MONTI CE L’HA PIÙ LUNGO DEL BANANA (IL CDM!) - GOTTI TEDESCHI VERSO L’ARCHIVIAZIONE SULL’ANTI-RICICLAGGIO, CIPRIANI NEI GUAI - LA “DAMA BIANCA” TORNA ALLA RIBALTA COME BADANTE DEL POMPETTA - LA PRIMAVERA ARABA HA PORTATO UNA VENTATA DI QUATTRINI IN ITALIA - POLTRONE ‘RINNOVABILI’ - LA CURIA DI PALERMO SFRATTA DON PUGLISI - RENZI ROTTAMATO - I POSACENERI DI MONTECITORIO? I BAGNI PER DISABILI - ESODIATI ALL’ENI…

Primo di Nicola e Gianluca Di Feo per "L'Espresso"

MARIO MONTI APPISOLATO

1- MONTI LO STAKANOVISTA
A una delle sue prime conferenze stampa, Mario Monti, rivolgendosi ai giornalisti accreditati a Palazzo Chigi, aveva dato un'informazione alla quale non venne dato troppo peso. "Abituatevi a lunghe sedute del Consiglio dei ministri", aveva detto, spiegando che ogni provvedimento sarebbe stato sviscerato da tutti i componenti dell'esecutivo.

Dati alla mano, il risultato è andato oltre le più cupe aspettative dei cronisti i quali, dopo 31 Consigli dei ministri dell'era montiana, si sono rassegnati a seguire maratone che raramente si chiudono entro la terza ora. Anzi, che più di una volta hanno sfondato persino il muro della mezza giornata, come nel caso dell'esame del Dl "crescitalia", che ha richiesto ben otto ore di seduta.

ETTORE GOTTI TEDESCHI

Numeri ai quali il precedente governo Berlusconi non si era nemmeno vagamente avvicinato. In 161 Consigli dei ministri, le volte in cui il Cavaliere ha sfondato il muro delle tre ore si contano sulle dita di una mano, ma scarseggiano anche le volte in cui si è andati oltre le due ore. A rendere chiara la differenza, il crudo dato numerico: la durata media dei Cdm di Monti è, finora, pari a tre ore e due minuti; quelli di Berlusconi, un'ora e quattro minuti. M. B.

2- ETTORE FNISCE IN ARCHVIO
È destinata a finire presto in archivio la posizione di Ettore Gotti Tedeschi nell'inchiesta sullo Ior (l'Istituto per le Opere di Religione) che lo vede indagato per omesse comunicazioni in violazione della normativa antiriciclaggio.

ETTORE GOTTI TEDESCHI

I pm di Roma sono convinti che durante la sua presidenza l'ex numero uno della banca vaticana, cacciato lo scorso 24 maggio con l'accusa di non avere esercitato le sue funzioni e di avere fatto uscire carte riservate, si sia limitato a svolgere un mero ruolo di rappresentanza.

Il reale controllo sulla gestione dell'Istituto avrebbe invece continuato a detenerlo l'altro indagato eccellente, il direttore generale Paolo Cipriani.
Per questo motivo le indagini su Cipriani, condotte dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal pm Stefano Fava, andranno avanti.
D. L.

3- CHERCHEZ LA BLONDE
Rimaneggiamenti nello staff di Silvio Berlusconi: dal maggiordomo alla badante, dalla segretaria alla dama bianca. Per la sostituzione di Marinella, la fidata segretaria che a breve partorirà, la candidata numero uno è Federica Gagliardi.

La "dama bianca", che nel 2010 fu immortalata nel candore del suo completo mentre scendeva dall'aereo di Stato in qualità di accompagnatrice nel chiacchierato viaggio in Canada per i vertici G8 e G20 e poi in Brasile e Panama insieme a Valter Lavitola, rimarca la sua professionalità e le tre lingue parlate.

matteo renzi

Chissà se questa volta riuscirà nell'impresa di farsi arruolare. Era già stata in corsa per il ruolo di assistente, ma nulla ha potuto davanti alla gettonata Maria Rosaria Rossi. La bionda deputato è più di una badante: prende appuntamenti, gestisce telefonate, porta documenti, ascolta le dichiarazioni ai giornalisti. Insomma, non ha rivali. Persino il parlamentare Sestino Giacomoni, che seguiva Berlusconi in ogni trasferta, tenendogli il cappotto e portandogli l'acqua, ormai è stato scalzato. S. Cer.

4- ITALIANI, ALLE ARMI
Quattordicimila colpi per carri armati venduti all'Egitto nel pieno delle rivolte che hanno scardinato il regime del rais Hosni Mubarak; 127 milioni di euro per fucili d'assalto e lanciagranate alla dittatura del Turkmenistan. Ancora: 30 milioni di forniture all'autoritario Gabon e l'Algeria, con oltre 477 milioni di euro, eletta a primo acquirente di armi italiane.

Sono solo alcune delle nostre esportazioni del 2011 verso zone di conflitto, posti dove si verificano reiterate violazioni dei diritti umani. Il business degli armamenti non conosce crisi e le operazioni più consistenti riguardano le aree al di fuori delle nostre tradizionali alleanze: solo il 36 per cento delle autorizzazioni all'esportazione è verso i Paesi della Nato-Ue, per un valore di 1,1 miliardi di euro, mentre oltre il 64 per cento, pari a 1,959 miliardi di euro, è diretto verso altre destinazioni. Un rapporto che, secondo una ricerca svolta da Giorgio Beretta di Rete Italiana per il Disarmo, si è invertito nell'ultimo triennio. S. Cer.

5- LA CONVIVENZA SECONDO FLAVIA
La star è lei, Flavia Franzoni. La moglie di Romano Prodi ha accettato l'invito dell'associazione culturale bolognese Antartide a prestare nome e idee a una campagna cittadina di sensibilizzazione sul senso civico.

MUBARAK CON LA MOGLIE

E per farlo ha scelto di raccontare cosa significa per lei la convivenza su una locandina che sarà diffusa in 12 mila copie nel capoluogo emiliano. Tutto a titolo gratuito, sulle orme dell'ex premier, che da pensionato si è messo a disposizione dell'Alma Mater per farle da testimonial.

Franzoni non è sola in questa nuova avventura. Insieme a lei, hanno raccolto l'invito pure l'economista Stefano Zamagni, lo scrittore e priore di Bose Enzo Bianchi, i docenti universitari Gregorio Arena (ateneo di Trento) e Daniele Donati, che insegna diritto dell'informazione a Bologna. Gli altri temi trattati nella campagna sono la gentilezza, la responsabilità, la solidarietà, la cittadinanza, la trasparenza. N. R.

6- PARLAMENTO IN CIFRE
sono le interrogazioni presentate alle Camere dal 2008 ad oggi per denunciare disservizi postali. Uno dei temi che ha visto più impegnati deputati e senatori dall'inizio della legislatura. Non si tratta solo di segnalare come le Poste funzionino male praticamente dappertutto: dal Nord al Sud, dalle grandi città alle piccole frazioni; ad essere al centro delle critiche è il contratto di programma fra Stato e Poste Spa. Contratto che scade e andrà rivisto il prossimo anno. a cura dell'associazione Openpolis

7- CONFLITTI ELETTRICI
La missione è di quelle delicate: il rinnovo dei vertici di Gse Spa (Gestore dei servizi energetici, interamente controllata dal ministero dell'Economia), Gme (Gestore dei mercati energetici, partecipata al 100 per cento da Gse) e di Acquirente unico (spa del gruppo Gse).

CORRADO CALABRO

I tre soggetti svolgono un ruolo chiave nell'assegnazione degli incentivi per le energie rinnovabili, in totale oltre 14 miliardi. Per dirimere la questione, il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera ha insediato un apposito organismo guidato dal sottosegretario Claudio De Vincenti.

Alle commissioni Attività produttive di Camera e Senato, però, c'è già chi mugugna sul rischio di conflitti di interessi per alcuni nomi che sarebbero al vaglio del comitato. Tra gli altri, quelli di Roberto Potì (direzione centrale internazionale rinnovabili e progetti speciali di Edison) e Andrea Mangoni (ex amministratore delegato di Acea). Tutti manager di aziende che beneficiano di incentivi per le rinnovabili e che, se la scelta ricadesse su di loro, sarebbero chiamati ad assegnare quelle stesse risorse, tra le altre, anche alle aziende per le quali lavorano o hanno lavorato. S.A.

8 - CONSUMATORI CI PENSA CALABRÒ
È un cortese pensiero per le casse delle associazioni dei consumatori uno degli ultimi atti di Corrado Calabrò, presidente in scadenza dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). Calabrò ha chiesto a Monti di destinare parte delle sanzioni comminate alle aziende dall'Agcom alle associazioni che difendono gli utenti.

hja23 luigi cesaro

La proposta ha un obiettivo: remunerare l'attività dei movimenti per le conciliazioni che hanno il compito di dirimere le controversie tra consumatori e aziende nelle comunicazioni elettroniche. "L'attività di conciliazione paritetica", ha scritto Calabrò a Monti, "è adesso svolta volontariamente dalle associazioni dei consumatori ed è dunque completamente a loro carico". M.A.

9 - CHI TRADISCE DON PUGLISI
Mentre in Vaticano si discute della beatificazione di don Puglisi, a Palermo è scontro sull'eredità del sacerdote ucciso dalla mafia a Brancaccio nel 1993. La Curia arcivescovile guidata dal cardinale Paolo Romeo ha chiesto la restituzione dei locali che ospitano il centro "Padre nostro" fondato dal sacerdote, che acquistandoli li aveva intestati alla sua parrocchia. Il centro dovrà dunque traslocare per lasciare spazio ad attività pastorali, ma chi ci lavora non ci sta: "Sarebbe un tradimento", dice il presidente Maurizio Artale: "La verità è che non si è mai proseguita l'opera del sacerdote ucciso dai boss". B. C.
 


12- ROTTAMATO RENZI
Renzi sotto tiro. Ormai nel Pd fiorentino vive da separato in casa. L'ultimo colpo glielo ha tirato l'assessore al bilancio Claudio Fantoni, Pd, corista del Maggio musicale. Sabato 2 giugno si è dimesso dalla giunta di Palazzo Vecchio accusando il sindaco rottamatore di utilizzare Firenze "come strumento per il perseguimento delle sue ambizioni personali".

E mentre, lunedi mattina, il segretario Andrea Manciulli consultava sul da farsi i dirigenti fiorentini del Pd, Renzi all'assemblea degli industriali, presente il neo presidente Giorgio Squinzi ("Sindaco, se abitassi a Firenze voterei per lei"), annunciava due nuovi assessori: alla cultura Il filosofo Sergio Givone, uno dei massimi esperti di Dostoevskij, frequentatore assiduo dei cenacoli della sinistra fiorentina, a cominciare da quella di Sergio Staino; al bilancio Alessandro Petretto, area socialista, docente di Economia pubblica e notista del "Corriere fiorentino".

montecitorio

Due nomi a effetto che hanno fatto ancora di più imbestialire il Pd. L'altro dispetto da separati in casa, è venuto da Pier Luigi Bersani che ha convocato i segretari dei circoli del Pd proprio il 21 e 22 giugno, giorni in cui Renzi e il fido scudiero Giorgio Gori avevano deciso di riunire a Firenze il popolo di sindaci e amministratori locali in vista della campagna elettorale di settembre. Riunione rinviata. M. La.

13- MONTECITORIO: BAGNI IN FUMO
Alla Camera i bagni per i disabili sono stati realizzati anche con un impegno di spesa notevole; peccato però che i disabili non riescano a servirsene, visto che sono utilizzati da deputati e dipendenti di Montecitorio per andarci a fumare.

E ciò malgrado che, anche in questo caso spendendo parecchio, da molti mesi vicino all'Aula sia stata allestita una vasta area fumatori. A sollevare il problema è Ileana Argentin, Pd, disabile e fumatrice. "Non è possibile che i bagni dei disabili alla Camera siano usati per andarci a fumare", si è lamentata in aula chiedendo l'intervento del presidente Fini: "Adesso basta, non possiamo aspettare fuori che il fumatore di turno finisca la sigaretta". B. C.

14- GNUDI ALLA META
Prime nomine, multipartisan e confindustriali, per il ministro del Turismo, Piero Gnudi, vicino all'Udc. L'ex presidente dell'Enel ha deciso una svolta per il vertice di Promuovi Italia, società statale che l'ex ministro Michela Vittoria Brambilla voleva far diventare il braccio operativo dell'Enit.

PIERO GNUDI

Anche per archiviare la controversa presidenza di Maria Concetta Patti, Gnudi, dopo aver sondato Pdl, Pd e Terzo Polo ha nominato alla presidenza un imprenditore turistico ed esponente confindustriale di esperienza come Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme: ritenuto vicino ad Antonio D'Amato, Jannotti è stato in ballo per una vicepresidenza nella squadra di Giorgio Squinzi. Gnudi punterebbe a far svolgere a Promuovi Italia alcune funzioni ora appannaggio della società del Tesoro, Invitalia. M.A.

15- SISMA SENZA PRESTIGIACOMO
Neanche il terremoto riesce a far essere puntuale Stefania Prestigiacomo. L'ex ministro doveva tenere a Montecitorio il primo intervento, a nome del Pdl, dopo l'informativa del ministro Giarda sul sisma in Emilia. Così, dopo il discorso di Giarda, Gianfranco Fini le ha dato la parola. Ma la Prestigiacomo non era in aula. Al presidente della Camera non è restato altro da fare che autorizzare l'intervento di Dario Franceschini. Non senza però manifestare tutto il suo disappunto. B. C.

16- FOLLINI VOTA SHAKESPEARE
Le richieste d'arresto per i senatori Nicola Di Girolamo, Alberto Tedesco e Sergio De Gregorio. Adesso, il caso Lusi. Mai come in questa legislatura la Giunta delle immunità di Palazzo Madama ha avuto tanto lavoro. Eppure il suo presidente, Marco Follini (Pd), ha trovato il tempo di scrivere un pamphlet: "Io voto Shakespeare. La coscienza perduta della politica" (Marsilio). È il secondo libro della legislatura per Follini. Nel 2010 aveva pubblicato "Elogio della pazienza", ma allora aveva scelto la Mondadori. P. Fa.

17- RIFORMA FORNERO: ENI ESODATO
Nodo esodati anche all'Eni per effetto della riforma Fornero della previdenza. Gli esperti di lavoro del gruppo presieduto da Giuseppe Recchi e capitanato dall'ad, Paolo Scaroni, in un seminario a porte chiuse hanno svelato "tre criticità". Prima criticità: "Lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro e che rischiano di trovarsi senza pensione e senza lavoro".

PRESTIGIACOMOMARCO FOLLINI

All'Eni, il numero di questi dipendenti è di circa 1.150, hanno spiegato i tecnici del colosso energetico. Seconda criticità: rischio di una riduzione significativa di posti di lavoro per i giovani, rispetto a quanto stabilito dall'accordo di mobilità firmato due anni fa nell'azienda. Terza criticità: "Nuove modalità di impiego di lavoratori anziani che permangono in azienda". Ovvero: i lavoratori che rientrano possono anche non accettare mansioni diverse, trasferimenti o part time, hanno rivelato i giuslavoristi dell'Eni. M. A.

18- PERUGIA IN CACHEMERE
Imprenditoria, arte e territorio. È il connubio che sembra aver ispirato il re del cachemire Brunello Cucinelli. L'imprenditore umbro sta finanziando, per 1 milione e 300 mila euro, il maxiprogetto di restauro dell'Arco Etrusco di Perugia, uno dei monumenti cittadini più prestigiosi, antichissimo accesso all'acropoli, risalente al III sec. a. C. Più che positive le reazioni di istituzioni e cittadinanza e lontane anni luce le polemiche che hanno invece accompagnato l'analoga operazione condotta sul Colosseo di Roma dal patron di Tod's, Diego Della Valle.

ELSA FORNERO WALTER VELTRONI

E mentre facciata e bastioni torneranno a un rinnovato splendore, la Cucinelli Spa riceverà in cambio la promozione del marchio, come previsto dall'accordo di sponsorizzazione firmato con il Comune perugino. E proprio la Porta Bella, assieme alle altre mura etrusche che racchiudono il capoluogo umbro, otterrà, entro il mese di giugno, formale candidatura a Patrimonio mondiale dell'Unesco. D. Pao.

19- VELTRONI CHE GAFFE
Sarebbe bastata una telefonata per evitare l'errore. Invece, Walter Veltroni e Jean Leonard Touadì non l'hanno fatta e sono incorsi un una gaffe. Con una interrogazione parlamentare i due deputati del Pd hanno chiesto al governo se sapesse che l'agenzia Sipro, che si occupa di vigilanza per gran parte dei ministeri, non avesse mai ottenuto il certificato antimafia, come riportato anche da vari siti Internet.

Peccato che le cose siano cambiate. "Ce l'abbiamo eccome, la Prefettura ce l'aveva negato ma poi è tornata sui suoi passi" raccontano dalla società. E non è una notizia fresca. "È successo nel settembre 2009". Secondo i due onorevoli, però, la ditta sarebbe vicina a Vittorio di Gangi, boss della mala romana, legato alla Banda della Magliana. "È zio di due consiglieri del cda, è vero, ma non lo vedono da dieci anni", ribattono alla Sipro. R. Bi.

 

 

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