elezioni politiche elezioni politiche urna urne elettorali

PRONTUARIO PER IL VOTO - AL SEGGIO VERRANNO CONSEGNATE DUE SCHEDE, UNA PER LA CAMERA E UNA PER IL SENATO MA OCCHIO A NON SBAGLIARE: POTETE TRACCIARE UNA X SUL SIMBOLO DEL PARTITO O UNA X SUL NOME DEL CANDIDATO: NON È VALIDO IL VOTO DISGIUNTO! - IN CASO DI ERRORI RIVOLGETEVI AL PRESIDENTE DI SEGGIO - ECCO LA GUIDA PER NON SBAGLIARE - VIDEO

 

Renato Benedetto per il “Corriere della Sera”

 

Mettete una croce sopra, una sola: tracciate un solo segno sulla scheda.

GUIDA AL VOTO

È questo il primo consiglio per votare senza rischiare che la scheda sia annullata.

Dopo un'insolita campagna elettorale estiva, oggi è il giorno del voto: seggi aperti dalle 7 alle 23. Oltre 50 milioni di cittadini sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo Parlamento (46.127.514 elettori in Italia, gli altri hanno già votato dall'estero). Scheda rosa per la Camera, gialla per il Senato: quest' anno, per la prima volta, i diciottenni potranno votare, oltre che per i deputati, anche per Palazzo Madama. In Sicilia le urne sono aperte anche per le elezioni regionali. La mascherina ai seggi non è obbligatoria, ma il ministero comunque la raccomanda.

urne elezioni

 

Sulla scheda trovate i simboli dei partiti e, accanto, le liste dei candidati di ciascuna formazione per la parte proporzionale. A ogni partito, o coalizione, è collegato un candidato all'uninominale. Circa un terzo dei parlamentari è scelto infatti nei collegi uninominali: passa solo uno, chi ottiene più voti, anche uno solo più degli altri. Due terzi sono eletti invece con sistema proporzionale (seggi ripartiti in base alle percentuali ottenute) attraverso listini bloccati.

 

seggio elettorale

In realtà, però, questa distinzione nella cabina non conta: l'elettore ha a disposizione un solo voto. Uno per la Camera e uno per il Senato. Stop. Per questo, per non sbagliare, basta tracciare una croce per ogni scheda. Tenendo conto che le modalità di voto sono sostanzialmente due: 1) tracciando la «x» sul simbolo, il voto va alla lista e al candidato all'uninominale collegato; 2) tracciando la «x» sul candidato dell'uninominale, il voto va anche alla lista. O alle liste, se in coalizione: sarà suddiviso tra queste in proporzione ai voti ottenuti nel collegio.

elezioni politiche

 

L'importante è ricordare che non è ammesso il voto disgiunto: non è possibile cioè scegliere una lista e, insieme, un candidato all'uninominale non collegato. La scheda sarebbe nulla. I listini sono bloccati: non si possono esprimere preferenze. Nessun altro segno sulla scheda.

 

Un consiglio banale (ma è nell'ovvio che si nasconde l'insidia): nella cabina quando si vota le schede non vanno messe una sull'altra, per evitare che il segno tracciato su un foglio sia visibile anche in quello sottostante.

 

elezioni politiche 2

Una volta usciti dalla cabina, non bisogna subito inserire la scheda elettorale nell'urna. Va prima consegnata al presidente del seggio, che dovrà prima staccare il «tagliando antifrode». È un codice che identifica la scheda: il presidente del seggio ne prende nota prima di consegnarla all'elettore e poi, prima che il foglio finisca nell'urna, guarda che coincida. Per evitare il voto di scambio, che spesso si nutre di schede «esterne» già compilate. Il tagliando - dopo il controllo - viene staccato per rispettare la segretezza del voto.

 

scheda elettorale

Sempre per rispettare la segretezza del voto e tutelarne la libertà è vietato portare lo smartphone nella cabina, così da non cedere alla tentazione di scattare una foto. Se ci si accorge di aver fatto un errore sulla scheda, nessun problema: l'importante è non fare correzioni a matita di alcun tipo, qualsiasi segno che non sia il voto porta all'annullamento. Si può chiedere una scheda nuova al presidente del seggio, che cestinerà la vecchia tra le «deteriorate».

 

elezioni

Nella cabina, prevede la norma, si deve stare da soli: si fa eccezione solo in casi di «voto assistito». I figli minorenni non sono ammessi al seguito dei genitori. E i cani? Un divieto espresso non c'è, in teoria nulla vieta di entrare al seggio col quattro zampe al guinzaglio, ma l'ultima parola spetta al presidente: è lui che eventualmente potrebbe opporsi.

Certo, quest' anno la tutela degli animali è entrata anche nella Costituzione...

Lo sbarramento Non entrano in Parlamento le liste che, a livello nazionale, non ottengono almeno il 3% dei voti (ma se ottengono almeno l'1% i voti vanno alla coalizione e non dispersi).

elezioni politiche

 

Lo spoglio Lo spoglio inizierà alle 23, quando si conoscerà l'affluenza. Si parte dal Senato; a seguire la Camera; poi, dalle 14 di domani, la Sicilia. Corriere.it lo seguirà in diretta, fino ai risultati completi che arriveranno, con ogni probabilità, quando è già mattina.

elezioni politiche 2elezioni politiche 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...