giancarlo giorgetti tim

“LO STATO DEVE AVERE IL CONTROLLO SULLA PARTE DI RETE DI INTERESSE STRATEGICO” – IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI, ANNUNCIA CHE IL GOVERNO VUOLE CHIUDERE PRESTO IL DOSSIER TIM: “A ORE CI SARÀ UNA RIUNIONE TRA TUTTI I MINISTRI INTERESSATI” – “IL PROBLEMA DI TIM È CHE È INTEGRATA VERTICALMENTE, E UNA PARTE DEVE ESSERE MESSA SOTTO IL CONTROLLO PUBBLICO, È UN PASSAGGIO COMPLICATO”

giancarlo giorgetti 1

1 - TIM: GIORGETTI, A ORE RIUNIONE CON MINISTRI E PRESIDENZA

(ANSA) - "A ore" ci sarà una riunione tra tutti i ministri interessati al dossier Tim "coordinati dalla presidenza del consiglio". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo in conferenza stampa sulla manovra sul dossier Tim-Cdp.

 

Entrando più in dettagli il ministro ha spiegato che "lo Stato deve aver il controllo sulla parte di rete che è di interesse strategico.

 

pietro labriola

Questa forma di controllo si può esercitare in tanti modi. Il problema di Tim è che è integrata verticalmente e una parte deve essere messe sotto il controllo pubblico, è un passaggio complicato" ma l'obiettivo è salvaguardare l'interesse del Paese.

 

2 - TIM IL RIASSETTO DELLA RETE UNICA LA STRETTA DEL GOVERNO, CDP PRONTA

Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”

 

Tim soffre in Borsa, dove l'incertezza sul progetto per la rete unica con Cassa depositi e prestiti ha pesato sull'andamento dei titoli, che ieri hanno chiuso in ribasso di oltre il 4%. Lo scenario dovrebbe chiarirsi questa settimana.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

A breve dovrebbe essere formalizzata la delega sul progetto della rete nazionale, che andrà con ogni probabilità al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti, già delegato per l'Innovazione. Il decreto è pronto. Nei prossimi giorni la premier Giorgia Meloni dovrebbe tirare le somme sulla rete unica e dare un'indicazione definitiva sui prossimi passi da compiere.

 

Alla decisione di Palazzo Chigi è legato il destino del memorandum of understanding firmato lo scorso maggio da Cdp e Tim, che entro il 30 novembre prevede la presentazione da parte di Cassa di un'offerta non vincolante per l'infrastruttura dell'ex monopolista, da fondere poi con Open Fiber.

 

ALESSIO BUTTI GIORGIA MELONI

Al momento nulla è scontato, anche se fonti vicine al dossier indicano l'amministratore delegato di Cassa, Dario Scannapieco determinato a rispettare l'impegno presentando l'offerta per la rete di Tim, ormai pronta da giorni.

 

Sarà tuttavia dirimente la decisione del governo, che dovrebbe arrivare a monte del confronto tra il capo di Gabinetto di Palazzo Chigi, Gaetano Caputi, il sottosegretario Butti e i ministri delle Imprese, Adolfo Urso - sotto cui ricade la responsabilità per le tlc - e dell'Economia, Giancarlo Giorgetti - azionista della Cdp -, i cui interessi coincidono al momento con la volontà di evitare che la partita vada in stallo, mettendo a repentaglio il piano per la digitalizzazione previsto dal Pnrr.

 

dario scannapieco

Un rischio che non si può escludere a priori. Ieri il ministero per le Imprese e il Made in Italy ha diffuso una nota in cui spiega che «si sta raccordando con tutti i soggetti rilevanti per contribuire al piano del governo su un tema così rilevante per lo sviluppo e la competitività del Paese». Oggi, secondo indiscrezioni, al ministero sarebbe in programma un incontro tecnico con Cdp.

 

La Cassa si sta muovendo con cautela, anche alla luce delle risorse limitate disponibili in bilancio per acquisire la rete di Tim. Il valore della proposta messa a punto insieme all'advisor Credit Suisse dovrebbe essere compreso tra i 16 e 18 miliardi di euro, inclusi circa 12 miliardi di debito che il gruppo telefonico assegnerebbe a NetCo, la società in cui confluiranno gli asset della rete. Si tratta di un'offerta non vincolante che, laddove dovesse trovare tutti i consensi, porterebbe a un'offerta vincolante il cui valore non potrebbe comunque discostarsi di molto, anche per il rischio di possibili rilievi da parte della Corte dei Conti a cui spetta il controllo sull'impiego delle risorse della Cassa.

 

giancarlo giorgetti con la manovra

Sia Tim sia Cdp hanno avuto interlocuzioni frequenti con il governo, mentre Vivendi, ad di là di alcuni sondaggi informali, resta per il momento fuori dal tavolo ma sarà ascoltata. La riuscita del progetto rete unica, sia che si segua la strada del memorandum sia che se ne scelga una alternativa, deve inevitabilmente passare per il consenso degli azionisti francesi di Tim, che sebbene non siano in maggioranza nel board hanno il 24% del capitale e un loro piano per andare incontro agli obiettivi del governo sulla rete unica.

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti giorgia meloni

 

DARIO SCANNAPIECO

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)