva futura". Intanto, secondo Conte, a "Palazzo Chigi giocano a nascondino con l'automotive". "Occorre una strategia d'urto - ha sottolineato - perché ci giochiamo il futuro industriale e occupazionale del Paese e dell'Europa. Serve una strategia complessiva".

 

 

STELLANTIS, JOHN ELKANN SCRIVE ALLA CAMERA: NON VERRÒ IN PARLAMENTO, NULLA DA AGGIUNGERE RISPETTO AL CEO TAVARES

Estratto dell’articolo di Andrea Boeris per www.milanofinanza.it

 

Il presidente di Stellantis, John Elkann, non andrà in Parlamento perché non ha nulla di più da dire rispetto al ceo, Carlos Tavares. Lo spiega lo stesso John in una lettera al presidente della commissione Attività Produttive della Camera, Alberto Luigi Gusmeroli, nella quale il capo di Exor ribadisce, però, anche «la disponibilità a un dialogo franco e rispettoso».

 

john elkann - stellantis

[…] Nella lettera Elkann sottolinea che « Stellantis prosegue le interlocuzioni con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito del tavolo di confronto istituito presso il dicastero, in attesa della convocazione ufficiale presso la Presidenza del Consiglio».

 

[…] In attesa dell’eventuale tavolo a Palazzo Chigi, «non essendoci aggiornamenti dall'audizione dello scorso venerdì 11 ottobre da Lei stesso presieduta, non abbiamo nulla da aggiungere rispetto a quanto già illustrato dall'amministratore delegato» Carlos Tavares, spiega il presidente di Stellantis […]

 

[…]  «Apprendo con sconcerto che il presidente di Stellantis non vorrebbe riferire in Parlamento sulla situazione aziendale», scrive in una nota il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. «Mi auguro che questa posizione possa essere presto chiarita. Scavalcare il Parlamento sarebbe un atto grave». […]

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...