SCORZA ITALIA? UN PARTITO FITTO DI DIVISIONI - L’EX MINISTRO DEMOLISCE TOTI: ‘NON È IL CAPO DI FI, IL LEADER C’È ED È IL CAV, NON CE NE SONO ALTRI, MENO CHE MAI CREATI IN LABORATORI’ - ‘IL GOVERNO RENZI? ASSURDO’

Carmelo Lopapa per "la Repubblica"

«Giovanni Toti è un'ottima persona, un bravo giornalista. Ma non è il capo di Forza Italia ».
Perché giunge a queste conclusioni, onorevole Raffaele Fitto?
«Ieri nelle sue dichiarazioni ho colto tre grosse anomalie. La prima, che il consigliere politico per il programma del presidente parli come se fosse appunto alla guida del partito. La seconda, che esordisca con una sia pur garbata e morbida archiviazione di un gruppo dirigente che ha fatto battaglie straordinarie, che si spinga addirittura al punto di prospettare nuovi organismi non previsti dallo statuto di Forza Italia, come una sorta di comitato politico. Quando andrebbe costituito l'ufficio di presidenza appunto come prevede lo statuto».

La terza anomalia?
«È che proponga nel bel mezzo di una delicatissima trattativa politica sulla legge elettorale un governo con la sinistra a guida Renzi, ipotesi poi per fortuna smentita poche ore dopo dallo stesso leader Pd».

Ma non pensa che - a fronte della novità Renzi - un rinnovamento sia necessario in Forza Italia? Non temete di passare come i nemici del cambiamento?
«Io non ho mai posto problemi di incarichi. Non corro per alcun incarico. Però, il luogo per poter costruire un percorso anche di rinnovamento non può in alcun modo escludere parlamentari, amministratori e gruppo dirigente formato da gente capace e competente. Qualcuno se ne deve fare una ragione».

Alla sua manifestazione di Bari per il ventennale, Berlusconi assente. Se l'è presa?
«No, era una grande manifestazione con migliaia di persone lì per Berlusconi e per ricordare con orgoglio questi 20 anni e guardare con fiducia al progetto futuro del partito».
Partito a dir poco in fibrillazione, basti guardare alla Campania. Rischio di altre scissioni?

E Fitto resta?
«Chi mi conosce sa che la coerenza e la lealtà sono elementi fondamentali del mio impegno politico. Ipotizzare scissioni vuol dire arrecarmi un'offesa. Io c'ero, ci sono e ci sarò anche nei prossimi mesi delicati. Non si va via se non si è d'accordo. Non si fa un altro partito: ma con chiarezza si esprimono le proprie opinioni, sempre a sostegno di Silvio Berlusconi».

Che non può candidarsi. Non avete un anti Renzi. Come andrete alle Europee e alle politiche?
«La sfida di Renzi va presa sul serio. E non va affrontata sul terreno delle figurine e degli organigrammi. Un leader c'è e si chiama Berlusconi. Non ne conosco altri. Meno che mai creati in laboratori».

In beauty center, voleva dire?
«Non cedo alle battute. Dico solo che le leadership future emergeranno dal sudore e dalla polvere, dal consenso e dalle idee, dalla lotta politica, dal confronto e dai voti».

L'accordo col Pd sulla legge elettorale è a un passo?
«Penso di si. Berlusconi ha scritto una pagina storica, mentre lo si assediava, ha risposto in modo generoso pensando al paese. Ponendo con Renzi le condizioni per un limpido e civile bipolarismo. Per questo bisogna superare le difficoltà di queste ore, sapendo che questo lavoro è limitato a legge elettorale e riforme».

Nessun governo di scopo insomma?
«La nostra vitalità deriva proprio dalla scelta coraggiosa e giusta di andare all'opposizione. È da qui che bisogna ripartire, Spero non ci siano ripensamenti».

Tra voi c'è chi pensa che si debba andare al voto subito dopo la legge. O lei pensa che il governo Letta dovrà restare un anno per garantire le altre riforme?
«I binari sono due. Da un lato l'intesa importante con Renzi sulle riforme, e per essere seri e credibili non si può parlare di elezioni a breve. Dall'altro, è chiaro che non possiamo essere subalterni sui temi del governo del Paese».

E dunque?
«E dunque cosa aspettiamo a mettere in campo una grande mobilitazione nazionale sul tema delle tasse sulla casa? Le code per pagare i residui Imu 2013, la tassa che ritorna sotto altro nome per il 2014, il Sud scomparso dall'agenda del Paese, l'attuazione del federalismo con i costi standard, il taglio della spesa pubblica. È su questo e tanto altro che Forza Italia deve tornare a parlare di fatti concreti. E non di poltrone».

 

BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMGiovanni TotiRaffaele Fitto LA CASA DELLE LIBERTA FINI CASINI FITTO BUTTIGLIONE BOSSI BERLUSCONI Silvio berlu Matteo Renzi in trenoMATTEO RENZI E ANTONELLA MANSI

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