1. CAINANO O CAGNOLINO? CAINANO CON CAGNOLINO! CON L’EDITTO QUIRINALIZIO SI PASSA IN POCHE ORE DAGLI EROICI SCENARI DEI GIORNI SCORSI, TIPO “VADO IN CARCERE COME UN MARTIRE E FUORI SCATENO LA TERZA GUERRA MONDIALE”, AL PROFILARSI DI UN LUNGO PERCORSO DI LIBERTÀ VIGILATA, COL BANANA IN PANTAFOLE CHE IMPONE AI CATA-FALCHI VERDINI & SANTADECHE’ IL PIENO SOSTEGNO AL GOVERNINO REGIO CON DISDETTA DEGLI AEREI PER IL LANCIO DI VOLANTINI CON LA SCRITTA “SILVIO LIBERO” SULLE SPIAGGE DI CODESTA TERRA DEI CACHI 2. “IL FATTO” SPARA: “MA DAI PROCESSI RUBY E UNIPOL CHI LO SALVA? E CI SONO ANCHE LE INCHIESTE SULLA COMPRAVENDITA DEI SENATORI E SULLE ESCORT DI BARI. GIÀ CONDANNATO A 7 ANNI PER PROSTITUZIONE MINORILE E A UNO PER I NASTRI DI FASSINO: I VERDETTI DEFINITIVI NON SONO LONTANI. E NON CI SARÀ SEMPRE IL SALVAGENTE DEL QUIRINALE”

a cura di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota)

1. BANANA COTTO E MANGIATO
Ragazzo, comportati bene che poi tra un annetto si vede come farti uscire. Re Giorgio tratta Silvio come un piccolo avanzo di galera e in cambio della famosa "agibilità politica" gli impone il pieno sostegno al governino regio affidato a Lettanipote.

Senza più la possibilità di minacciare le elezioni anticipate, e con il rischio di vedersi negare perfino l'affido ai servizi sociali se continua a non accettare la sentenza, al Cainano ora toccherà fermare la macchina della nuova Forza Italia, chiudere in gabbia i falchi Verdini e Santadechè e disdire gli aerei per il lancio di volantini con la scritta "Silvio libero" sulle spiagge di codesta terra dei cachi.

Molto ci hanno messo Letta zio, mediatore tra Bellanapoli e il miliardario ridens, e Fidel Confalonieri, preoccupato di salvaguardare la ripresa dell'impero Mediaset in Borsa. Forse non moriremo berlusconiani, ma di certo rischiamo di morire lettiani.

2. VAI AVANTI TU CHE A ME VIENE DA RIDERE
Dunque nel suo regio dispaccio Bellanapoli chiarisce che il maxi-evasore di Hardcore "non andrà in carcere" e mette un po' di puntini sulle "i": "Non ho ricevuto richieste di grazia: se arriveranno valuterò". Poi, senza nominarlo, indica il precedente del coniglio mannaro Arnaldo Forlani, che per la tangente Enimont accettò l'affido alla Caritas del vicariato di Roma senza rompere tanto gli zebedei.

In ogni caso, il governino di larghe intese non si tocca: "Non è accettabile che vengano ventilate forme di ritorsione ai danni del funzionamento delle istituzioni democratiche. Arbitrarie le ipotesi di scioglimento delle Camere. Fatale sarebbe una crisi del governo faticosamente formatosi da poco più di 100 giorni. Il ricadere del Paese nell'instabilità e nell'incertezza ci impedirebbe di cogliere le possibilità di ripresa economica" (Repubblica, p. 4). Niente meno.

Fondamentale la domanda sparata a caratteri cubitali dal Cetriolo Quotidiano: "Ma dagli altri processi chi lo salva? Ruby e Unipol. E ci sono anche le inchieste sulla compravendita dei senatori e sulle escort di Bari. Già condannato a sette anni per prostituzione minorile e a uno per i nastri di Fassino: i verdetti definitivi non sono lontani. E non ci sarà sempre il salvagente del Quirinale" (p. 1).

3. CAINANO O CAGNOLINO?
Con l'editto quirinalizio si passa in poche ore dagli eroici scenari dei giorni scorsi, tipo "Vado in carcere come un martire e intanto fuori scateno la terza guerra mondiale", al profilarsi di un lungo percorso di libertà vigilata. "E Silvio si ritrova disarmato. ‘Ci ha tolto l'opzione del voto, lottiamo per la candidabilità'. Timori sul Pd: ‘Quelli vogliono farmi fuori'. Perplessità sulla richiesta di grazia: ‘Dovrei ammettere la colpa e accettare il passo indietro'. ‘Che fare ora della macchina di Forza Italia lanciata in corsa dai falchi verso le elezioni?" (Repubblica, p. 3).

Sulla Stampa, doppio retroscena di Ugo Magri: "Il Cavaliere incassa: moderata soddisfazione per gli spiragli positivi. Summit ad Arcore con avvocati e direttori Mediaset. L'ex premier considera che dal Capo dello Stato venga un riconoscimento del suo ruolo. Rispettare la via tracciata dal Presidente della Repubblica. Una vittoria per le colombe" (p. 3).

"Il Pdl apprezza ma i falchi frenano. ‘Ci si può fidare? E Marina: mai presa in considerazione l'ipotesi di fare politica" (p. 6). Non ci vuole stare la pasionaria Giovannona Maglie: "Che peccato questo gran rifiuto di Marina, ma non è detta l'ultima parola" (Libero, p. 5). Un capitolo a sé meriterebbe l'imperdibile intervista di Paola Ferrari a Libero: "Silvio è in forma, resta lui il leader. E ha un fan tra i De Benedetti" (p. 8).

Sul Corriere, Coppo Coppi bacia la regia pantofola e tenta di portare a casa un qualche risultato per il suo danaroso cliente: "Il presidente ha grande sensibilità politica e ha indicato un percorso per la grazia'. Coppi: c'è la possibilità di una richiesta seguita da una serie di adempimenti. Il provvedimento può riguardare la pena principale e quella accessoria. O solo una delle due" (p. 5). Sembra di stare, più che di fronte ai codici, a "Ok il prezzo è giusto". Totalmente fuori linea il retroscena del Messaggero: "Berlusconi incerto ma cresce la voglia di rovesciare il tavolo" (p. 3).

4. FA SOSTA LA SUPPOSTA?
Con il vento in poppa di un Re Giorgio che si occupa di sistemare il Banana e improvvisamente baciato dallo spread, il governino di Lettanipote prepara i compiti per la ripresa autunnale. "Imu addio, dal 2014 la ‘service tax'. Corsa contro il tempo per la modifica o l'eliminazione sulla prima casa nel 2013, il problema è la copertura. Mancano all'appello 4 miliardi e resta sul tappeto la questione dell'aumento dell'Iva" (Stampa, p. 8).

Il Messaggero di Calta-papà affida a tale Baretta il compito di spostare in avanti l'orologio governativo: "Baretta: via l'Imu, Service Tax a dicembre. Per il viceministro all'Economia dovrebbe spettare ai sindaci la decisione sull'imposta sulla prima casa. ‘Lo Stato pronto a versare due miliardi agli enti locali per consentire di abbassare la tassazione complessiva" (p. 7). Solite partite di giro per buttarla in caciara.

5. SENTENZA PUBBLICA, VENDETTA PRIVATA
Il Giornale di Paolo Berlusconi non molla il polpaccetto glabro di Esposito Antonino, ‘o giudice che ha messo il timbro sulla fedina penale dello Zio Silvio. Oggi gli vanno in banca e sparano a tutta prima: "Giudice spiega questi soldi. Gli altarini di Esposito. Altro che consulenza gratuita: sul suo conto un bonifico da 974 euro per il lavoro nella scuola privata". Il direttore Mortimer Sallustioni ci mette il carico da 12 e attacca ancora le toghe rosse di Md: "Lavorano al golpe nascosti dalla toga" (p. 1).

6. SPOSTANDO RENZI SEMPRE PIU' IN LA'
Con gli scenari di guerra di un Silvio o di una Marina B. in versione Vendicatore che vanno in soffitta, anche al simpatico rottamatore fiorentino tocca inventarsi qualcosa di nuovo per sbarcare a Palazzo Chigi. Su Repubblica: "Renzi rilancia: ‘E se rimanessi a Firenze?'. Polemica su un suo possibile doppio incarico. I suoi: ‘Solo una battuta'. Il prodiano Gozi si schiera con il sindaco: ‘Con lui possiamo voltare pagina, chi credeva nell'Ulivo lo sostenga" (p. 11).

Sull'altro fronte, tutto pronto per l'ultima mattana di un altro giovincello: la candidatura a premier del leghista Flavio Tosi. Intervistona sul Cetriolo Quotidiano e pezzo sognante su Libero (p. 9).

7. AGENZIA MASTIKAZZI
"Carla Bruni, intruso in casa: voleva vederla" (Corriere delle Sciure, p. 15).

8. BEN SVEGLIATA, ANTITRUST
Attenzione, attenzione! C'è un nodo scorsoio che soffoca il settore agroalimentare italiano, ormai in mano alle coop rosse, ai colossi francesi e ai cugini tedeschi. Se ne accorge in una "relazione" il garante della concorrenza. Pezzo su Repubblica: "Prezzi al consumo più alti'. L'Antitrust punta il dito sul monopolio alimentare. Centrali d'acquisto dei supermarket nel mirino" (p. 15). Adesso, in caso di istruttoria, si attendono le famose e temibili multe dei nostri sceriffi alle vongole.

9. MA IN PROVINCIA IL CREDITO E' SANO
"Moody's taglia il rating del Credito Valtellinese a livello spazzatura". Scrive il Corriere delle banche che "la decisione è stata resa nota ieri, a Borse chiuse, dallo stesso istituto di Sondrio" (p. 29). La domanda è se anche le stalle erano chiuse e che fine hanno fatto i buoi.

10. NON E' GIUSTIZIA
Pare che vadano di moda omicidi di donne per mano di uomini frustrati, culturalmente arretrati e con mamme deficienti. L'attenzione dei media va a periodi, poi passa il tempo e arriva la cosiddetta giustizia. Repubblica oggi ripesca la storia della carabiniera ridotta in sedia a rotelle dal suo ex (p. 13). Il tipo s'è beccato una condanna a 11 anni e 8 mesi, ne ha scontati solo 7 e ora gira bello tranquillo per il paese di Stornarella (Foggia) dove, racconta Filomena De Gennaro, "le donne dicono che io faccio la star in tv e lui, il bravo ragazzo che voleva uccidermi, per colpa mia s'è fatto pure il carcere".

colinward@autistici.org

 

 

EDOARDO BARALDI - BERLUSCONI CON IL SALVAGENTESILVIO BERLUSCONI CON LE MANI IN FACCIAmarna piersilvio e berlusconi resize Silvio Berlusconi MANIFESTAZIONE PDL VIA DEL PLEBISCITO SILVIO BERLUSCONI SUL PALCO berlusconi alfano santanche verdini lupi big cassazione esposito antonio BERLUSCONI DUDU DUDU DIETRO IL CANCELLO MATTEO RENZI SULLA GRUSILVIO BERLUSCONI COMMOSSO A VIA DEL PLEBISCITOLA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI CICCHITTO SANTANCHE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)