MAI DIRE PD! - DOPO IL PLEBISCITO ELETTORALE, L’ULTRARENZIANO GIACHETTI DICE QUELLO CHE TUTTI PENSANO: “SE UN ANNO FA AVESSIMO FATTO PRIMARIE DAVVERO APERTE AVREBBE VINTO RENZI CONTRO BERSANI E SAREBBE ANDATO SUBITO A PALAZZO CHIGI”

1. PD: GIACHETTI A MINORANZA DEM, ORA BASTA MIOPI GIOCHETTI INTERNI =
DIALOGO CON M5S, IMPEGNO PERCHE' LORO ELETTORI COINVOLTI DA
NOSTRO CAMBIAMENTO

. (Adnkronos) - "Oggi possiamo dire senza azzardi che se un anno e mezzo fa avessimo fatto delle primarie davvero aperte Renzi le avrebbe vinte, e con Renzi candidato alla presidenza del Consiglio il risultato sarebbe stato ben diverso per il Pd ed il governo che avrebbe guidato il Paese sarebbe un altro". Lo scrive Roberto Giachetti in un post dal titolo 'Noi e loro'. In cui 'Noi' è il Pd e 'loro' i 5 Stelle.

Fatta la premessa, Giachetti si rivolge alla minoranza dem: "Parlo invece della cosiddetta minoranza interna" e "penso che la presenza dei Fassina e dei D'Attorre ieri nella foto di gruppo non possa rappresentare solo la volontà di partecipare ad una festa. Ciascuno deve sapere che i milioni di persone che ci hanno votato con speranza non possono essere traditi, come spesso accaduto in passato, per miopi giochini interni".

Ieri, prosegue, "Renzi ha voluto trasmettere a tutti l'immagine di un gruppo vincente, tirandosi fuori da quella foto di gruppo, ma tutti sanno bene che questo risultato è il suo risultato, non certo di un messia o di un guru ma quello di un uomo che si è messo in gioco, che lo ha fatto senza reti di protezione e con un enorme rischio personale".

"Ora grazie a lui anche chi non riusciva più a toccar palla o chi quando la toccava era per spingerla nella propria rete ha la possibilità, tornando agli allenamenti duri della democrazia interna, di rientrare in gioco", scrive Giachetti per passare poi a 'loro' ovvero i grillini.

"In questi mesi molti di noi sono stati letteralmente insultati, derisi, sbeffeggiati" dai 5 Stelle ma "ancora di più oggi, il dialogo è l'unica chiave di volta per offrire al nostro paese un vero cambiamento. Spetta anche a noi, anzi spetta prima a noi, lavorare per far sì che quei milioni di italiani che hanno votato per il Movimento 5 stelle possano sentirsi protagonisti nel processo di cambiamento che attende il nostro Paese".

2. RENZI VUOLE COINVOLGERE MINORANZA, IERI 'REGISTA' FOTO DI GRUPPO =
PREMIER CHIAMA FASSINA, D'ATTORRE, STUMPO STANZA PER STANZA AL
NAZARENO

(Adnkronos) - C'è stata solo un'indicazione ieri sera, da parte di Matteo Renzi, sul futuro degli assetti Pd. Il premier vuole che la minoranza entri a far parte degli organismi dirigenti. Questo ha detto ai suoi interlocutori. Quindi, per la ricomposizione della segreteria e per la presidenza dell'assemblea dem sarà tra le file della minoranza che si andrà a pescare. E, stavolta, non dovrebbero esserci le resistenze che accompagnarono la stessa offerta subito dopo il congresso di dicembre.

Da Matteo Orfini dei Giovani Turchi agli esponenti di Area Riformista, la neo componente dem che raccoglie molti under 40 bersaniani e non solo. Di lì dovrebbero arrivare gli innesti per la segreteria. Per la presidenza dell'assemblea continua a girare il nome di Guglielmo Epifani. "Ma non è detto che alla fine la scelta non cada su una donna", si spiega. Ma la volontà di Renzi di mostrare l'immagine di un nuovo gruppo dirigente, nuovo e unitario, si orecchia anche nei racconti di chi, ieri sera, era al secondo piano del Nazareno, quello degli uffici dei dirigenti.

Raccontano che Renzi sia stato il 'regista' in prima persona della foto di gruppo (dalla quale si è tenuto fuori) che ha chiuso la serata dei record del Pd. "E' andato nelle stanze a chiamare tutti. Fassina, D'Attorre, Stumpo. Renzi ha chiesto a tutti di salire al terzo piano per la foto finale davanti alle tv".

Ed infatti, oggi in conferenza stampa a palazzo Chigi, lo stesso Renzi ha sottolineato la cosa: "Mi ha fatto piacere vedere ieri al Nazareno un gruppo dirigente. Plasticamente, il Pd era rappresentato da un gruppo e non solo da un leader. Ieri non ha vinto una persona, c'era una foto di gruppo".

3. COMUNALI: LIVORNO AL BALLOTTAGGIO, M5S, FAREMO COME A PARMA
(ANSA) - La 'rossa' Livorno andra' al ballottaggio. Il candidato sindaco del Pd Marco Ruggeri, gia' capogruppo in consiglio regionale, dovra' affrontare il grillino Filippo Nogarin che promette battaglia e dice: "Vinceremo come e' successo a Parma con Pizzarotti che partiva dal 16%". Ruggeri si dice pronto "a pagare il prezzo del ballottaggio", fa notare quel dato "quasi clamoroso" per cui nella stessa urna "il Pd prende il 52% alle europee e almeno 15 punti percentuali in meno a livello a livello locale".

"Questo dato - commenta - ci indica la grande necessita' di un cambio di passo". Alle comunali il Pd non va oltre il 35% e complessivamente Ruggeri ottiene poco piu' del 40% dei consensi. A guastare la festa, oltre al grillino, anche un terzo candidato sindaco, Andrea Raspanti, che con la lista civica Buongiornolivorno ed altre di sinistra collegate ha ottenuto oltre il 16% dei consensi. Senza storia le altre formazioni. Forza Italia con il candidato sindaco Elisa Amato si e' fermata al 7%.

NELLA ROSSA SIENA IL CASO DI CHIANCIANO TERME CHE PASSA AL CENTRODESTRA: NEL PD VOTO DISGIUNTO TRA EUROPEE E AMMINISTRATIVE
A proposito di rottamazione e scontri tra correnti, tra i casi delle amministrative che tengono banco c'è il Comune di Chianciano Terme in provincia di Siena. Da sempre feudo rosso, il Comune è passato di mano: il centrosinistra ha perso, in favore di una lista civica di centrodestra. Gli elettori, però, hanno optato per un clamoroso voto disgiunto. Nella stessa votazione il Pd di Matteo Renzi ha sbancato alle europee, con il 54,6 per cento, mentre per le amministrative la lista di centrosinistra si è fermata al 38,9. Candidato sbagliato?

 

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