IL TITANO TI DÀ UNA MANO – SAN MARINO INDAGA SUI MISTERI DELLE SOCIETÀ DI PIERO SCARPELLINI, GRANDE AMICO DI PRODI – LA “PERSPECTIVE” HA CHIUSO CON CONTI SOSPETTI E STAVA NELLO STESSO PALAZZO DEL TESORIERE DI GHEDDAFI

Giacomo Amadori per “Libero Quotidiano

 

In via 3 settembre 156 a San Marino niente rimanda a un romanzo di John le Carré. Eppure al piano terra di un anonimo palazzo di mattoni rossi si trova un locale con porta a vetri che potrebbe eccitare la fantasia degli appassionati di spy story. Qui hanno avuto la sede legale una strana fondazione e una società anonima, entrambe in liquidazione, collegate a personaggi dalle vite movimentate, se non spericolate, tra cui l'ex capo di gabinetto di Muhammar Gheddafi, ricercato dall’Interpol.

STATI MENO POPOLATI AL MONDO SAN MARINO STATI MENO POPOLATI AL MONDO SAN MARINO

 

Ma a questo stesso indirizzo ha gli uffici anche la Pragmata srl con il suo Pragmata institute che realizza consulenze per aziende e governi, compreso quello di Matteo Renzi. A dirigere i traffici di questo piccolo porto di mare alla Dogana di San Marino c'è un sessantaquattrenne cesenate con laurea in Lettere e l'aspetto rassicurante: di nome fa Piero Scarpellini ed è noto alle cronache per l'amicizia con Romano Prodi. Il quale, nel 2006, lo portò con sé al governo come «consulente non pagato dell'ufficio del consigliere diplomatico della Presidenza del Consiglio per i Paesi africani».

 

Ma quella di Scarpellini non è la sola figura degna di segnalazione in questa vicenda. L'imprenditore romagnolo da vent'anni è affiancato da una valente collaboratrice, Claudia Mularoni: sanmarinese doc, è amministratore unico di Pragmata srl e, un mese fa, è approdata («gratuitamente») pure lei a Palazzo Chigi, nello staff del sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi. Scarpellini arriva a San Marino nel 1995, quando il suo amico Prodi stava intraprendendo la sua avventura politica con i comitati per l'Ulivo. Il 21 giugno Piero, insieme con l'avvocato riminese Federico Tocco, fonda la società anonima Pragmata che ha come scopo «l'assistenza e la consulenza per l'organizzazione e lo sviluppo delle imprese».

 

CLAUDIA MULARONICLAUDIA MULARONI

I due versano davanti a un notaio un capitale sociale di 500 milioni di lire in cambio di 500 azioni al portatore del valore di un milione l'una. Per portare avanti il suo progetto Scarpellini, amministratore unico di Pragmata, ingaggia la promettente ventiquattrenne Mularoni, all'epoca collaboratrice di un noto politico sanmarinese: il democristiano Gabriele Gatti, per anni considerato il referente sammarinese di Prodi. Nel 2000 Mularoni fonda la nuova «Pragmata srl», utilizzando mezzi e uomini dell'omonima società anonima.

 

Contemporaneamente quest'ultima muta la denominazione in Perspective sa. Nel 2010 le nuove leggi di San Marino rendono obbligatorio il disvelamento dell'identità dei titolari delle società anonime e così le quote di Perspective vengono schermate da una fiduciaria, la Berfin sa, mentre viene nominato amministratore Zoran Dequal-Frkovic. In un'autocertificazione si dichiara nativo di Dovan (Croazia), nonché cittadino svizzero, residente a Lucerna. Secondo quanto accertato dalle autorità sammarinesi però Zoran, classe 1944, in realtà sarebbe originario di Zagabria e vivrebbe nell'istriana Rovigno. Nel 2013 la Berfin finisce in liquidazione coatta e il 21 febbraio rinuncia alle quote di Perspective, il cui valore nominale (258 mila euro) è accompagnato dal «relativo collaterale finanziamento soci dell’importo di 349.882,26 euro».

 

emanuela e sandro goziemanuela e sandro gozi

A questo punto, con la «re-intestazione», Zoran è il nuovo proprietario di tutte le azioni. Nello stesso periodo l'ufficio Industria di San Marino ritira la licenza d'esercizio alla Perspective e informa il tribunale. I magistrati provano inutilmente a rintracciare Zoran, quindi ordinano lo scioglimento della società. Nel febbraio 2014 diventa liquidatore il commercialista Stefano Giulianelli che tenta, anche lui invano, di mettersi in contatto con il signor Zoran. Il quale vede liquefarsi, senza batter ciglio, il suo tesoretto.

 

Il professionista sammarinese ha recentemente consegnato una prima relazione al commissario della legge Valeria Pierfelici in cui ha scritto che la Perspective ha circa 19 mila euro di debiti, senza «risorse patrimoniali attive» per coprirli. «La cosa certa è che nessun creditore si è presentato a batter cassa, tranne l'ufficio tributario di San Marino che si è costituito ad agosto» spiega a Libero Giulianelli.

 

Nel bilancio 2011 di Perspective, l'ultimo depositato, i conti tornavano grazie a circa 417 mila euro di crediti, inseriti alla voce «anticipi a fornitori». Ma perché una società di consulenza ha dovuto anticipare dei soldi per esempio a delle imprese edili? Se lo domanda anche Giulianelli che nella sua relazione mette in evidenza l'iscrizione a bilancio di questi «anticipi». Inoltre è curioso rilevare che tra i debitori vi sono diverse società spagnole, tra cui il Vifordi group, lo stesso di cui era «amministratore in solido» Jaime Alvado Borja ai tempi in cui era anche amministratore unico di Perspective, ossia dal 2006 al 2010.

 

Sandro Gozi Romano Prodi Sandro Gozi Romano Prodi

Di Borja sappiamo che è nato nel 1969 in provincia di Alicante e che risiede in Spagna. Alle assemblee, però, in sua vece, con tanto di procura speciale, si presentava tal «Manfredo M. cittadino italiano (…)» e con lui il pacchetto azionario «rappresentato da dieci certificati azionari al portatore». Su Internet un omonimo di Manfredo M. (anche luogo e data di nascita sono gli stessi: Firenze 1938) risulta iscritto a una delle logge del Grande Oriente d’Italia. Ma come dicevamo all’inizio la misteriosa Perspective è collegata sia dal nome del fondatore (Scarpellini) che dalla sede legale (via 3 settembre 156) a un'interessante organizzazione, di cui si è occupato Libero nei giorni scorsi.

 

Si tratta della Téresys foundation, il cui presidente sino al 2011 è stato Bashir Saleh Bashir, sessantottenne ex capo di gabinetto del colonnello Muhammar Gheddafi. Sulla sua testa pende un mandato di cattura internazionale per «appropriazione indebita» emesso dal governo libico provvisorio di Tobruk. Per i suoi accusatori Bashir è sparito con le chiavi dei conti segreti del Libya Africa investment portfolio (Lap), un fondo del valore di circa 7 miliardi di dollari. Bashir è anche accusato di aver finanziato illecitamente la campagna elettorale del 2007 del presidente francese Nikolàs Sarkozy.

REPUBBLICA DI SAN MARINO jpegREPUBBLICA DI SAN MARINO jpeg

 

A marzo nell'ambito di questa inchiesta è stato arrestato l'ex ministro dell'Interno francese Claude Gueant, a causa di un bonifico da mezzo milione. Gueant è sospettato anche per la fuga di Bashir dalla Francia durante le presidenziali del maggio 2012 perse da Sarkozy. Un giornale francese ha ricostruito le ultime ore di Bashir a Parigi, gli spostamenti con un trolley pieno di documenti riservati, la partenza su un jet privato che sarebbe stata concordata con i vertici dei servizi segreti francesi.

 

Bashir, da Johannesburg, dove si è rifugiato con la famiglia, ha respinto le accuse. Il suo avvocato, Pierre Haik, un ex pugilatore, è lo stesso che difende Sarkozy. Nel febbraio del 2011 Bashir è finito nella lista nera dell'Unione europea e la Repubblica di San Marino ha fatto commissariare la Téresys foundation. Nel 2014 i soci hanno fatto istanza di cancellazione dell'Osservatorio e il 27 marzo scorso il suo nome è sparito dal pubblico registro. Il tutto senza fare rumore.

 

PRODI GHEDDAFIPRODI GHEDDAFI

L'articolo di Libero su Téresys e sui finanziamenti libici ai politici francesi, ripreso integralmente dal seguitissimo sito del Giornale di San Marino, ha acceso i riflettori sulla vicenda. La nostra inchiesta ha incuriosito anche Giulianelli, il liquidatore di Perspective: «Alla luce delle informazioni acquisite, approfondirò a stretto giro l'operatività della società mediante controlli contabili e documentali». Il commercialista intende verificare i movimenti bancari di Perspective e in particolare quelli realizzati sul conto aperto presso la Commerciale sammarinese. Purtroppo per Giulianelli l'istituto si trova in amministrazione straordinaria dal 2011 (anche in questo caso i guai sono stati causati da alcuni affari opachi con la Libia) e nei suoi uffici nessuno, per ora, sembra smanioso di raccontare la storia (finanziaria) della misteriosa Perspective.

 

prodi gheddafiprodi gheddafi

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO