
“NELLE TRATTATIVE SULL’UCRAINA BRUXELLES RESTA IL GRANDE ASSENTE” – L’AMBASCIATORE STEFANINI METTE A NUDO LE COLPE DELL’UE E GLI ERRORI DI GIORGIA MELONI, MENTRE PUTIN E TRUMP DISCUTONO DELLE SORTI DI KIEV: “IN QUESTA DIPLOMAZIA A RITMI ACCELERATI NON C'È SPAZIO PER L'UNIONE EUROPEA. LA PAROLA PASSA ALLE CAPITALI. E QUINDI A QUELLE CHE CONTANO E FANNO LA DIFFERENZA. LA FORMULA PROPOSTA DA MERZ NON È QUELLA DEI ‘VOLENTEROSI’, MA QUELLA (CLASSICA) DEI TRE PRINCIPALI PAESI DELL'EUROPA. IL FORMATO A TRE, SENZA ITALIA, È FRUTTO DI UNA NOSTRA SCELTA. L'ITALIA POTREBBE AGGIUNGERSI SE ARCHIVIASSE L'INUTILE POLEMICA SULL'INVIO DI TRUPPE IN UCRAINA…”
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”
papa leone xiv riceve volodymyr zelensky e la moglie olena
San Pietro ha dato la sveglia diplomatica all'Europa. Dopo il miracolo del magico e spoglio colloquio sotto le navate di Volodymyr Zelensky e Donald Trump, dal sagrato è arrivato ieri un segnale più prosaico: sull'Ucraina e sulla sicurezza europea, gli europei non vogliono essere cortocircuitati dal canale diretto Trump-Putin.
[…] Finora gli europei erano stati semi-passivi di fronte all'iniziativa diplomatica americana, che nel carosello fra Gedda, Mosca e Istanbul, li aveva tenuti rigorosamente alla larga. Ora indicano chiaramente di far sentire la loro voce.
marco rubio jd vance giorgia meloni ursula von der leyen foto lapresse 1
A margine della cerimonia per l'inaugurazione di Papa Leone XIV, il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, chiede al segretario di Stato americano, Marco Rubio, di parlare con Trump, insieme a Emmanuel Macron e a Keir Starmer, prima che il presidente americano abbia, oggi, l'atteso colloquio con Vladimir Putin.
Ordinaria amministrazione in altri tempi. Oggi la richiesta ha una doppia valenza, di urgenza e, soprattutto, di assetti politici su tre assi: Ucraina, Russia, riequilibrio dei rapporti Europa-Usa. Urgenza: i tempi sono serrati.
DONALD TUSK - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA
La telefonata Trump-Putin è prevista per oggi alle 16,00 italiane. Trump non ha fatto in tempo a proporla che era già accettata dal Cremlino. A conferma, ove ce ne fosse bisogno, che di Ucraina ed altro il presidente russo vuol parlare solo con l'omologo Usa – Zelensky, chi era costui?
Trump ha invece assicurato che dopo aver parlato con Putin chiamerà il presidente ucraino. Il ribilanciamento nei confronti dell'Ucraina, "l'effetto San Pietro", dunque continua come si è visto ieri nell'incontro di Zelensky col vicepresidente JD Vance a Villa Taverna, all'insegna di cortesia e buone maniere. [...]
volodymyr zelensky papa leone xiv
Ma se l'Ucraina è riuscita a scavarsi una nicchia fra i due massimi sistemi, Russia e Stati Uniti, ed è indispensabile visto che delle sue sorti discutono, l'Europa resta il grande assente. In una vicenda al centro dell'Europa e le cui ricadute in sicurezza e crescita economica toccano l'Europa molto più degli Stati Uniti.
Vogliamo delegarla interamente al presidente americano? Per poi magari ricevere il conto della spesa (vedi ricostruzione, conferenza in programma a Roma in luglio)?
In questa diplomazia a ritmi accelerati e decisioni rapide non c'è spazio per l'Unione europea. La parola passa alle capitali. E quindi a quelle che contano e fanno la differenza. La formula proposta da Merz per il pre-colloquio con Trump non è quella dei Volenterosi. È molto più semplicemente quella – classica – dei tre principali Paesi dell'Europa. […]
Il formato a tre, senza Italia, è tradizionalmente una nostra spina nel fianco. Questa volta frutto di una nostra scelta. L'Italia potrebbe probabilmente aggiungersi ai tre se archiviasse l'inutile polemica sull'invio di truppe in Ucraina – non in agenda – e optasse per stringere le consultazioni a tutto campo con Berlino, Parigi e Londra, anziché rifuggirne.
Avremmo molte altre carte in regola, e un'indubbia facilità di comunicativa della presidente del Consiglio, in tutta evidenza ieri nell'ospitare l'incontro fra Ursula von der Leyen e JD Vance.
Non di sostanza per tempo e luogo, ma una rottura del ghiaccio washingtoniano verso la presidente della Commissione.
Con o senza Italia, il passo fatto da Merz ieri rappresenta il miglior tentativo europeo di reinserirsi nel gioco politico-diplomatico fra Washington e Mosca.
giorgia meloni ursula von der leyen
C'è da sperare che vada a buon fine. Trump e Putin non parleranno solo di Ucraina ma anche della sicurezza in Europa. Cioè della nostra. Meglio esserci che delegarla.
jd vance giorgia meloni foto lapresse
ursula von der leyen giorgia meloni