delvox tria salvini di maio

QUI SALTA TUTTO! - IL TENERO DI MAIO RILANCIA COME CAVALLO DI BATTAGLIA DEL M5S, IL REDDITO DI CITTADINANZA. IL MINISTRO DELL'ECONOMIA, GIOVANNI TRIA, ESCLUDE CHE POSSA ESSERE FATTO NEL 2018, A MENO CHE NON SIA A COSTO ZERO (IMPOSSIBILE) – SCOMMETTIAMO CHE TRIA NON DURERÀ A LUNGO? I RUMORS DEI PALAZZI SUSSURRANO CHE AL PRIMO STOP SI DIMETTERÀ…

LUIGI DI MAIO GIOVANNI TRIA GIUSEPPE CONTE

Agi.it

 

Si differenziano le posizioni all'interno del governo sul reddito di cittadinanza. Il ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, non manca di rilanciarlo come cavallo di battaglia del M5s, necessario per lo sviluppo del Paese. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, non esprime giudizi ma esclude che possa essere fatto nel 2018, a meno che non sia a costo zero.

 

Parlando al congresso della Uil, il vicepremier ha affermato che non arretrerà, cercando anche l'appoggio dei sindacati. "Il reddito di cittadinanza - ha riconosciuto Di Maio - è uno strumento che può muovere tante obiezioni, ma io ci credo molto e dobbiamo farlo insieme. Ci metteremo insieme - ha insistito - come forze politiche e parti sociali, se lo vorrete, perché non ci siano abusi".

DELVOX TRIA SALVINI DI MAIO

 

Di Maio ha quindi precisato che la misura andrà a chi, perso il lavoro, deve seguire un processo di riqualificazione e in cambio fornirà al Comune 8 ore gratuite lavorative di pubblica utilità ogni settimana.

 

Il ministro dell'Economia: "Non si è mai entrati nel dettaglio"

Da Lussemburgo, Tria spiega che con Di Maio non si è mai entrati nel dettaglio e quindi non può esprimersi "né a favore né contro". Ma - ha aggiunto - per il 2018 "i giochi sono quasi fatti, dobbiamo concentrarci su quegli interventi di riforme strutturali che non hanno costi, ma che sono importantissimi, come far ripartire gli investimenti pubblici.

reddito cittadinanza di maio

 

GIOVANNI TRIA

Per il 2018 gli aggregati di finanza pubblica saranno mantenuti, bisogna vedere quali saranno i provvedimenti che saranno proposti dal ministro competente, come saranno articolate e come sarà distribuito nel tempo". "Uno può anche decidere delle misure oggi che entreranno in vigore nel 2019. Dal mio punto di vista - ha concluso - bisogna vedere qual è l'effetto di spesa o di maggiori entrate, speriamo, quando questo effetto si realizzerà".

 

giovanni tria e signora

QUELLA “CONTINUITÀ CON LE POLITICHE DEL PASSATO” GIÀ ESPLICITATA A PIÙ RIPRESE DA TRIA, CHE CERTAMENTE È VISTA DI BUON OCCHIO DAL QUIRINALE COME DALLA BANCA D' ITALIA E DA BRUXELLES, CHE INIZIA A STAR SEMPRE PIÙ STRETTA A 5 STELLE E LEGA

Paolo Baroni per La Stampa

 

Con lo stop al reddito di cittadinanza, rinviato dal ministro dell' Economia al 2019, inizia ufficialmente il braccio di ferro sulla legge di bilancio che il governo dovrà varare entro fine anno. «I nodi verranno al pettine a settembre» spiegava l' altro giorno la Stampa l' ex ministro dell' Economia Padoan, ricordando che dopo l' estate (quando si dovrà presentare la nota di aggiornamento) tutti i problemi verranno a galla.

 

SALVINI DI MAIO

Non è un mistero che sia i 5 Stelle che la Lega puntino entrambi a varare una legge di Bilancio che aumenta il deficit rispetto agli impegni già presi con l' Europa salendo ben oltre lo 0,8% indicato nei documenti programmatici. Ma soprattutto le due forze che compongono la maggioranza giallo-verde, impegnate in un testa a testa che sembra non aver mai fine, puntano con la stessa identica determinazione sui rispettivi cavalli di battaglia: la scommessa di Di Maio, su cui ieri il ministro del Lavoro e dello Sviluppo al congresso Uil ha detto «che non arretra», si chiama reddito di cittadinanza; quella di Salvini, flat tax. La prima però costa 17 miliardi di euro(oltre 30 secondo l' Inps), la seconda oltre 50.

luigi di maio, giuseppe conte e matteo salvini

 

Giù il debito Tria invece ha un' altra priorità: confermare il percorso di riduzione del debito. Il ministro lo ha messo in chiaro martedì in Parlamento e lo ha ribadito ieri a Lussemburgo incontrando il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis. A suo parere «gli interventi relativi alle riforme strutturali sulle quali il governo è impegnato, sia dal lato fiscale, sia dal lato della spesa pubblica, andranno adeguatamente coperti».

giovanni tria e claudio borghi

 

Il suo però non è un no secco a Di Maio e a Salvini, perché i provvedimenti possono essere annunciati oggi ed entrare in vigore anche l' anno prossimo e di conseguenza le spese contabilizzate nel prossimo bilancio. Di certo però avvicinandosi la scadenza di settembre il responsabile di via XX Settembre inizia a piantare i suoi paletti. E se l' altro giorno, dopo l' intervento alla Camera, il più irritato era il leader leghista; ieri il messaggio, senza troppi giri di parole, è stato recapitato all' altro vicepremier. Che ovviamente non l' avrà presa tanto bene.

 

GIOVANNI TRIA CON NAPOLITANO

A questo punto si può dire che inizia a sostanziarsi quella «continuità con le politiche del passato» già esplicitata a più riprese da Tria, che certamente è vista di buon occhio dal Quirinale come dalla Banca d' Italia e da Bruxelles, ma che inizia a star sempre più stretta a 5 Stelle e Lega.

 

L' effetto spread La bufera dello spread delle passate settimane, che ha bruciato oltre 200 miliardi di ricchezza del Paese, ha lasciato il segno e alzato il livello di allarme degli operatori finanziari. Diventati tutti ipersensibili. Non c' è frase o annuncio che non provochi un nuovo scossone, come l' anticipazione di una intervista di Salvini a «Der Spiegel» che uscirà oggi in cui il leader leghista afferma che «entro un anno si capirà se l' Europa unita esiste o meno» immediatamente seguita da una nuova fiammata del differenziale tra i nostri titoli di Stato ed il bund tedesco.

 

giovanni tria

E come vuole la prassi è compito del ministro delle Finanze di turno rassicurare i mercati, cosa che Tria fa sempre più di frequente dal momento in cui si è insediato. «Nell' interesse del Paese è compito e intenzione del governo agire in modo da prevenire ogni aggravio per la finanza pubblica» ha ribadito ancora l' altro giorno, dando scontato l' aumento dei tassi di interesse delle settimane passate (un «fenomeno» quasi fisiologico, legato ad una «fase di osservazione di una transizione politica») e continuando poi insistere sulla necessità «di coprire» ogni nuova misura per evitare di finanziare in deficit la spesa corrente e continuare invece a ridurre il rapporto debito/pil.

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

 

Una linea, si sostiene in via XX Settembre, che è bene non mettere a repentaglio perché il consolidamento di bilancio «è una delle condizioni necessarie per mantenere e rafforzare la fiducia dei mercati, fiducia imprescindibile per la tutela delle finanze pubbliche, i risparmi degli italiani e in ultima istanza la crescita».

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