matteo salvini vladimir putin

ORA TI RICONOSCIAMO, MATTEO – SALVINI DALLA ANNUNZIATA SEMBRA QUASI VOLER GIUSTIFICARE PUTIN: “SI È TROVATO DI FRONTE A UN’EUROPA IN FUGA, COME SULL’AFGHANISTAN. È CHIARO CHE SE L’OCCIDENTE SCAPPA, DALLA LIBIA ALLA SIRIA, CHI È ABITUATO A USARE LA FORZA È INCENTIVATO” – “L’UE NON RIFORNISCA ARMI LETALI ALL’UCRAINA”. E CALENDA LO SPERNACCHIA: “COSA DOBBIAMO INVIARE, DELLE FIONDE? DEI FUCILI A CORIANDOLI? DELLE FELPE?" - VIDEO

 

MATTEO SALVINI A MEZZORA IN PIU

SALVINI DRIBBLA LE CRITICHE A PUTIN: «HA APPROFITTATO DELL’OCCIDENTE IN FUGA. PER I PROFUGHI C’È SPAZIO, NON PER I CLANDESTINI»

Maria Pia Mazza per www.open.online

 

«Putin? Si è trovato di fronte ad un’Europa in fuga, come sull’Afghanistan. È chiaro che se l’Occidente scappa dalla Libia, alla Siria per fare qualche esempio, chi è abituato a usare la forza è incentivato a usare la forza».

 

SALVINI PUTIN 22

Dice il segretario della Lega, Matteo Salvini, commentando l’offensiva russa nei confronti dell’Ucraina. E mentre a Bruxelles i ministri dell’Interno dell’Unione Europea sono stati chiamati a stabilire la road map per la redistribuzione dei profughi ucraini in fuga dal Paese dopo l’attacco russo, oltre a discutere sull’opportunità di stanziare ulteriori fondi per affrontare l’emergenza in Ucraina, il leader della Lega, ospite della trasmissione Mezz’ora in più, ha dichiarato che i profughi ucraini «saranno i benvenuti, c’è enorme spazio per le persone di buona volontà: tutti i sindaci della Lega si stanno muovendo (per accoglierli, ndr), ma non è questione di partiti».

 

Il segretario leghista ha poi dichiarato di aver «sempre combattuto per l’aiuto dei profughi e contro i barchini e i barconi e gli arrivi clandestini che subiamo dal Nord Africa, da persone che non sono profughi veri», aggiungendo che «li andrei personalmente a prendere a migliaia e migliaia, senza mettere limite numerico».

SALVINI PUTIN

 

Parole che richiamano quelle già pronunciate da Salvini in Senato lo scorso 25 febbraio, dopo l’informativa del premier Draghi: «L’Italia ha il dovere di spalancare le porte a chi scappa dalla guerra vera, ai profughi veri, perché spesso si parla di profughi finti che scappano da guerre finte, ma questi (riferendosi al popolo ucraino, ndr) sono profughi veri in fuga da una guerra vera».

 

Salvini: «L’Ue non dia armi letali all’Ucraina»

Nel corso dell’intervista con Lucia Annunziata, Salvini si è detto contrario alla proposta dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, di rifornire l’Ucraina di «armi letali».

 

salvini putin

Il segretario leghista ha infatti osservato: «Sono un tifoso dell’introduzione del servizio militare, ma all’Europa non chiedo di distribuire armi ma di perseguire la via del Santo Padre: confronto, dialogo, diplomazia, sanzioni e non voglio che la risposta dell’Italia e dell’Europa, culla di civiltà, sia distribuire armi letali».

 

MATTEO SALVINI A MEZZORA IN PIU

 Salvini, inoltre, si trova d’accordo con la scelta del governo italiano di rafforzare la sua presenza nelle zone Nato: «Io mi tolgo il capello al cospetto dei 5.500 militari italiani che sono forza di pace in giro per il mondo». Quanto invece all’annuncio del cancelliere tedesco Scholz dell’aumento di cento miliardi di euro per per gli investimenti necessari e per i progetti di armamento della spesa militare della Difesa tedesca nel 2022, Salvini ha concluso: «Investire di più in difesa e delle forze armate va bene».

 

carlo calenda a l'aria che tira

UCRAINA:CALENDA A SALVINI, NO ARMI LETALI? COSA INVIAMO, FIONDE?

(ANSA) -  "No alle armi letali". Cosa dobbiamo inviare secondo Salvini delle fionde? Dei fucili a coriandoli? Delle felpe?". Così il leader dei Azione, Carlo Calenda, replica alle parole di Matteo Salvini durante il suo intervento a In Mezz'ora in più.

 

"Già sono insopportabili i distinguo e le furbizie su Covid o politica economica", scrive poi Calenda in un altro tweet. "Ma su politica estera e di difesa in tempo di guerra sono inaccettabili. Se Salvini non riesce a staccarsi da Putin se ne vada all'opposizione. E si assuma per una volta le sue responsabilità".

salvini con la maglietta di putinsalvini con la maglietta di putin

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”