CON RENZIE PARTE LA GUERRA DELL'AUTO - IL PREMIER VUOLE ACCORPARE L'ACI E LA MOTORIZZAZIONE E I DUE MANDARINATI COMINCIANO A FARSI LA GUERRA. IN BALLO C'E' UNA PARTITA ECONOMICA DA 190 MILIONI

Andrea Ducci per "Il Corriere della Sera"

Matteo Renzi è stato lapidario. Lo scorso 30 aprile annunciando la riforma della Pubblica amministrazione il premier in pochi secondi ha preconizzato «l'accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione civile». Una bomba agli occhi di due mandarinati come l'Automobil Club d'Italia e la Motorizzazione civile, da sempre abituati a convivere l'uno con l'altra nella rassicurante certezza che nulla sarebbe cambiato.

Il punto è che questa volta il commitment di Palazzo Chigi è senza precedenti e punta a smantellare il sistema che impone ai proprietari di un'auto sia il certificato di proprietà (a cura dell'Aci) sia il libretto di circolazione (a cura della Motorizzazione). Ma la strada è lunga ed è prevedibile che quando la riforma arriverà in Parlamento le opposte lobby politiche, in questo caso trasversali, si scateneranno. Per ora domina la cautela. Qualcuno come il viceministro Nencini o l'ex ministro Matteoli si sbilancia, il primo a favore della Motorizzazione e il secondo dell'Aci, ma i più preferiscono aspettare le mosse del governo.


L'idea di Renzi è creare una nuova carta del veicolo, gestita attraverso un'unica banca dati del parco auto, eliminando sovrapposizioni e inefficienze tra due strutture autoreferenziali e da sempre uguali a loro stesse. In ballo c'è anche una partita economica, che vale 190 milioni di euro, ossia i ricavi incassati dall'Aci attraverso la gestione dei servizi del Pra (Pubblico registro automobilistico).

La novità, va da sé, ha precipitato due inossidabili pezzi della Pubblica amministrazione in una guerra strisciante per stabilire chi sopravviverà. La scadenza è il consiglio dei Ministri del 13 giugno, giorno in cui Renzi vorrebbe approvare la riforma della P.a..

Da una parte, come detto, c'è l'Aci, un ente pubblico vigilato dal ministero del Turismo, forte di un presidio di 106 uffici provinciali e 400 sportelli che nel 2013 hanno gestito 1,1 milioni di operazioni. All'interno del Pra l'ente, presieduto da Angelo Sticchi Damiani, occupa 2.500 persone su un totale di quasi 5 mila.

La loro principale attività è legata al certificato di proprietà, il foglio che attesta la certezza giuridica del possesso di un auto. Alla Motorizzazione spetta, invece, la certificazione dei dati tecnici (potenza, dimensioni, peso eccetera) di un veicolo, riassunti nel libretto di circolazione. La Motorizzazione, a differenza dell'Aci, non è un ente bensì una direzione generale di un dipartimento del ministero dei Trasporti.

A capo del dipartimento c'è Amedeo Fumero, mentre al vertice della direzione, che impiega oltre 2 mila dipendenti, siede Maurizio Vitelli. Entrambi sono determinati a sottrarre all'Aci la gestione del Pra e procedere all'istituzione di un unico archivio generale dei veicoli, facendo leva sugli 88 uffici provinciali della Motorizzazione (56 mila le operazioni gestite nel 2013). Prendendosi il Pra al ministero confidano di incamerare i 190 milioni di euro versati ogni anno dagli automobilisti per i passaggi di proprietà. Di più, l'obiettivo è risparmiare: il calcolo di Carlo Cottarelli in sede di spending review è assorbire i 2.500 dipendenti dell'Aci, il cui costo è circa 130 milioni, e ottenere economie per 60 milioni.

Questi soldi potrebbero tradursi in un risparmio di circa 11 euro per le pratiche di trasferimento di proprietà. Le nuove immatricolazione o i passaggi di proprietà potrebbero, insomma, avere un costo amministrativo di 25 anziché 36 euro (il costo complessivo supera 400 euro per effetto delle imposte provinciali e di bollo). A sposare pubblicamente la causa di Fumero e Vitelli c'è il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini. «Il nostro obiettivo è salvaguardare i posti di lavoro, fare risparmiare lo Stato e i cittadini, e, infine, rendere più efficiente il servizio».

Più laico si è mostrato finora il ministro Maurizio Lupi. E qui sta la controffensiva dell'Aci, dove Sticchi Damiani e il segretario generale, Ascanio Rozera, intendono arrivare all'appuntamento del 13 giugno ribaltando il risultato: assorbire parte degli uffici della Motorizzazione e trasferire in capo all'Aci la gestione dell'archivio unico.

Lo scorso 6 maggio in una riunione al ministero dei Trasporti l'Aci ha calato le carte per evitare di farsi sfilare soldi e dipendenti. In sintesi, l'Automobil Club si è detto pronto a gestire l'archivio unico, offrendo alla Motorizzazione la propria piattaforma informatica e le 106 sedi Aci. In più quest'ultima ha rilanciato con due proposte: accollarsi una parte degli esuberi previsti al ministero dei Trasporti e gestire l'attuale archivio della Motorizzazione garantendo 66 milioni di risparmi rispetto ai costi attuali. Nencini ha ribadito di «non ritenere concrete le proposte di Aci».

Più cauto l'ex ministro dei Trasporti Altero Matteoli, «attenzione a smantellare il Pra, una delle poche strutture che ha dimostrato di funzionare bene. In ballo ci sono, tra l'altro, miglia di posti di lavoro».

 

MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSE Motorizzazione civilealtero matteoli consiglio nazionale forza italia foto lapresse carlo cottarelli

Ultimi Dagoreport

riccardo muti concerto agrigento alessandro giuli

“AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025” DOVEVA ESSERE PER IL MINISTERO GIULI-VO UN “APPUNTAMENTO CON LA STORIA” ED È FINITO NEL SOLITO “APPUNTAMENTO CON LA CASSA” - PER “INTERPRETARE IL SENSO DI UNA MEMORIA CONTINENTALE EURO-AFRICANA CONDIVISA E FARNE IL FERMENTO DI UN RITROVATO BENESSERE INDIVIDUALE DI CRESCITA COLLETTIVA…” (SEMPRE GIULI), COME È POSSIBILE CHE LA REGIONE SICULA ABBIA SBORSATO LA FOLLIA DI 650MILA EURO PER UN SINGOLO CONCERTO NELLA VALLE DEI TEMPLI DELL’ORCHESTRA GIOVANILE CHERUBINI DIRETTA DA RICCARDO MUTI? LO STESSO EVENTO, ORGANIZZATO L’ANNO SCORSO DAL COMUNE DI LAMPEDUSA, ERA COSTATO APPENA 100MILA EURO - DEL RESTO, CON BUDGET DI 150 MILIONI, I 461MILA EURO PER LA “PROMOZIONE E PUBBLICITÀ DEL PARCO ARCHEOLOGICO” CI STANNO. COME IL “MOVITI FEST”: PER 473.360 MILA EURO, ECCO UN “PROGETTO CHE MIRA A COINVOLGERE E ANIMARE I LUOGHI DEL CENTRO STORICO AD AGRIGENTO” - ALLE CRITICHE, IL SINDACO DELLA CITTÀ DELLA CUCCAGNA, FRANCESCO MICCICHÈ, SI OFFENDE: “BASTA DILEGGIO STERILE. SE VINCE AGRIGENTO, VINCE LA SICILIA”! (QUI CE NE VOGLIONO 100 DI MONTALBANO…”)

temptation island

LE ANTICIPAZIONI DI “TEMPTATION ISLAND” - APPASSIONATI DI CORNA E FALÒ, AVETE PREPARATO GELATO E POP CORN PER LE ULTIME TRE SERATE DEL PROGRAMMA? SI PARTE DOMANI SERA E DAGOSPIA È IN GRADO DI RIVELARVI COSA ACCADRÀ TRA LE COPPIE - "FORREST GUMP" ANTONIO, DOPO ESSERE IMPAZZITO CON TANTO DI CORSA DISPERATA PER UN INVITO ALLO STADIO FATTO DAL TENTATORE ALLA SUA FIDANZATA, LA VEDE AL FALÒ E LE CHIEDERÀ DI SPOSARLO - L'AQUILOTTO VALERIO SI AVVICINA SEMPRE DI PIÙ ALLA SINGLE ARY E FINISCE PER TRADIRE SARAH. I DUE CHE ABITANO A ZAGAROLO DARANNO VITA A UNA SPECIE DI "ULTIMO TANGO A ZAGAROL". SARÀ LUI CHE, DISPIACIUTO E CON IL CUORE IN MANO, CHIEDERÀ DI POTER INCONTRARE LA COMPAGNA PER RIVELARLE DI PROVARE UN INTERESSE PER LA SINGLE E… - VIDEO

giorgia meloni dario franceschini guido crosetto francesco verderami senato elly schlein

DAGOREPORT - MA DAVVERO FRANCESCHINI, INTERVENENDO AL SENATO, HA MANDATO “MESSAGGI CIFRATI” AI MAGISTRATI FACENDO INTENDERE DI FARLA FINITA DI INDAGARE ESPONENTI DEL PD (SALA E RICCI), OPPURE SI RITROVERANNO SENZA I VOTI DEI RIFORMISTI PD AL REFERENDUM CONTRO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA BY NORDIO? –CHE SIA UNA ’’IPOTESI SURREALE”, SBOCCIATA DALLA FANTASY DI VERDERAMI SUL “CORRIERE”, LO SOSTIENE, A SORPRESA, ANCHE GUIDO CROSETTO - IL DISCORSO DI FRANCESCHINI NON MIRAVA INFATTI ALLA ‘’SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DELLE TOGHE, BENSÌ ATTACCAVA LO SDOPPIAMENTO DEL CSM, CON I COMPONENTI SCELTI COL SORTEGGIO, MANCO FOSSE “LA RUOTA DELLA FORTUNA” - FRANCESCHINI HA POI MOLLATO UNO SCHIAFFO ALLA SUA EX PROTEGÉE ELLY SCHLEIN, NEMICA GIURATA DEI VARI ‘’CACICCHI” DEL PARTITO, QUANDO HA DIFESO IL SISTEMA DELLE CORRENTI INTERNE ALLA MAGISTRATURA (CHE LA RIFORMA VORREBBE SCARDINARE) - MA LA DICHIARAZIONE PIÙ RILEVANTE DI ''SU-DARIO'' L’HA DETTATA AI CRONISTI: ‘’IL REFERENDUM CI SARÀ NEL 2026, SARÀ SENZA QUORUM E SARÀ TUTTO POLITICO CONTRO IL GOVERNO MELONI’’ - BEN DETTO! SE UNA SCONFITTA SAREBBE BRUCIANTE PER LE TOGHE, PER GIORGIA MELONI LA BOCCIATURA SAREBBE UNA CATASTROFE IRRIMEDIABILE...

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…