walter ricciardi variante inglese

NON FATE I FREGNONI: LA SITUAZIONE È SERIA - IN TRE-QUATTRO SETTIMANE, IN ITALIA LA "VARIANTE INGLESE" SARÀ PREVALENTE, CON UN CONSEGUENTE AUMENTO DEL 50% DEI CONTAGI E DELLA MORTALITÀ - L'ISS CHIEDE DI INNALZARE LE DIFESE MA I PARTITI DI CENTRODESTRA SE LA PRENDONO CON GLI "SCIENZIATI CASSANDRA" E IL CTS - DRAGHI HA INDICATO COME PRIORITÀ LA SCUOLA IN PRESENZA, A MENO CHE LA SITUAZIONE NON PRECIPITI...

Paolo Russo per "La Stampa"

 

 

 

VARIANTE INGLESE CORONAVIRUS VIRUS COVID

Mentre gli organismi scientifici nazionali e internazionali chiedono all'unisono misure più restrittive, i partiti, del centrodestra ma non solo, se la prendono con gli "scienziati" Cassandra e il Cts, mostrandosi poco propensi ad assecondare nuove chiusure. Che almeno in forma di zone rosse locali però ci saranno, perché le proiezioni in mano agli esperti del ministero della Salute indicano un raddoppio dei casi di variante britannica in Italia ogni settimana.

 

In pratica nell'arco di tre, massimo quattro settimane il virus in Italia parlerà quasi esclusivamente inglese e questo, si tradurrà in un aumento del 50% dei contagi. Ma anche della mortalità, perché il Nervarg britannico, l'equivalente del nostro Cts, indica «un aumentato rischio di ospedalizzazione e morte» dovuti alla variante. Del 40-60%, specifica Neil Ferguson, epidemiologo e consulente scientifico di Boris Johnson.

 

maria stella gelmini

Se i numeri sono questi, la stretta sembra inevitabile, anche se sulle misure nulla è ancora deciso. Ieri sera il Cts ha fatto il punto sulla situazione epidemiologica alla presenza del neo ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, il riconfermato Roberto Speranza alla Salute e il presidente della Conferenza delle regioni Stefano Bonaccini. Che agli esperti ha detto a chiare lettere «parlate meno», mentre Gelmini più diplomaticamente si è limitata a parlare di «necessità di condividere le posizioni prima di esternarle». Anche se poi si è di fatto schierata con i rigoristi, affermando «che la pandemia è ancora forte e se è necessario fare scelte di rigore si fanno».

 

WALTER RICCIARDI

Ma un cortocircuito tra scienziati e partiti c'è stato. Nel tritacarne è finito prima di tutto il consulente di Speranza, Walter Ricciardi, che domenica ha caldeggiato nuovi lockdown. «L'Italia è piena di bravi medici che non sento parlare tutti i giorni in tv e terrorizzare le persone», è andato giù duro Salvini con il professore. Nel mirino anche di Bonaccini. «Non sono io a dover dire al ministro cosa fare sulle consulenze, chiedo solo che ci sia un po' più di prudenza nelle dichiarazioni pubbliche». «Se posso essere utile al Paese con i miei consigli lo faccio, altrimenti mi faccio da parte», è la replica di Ricciardi.

 

DOMENICO ARCURI OSPITE DI FABIO FAZIO

Chi è determinato a restare al suo posto è invece il commissario Arcuri, nel mirino di Lega e Forza Italia. «Non mi sembra che stia risolvendo molte delle questioni aperte. Penso che avrà bisogno di una mano», attacca sempre Salvini. Mentre per il forzista Antonio Tajani «la soluzione c'è già: Bertolaso».

 

Alla fine deciderà Draghi, ma Arcuri dovrebbe restare al suo posto. Magari abdicando sui vaccini. Sotto attacco è finito anche il Cts in blocco e per quota parte Speranza, accusati sia dai governatori Fontana (Lombardia), Zaia (Veneto) e Fedriga (Friuli), che dal neo ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, di non aver deciso prima il prolungamento dello stop allo sci.

 

GIANCARLO GIORGETTI MASSIMO GARAVAGLIA

«Assurdo che il ministro competente possa prendere decisioni in autonomia. Evidentemente c'è qualcosa da registrare, penso sarà oggetto di discussione» attacca Garavaglia. «La stagione è ormai finita, pensare di riprendere il 5 marzo senza certezze non ha senso» afferma, chiedendo ristori e indennizzi immediati e unendosi al coro dei governatori. Bonaccini compreso, che auspica «sia l'ultima volta che si procede con queste modalità».

 

Nonostante gli attacchi ieri il Cts, sulla scia dell'Ecdc (l'Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie) che ha valutato come «molto alto» il rischio varianti, è tornato a ribadire che per arginare la diffusione delle varianti è necessaria «una rigorosa osservanza, rafforzamento e incremento delle misure di mitigazione del rischio, sia in ambito nazionale che in specifici ambiti locali».

 

speranza di maio

Quali siano queste misure gli scienziati non lo dicono, ma gli uomini di Speranza tengono nel mirino le scuole, soprattutto quelle dell'infanzia e le elementari, perché è tra i più piccoli che le varianti sembrano diffondersi di più. E se così fosse le scuole inferiori diventerebbero un volano dell'epidemia.

 

agostino miozzo 1

Sulla scuola il Cts è diviso, tra i paladini delle aperture, come il segretario Agostino Miozzo, e quelli pro-chiusure, come il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. Draghi ha indicato come una priorità la scuola in presenza. Ma Speranza non esiterà a chiedergli di chiudere, se la diffusione del virus tra i più piccoli dovesse impennarsi.

 

Per il resto si procederà con lockdown locali concordati tra regioni e ministero, dove si rileverà la presenza di focolai delle varianti e con il sistema "a semaforo": se i casi aumentano si passa in fascia arancione o rossa.

giovanni rezza

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…