
SALVINI ATTACCA MACRON PER COLPIRE GIORGIA MELONI – STEFANO FOLLI: “IL SUO SCOPO È SCREDITARE LA POLITICA FILO-OCCIDENTALE E ATLANTISTA DELLA PREMIER. TAGLIARLE L'ERBA SOTTO I PIEDI; COSTRINGERLA A GUARDARSI DI CONTINUO ALLE SPALLE, SENZA RIUSCIRE A RENDERE STABILE LA POSIZIONE SUA E DI TAJANI” – “ATTACCARE LA FRANCIA ACCUSANDOLA DI TENDENZE GUERRAFONDAIE È DEL TUTTO IN SINTONIA CON LA LINEA FILO-RUSSA SEMPRE SEGUITA DALLA LEGA” – “DI SICURO NON VUOLE LA CADUTA DEL GOVERNO MELONI. FAREBBE IL PIÙ IMPREVEDIBILE DEI REGALI ALLA SUA RIVALE…”
Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”
Cosa vuole ottenere Matteo Salvini con la sua campagna di parole rivolte contro il presidente francese Macron […]? […] Se l'obiettivo è alzare un po' di polvere per guadagnare qualche titolo sui giornali di fine estate, bisogna dire "tanto rumore per nulla": si consegna al velleitarismo e manda in pezzi quel tanto di reputazione che gli rimane […].
Se l'intenzione è spingere il suo omologo francese, il lepenista Bardella, il cui indice nei sondaggi è già molto alto, ecco che l'operazione avrebbe un maggior senso, salvo che è molto prematura, visto che le presidenziali in Francia saranno nel 2027.
Peraltro tutto suggerisce che il capo della Lega si muova soprattutto per ragioni di politica interna, un orizzonte domestico più adatto a lui. E allora meglio domandarsi che cosa non vuole Salvini, prima di scoprire cosa in realtà si propone di ottenere.
Di sicuro non vuole la caduta del governo Meloni. Farebbe il più imprevedibile dei regali alla sua rivale. Una crisi aperta dalla Lega, oltretutto sulla politica estera […], provocherebbe le elezioni anticipate.
Un'altra soluzione non è prevedibile e la presidente del Consiglio avrebbe il migliore degli alibi per mascherare le sue intenzioni segrete: un voto in un momento che per lei è ancora favorevole, ma che per ovvie ragioni non può ammettere.
Salvini ci arriverebbe invece senza paracadute e con la nomea dell'uomo che di nuovo, come ai tempi del Papeete, ha sbagliato i calcoli.
E c'è poi un'altra ragione, la più seria se guardiamo agli interessi leghisti. Il leader ha puntato tutto sul ponte di Messina al fine di lasciare un segno del suo passaggio nel governo del Paese.
Buttare tutto all'aria, proprio ora che la macchina sta per mettersi in moto — o almeno così proclama la propaganda — , sarebbe una mossa del tutto insensata. Quindi, sia per ragioni politiche generali sia per motivi concreti […] Salvini è costretto a parlare molto e ad agire poco.
SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN
Tuttavia per lui c'è un obiettivo da non sottovalutare a portata di mano. Richiede solo di insistere nella tattica guerrigliera. Attaccare la Francia accusandola di tendenze guerrafondaie è del tutto in sintonia con la linea filo-russa sempre seguita dalla Lega.
Se si elogia il Trump peggiore, quello che si scaglia a intermittenza contro Zelensky e detesta l'Unione europea; e se l'altro bersaglio è l'Europa ogni volta che tenta di esistere anche sul piano militare […]; se tutto questo è vero, vuol dire che Salvini propugna, almeno in teoria, la resa dell'Ucraina secondo i voleri di Mosca.
Il risultato è che la politica filo-occidentale e atlantista di Giorgia Meloni, mantenuta nonostante mille difficoltà, viene screditata. Si pensi cosa accadrebbe se Merz, cancelliere della Germania, dovesse fronteggiare una fronda esplicita da parte dei socialdemocratici in coalizione.
Quanto meno sarebbero legittimi molti interrogativi sulla credibilità di Berlino. Salvini sembra avere proprio questo scopo. Tagliare l'erba sotto i piedi della premier; costringerla a guardarsi di continuo alle spalle, senza riuscire a rendere stabile nei consessi internazionali la posizione sua e di Tajani. E tutto questo senza sparare un colpo che non sia verbale. Ma è un gioco piuttosto rischioso e tenderà a esserlo di più di qui in avanti.
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