OBAMA “CRIVELLATO” CAPISCE SULLA PROPRIA PELLE LA POTENZA DI FUOCO DELLA LOBBY DELLE ARMI

Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

È una sconfitta cocente per il presidente Obama, ma soprattutto è uno schiaffo in faccia ai genitori dei bambini uccisi nella strage di Newtown, il voto con cui ieri sera il Senato ha bloccato tutte le iniziative per limitare il commercio delle armi in America. Una conferma della forza della lobby dei produttori, la National Rifle Association, e l'impotenza di chi vuole approvare anche le minime misure di buonsenso. Obama infatti ha reagito con risentimento, quasi con rabbia, dicendo che ieri è stato «un giorno vergognoso per Washington».

Sul floor del Senato erano arrivati diversi provvedimenti, che non costituivano ancora l'intero impianto delle leggi volute dalla Casa Bianca. Il loro passaggio, però, doveva rappresentare un primo passo, per aprire la porta ad una riforma complessiva. La misura più significativa era l'emendamento proposto dal senatore democratico della West Virginia Joe Manchin, e dal collega repubblicano della Pennsylvania Pat Toomey, che aveva lo scopo di aumentare i background check, ossia i controlli dei precedenti penali sulle persone che vogliono acquistare armi.

Un compromesso minimo, pensato da due tradizionali sostenitori della lobby dei produttori, che era stato molto annacquato proprio per cercare un consenso bipartisan. Neanche questo emendamento, però, è riuscito a raccogliere una maggioranza di 60 voti, necessaria per mettere la legge al sicuro dalle pratiche dell'ostruzionismo che ora possono affondarla. Il testo ha ottenuto 54 sì e 46 no, compresi quelli di quattro senatori democratici: Mark Begich dell'Alaska, Heidi Heitkamp del North Dakota, Mark Pryor dell'Arkansas e Max Baucus del Montana.

Con loro, si sono opposti al passaggio il 90% dei repubblicani. In rapida sequenza, poi, sono stati bocciati anche provvedimenti che miravano a diminuire le armi da guerra in commercio, e ridurre la capienza dei caricatori che consente di fare stragi come quella avvenuta a dicembre in Connecticut.

Nella galleria del Senato erano presenti anche i genitori di alcuni bambini uccisi a Newtown, ma questo non è servito a bilanciare il peso della Nra. Dopo il voto negativo Patricia Maisch, che nel 2011 a Tucson aveva disarmato l'uomo che aveva sparato alla deputata Gabrielle Giffords, si è alzata in piedi e ha gridato: «Vergognatevi». La Giffords ha aggiunto su Twitter: «Il Senato ha ignorato la volontà del popolo».

Obama ha usato lo stesso tono, parlando poco dopo alla Casa Bianca. «E' un giorno vergognoso per Washington», ha esordito, senza nascondere la sua rabbia. Il presidente ha detto che «la lobby delle armi e i suoi alleati hanno mentito», eppure tanto i repubblicani quanto i democratici «hanno ceduto alla pressione di una minoranza che parla a voce molto alta. Non esiste un argomento coerente per spiegare perché non hanno passato queste misure. È solo politica».

Obama poi ha attaccato chi aveva criticato i famigliari delle vittime di Newtown per le loro prese di posizione: «Dite sul serio? davvero pensate che le migliaia di famiglie che hanno visto le loro vite distrutte non hanno diritto di avere un peso?».

Il presidente ha promesso che farà «tutto il possibile per proteggere gli americani», ma ha già emesso tutti i decreti che erano in suo potere. Ora le legge sulle armi verrà congelata, nella speranza di poterla riprendere, se la pressione degli elettori costringerà i parlamentari contrari a cambiare.

 

BARACK OBAMA NATIONAL RIFLE ASSOCIATION jpegSTRAGE DI BOSTON STRAGE DI BOSTON

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