
TRUMP BALLA IL "WALTZ-ER" ALLA CASA BIANCA (ED È UNA CATTIVA NOTIZIA PER L'EUROPA) - IL "CHAT-GATE" È SOLO UNA SCUSA PER IL SILURAMENTO DI MIKE WALTZ DALLA CARICA DI CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA NAZIONALE: L'EX MILITARE, CHE VERRA' NOMINATO AMBASCIATORE ALL'ONU, È CONSIDERATO DA SEMPRE UN CORPO ESTRANEO DALL'UNIVERSO "MAGA" CHE VUOLE L'ISOLAMENTO DEGLI STATI UNITI, INTERROMPENDO L'IMPEGNO MILITARE USA NEL MONDO - IL RIMPASTO ALLA CASA BIANCA È UNA VITTORIA PER GLI "ISOLAZIONISTI": MARCO RUBIO, NOMINATO AD INTERIM SUCCESSORE DI WALTZ, HA INTENZIONE DI CANDIDARSI NEL 2028 E PER FARLO DOVRA' ACCONTENTARE LA BASE MAGA...
Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per www.repubblica.it
Il rimpasto di Trump è una cattiva notizia per l’Europa, e in generale chi spera che gli Usa restino impegnati sulla scena internazionale. Questo perché la promozione-rimozione del consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz non è il risultato del “chatgate”, preso come scusa per toglierlo dalla Casa Bianca giovedì, ma di una battaglia interna fra isolazionisti e tradizionalisti, che i primi hanno chiaramente vinto.
È vero infatti che il segretario di Stato Marco Rubio, a cui Donald ha affidato anche il ruolo di Waltz ad interim, è storicamente più legato alla seconda corrente, ma lui ormai gioca una partita tutta finalizzata alla candidatura presidenziale del 2028 che mette il proprio interesse personale davanti a tutto il resto, con conseguente allineamento sulle posizioni della base Maga.
DONALD TRUMP - JD VANCE - PETE HEGSETH - MIKE WALTZ
Vedremo ora quanto durerà l’ex senatore della Florida nel doppio ruolo, in passato ricoperto solo da Henry Kissinger, e se verrà sostituito da qualcuno più affine alla linea isolazionista, ma al momento la decisione di Trump è un risultato positivo per chi non si riconosce nell’ortodossia repubblicana in politica estera.
Waltz è stato rimosso giovedì dal posto di architetto della linea internazionale della Casa Bianca, braccio destro del presidente sulla sicurezza nazionale e interfaccia con dipartimento di Stato, Difesa e intelligence. Per non dare l’impressione di averlo silurato, Trump lo ha nominato ambasciatore all’Onu, dove aveva destinato inizialmente la deputata Elise Stefanik, poi ritirata per non lasciare scoperto il suo seggio in Congresso col rischio di perdere la risicata maggioranza repubblicana alla Camera.
In teoria è una promozione, perché la carica al Palazzo di Vetro richiede la conferma del Senato, ma rappresenta anche un rischio, perché ora Waltz dovrà sostenere le audizioni di conferma in cui verrà interrogato sul “chatgate”, lo scandalo provocato dalla chat sui social che aveva creato, aggiungendo per errore il direttore di The Atlantic Jeffrey Goldberg.
Il consigliere per la sicurezza nazionale aveva una grossa responsabilità in questa crisi, perché il peccato originale lo aveva commesso lui. Lo scandalo però era scoppiato perché il capo del Pentagono Pete Hegseth aveva avuto l’idea imprudente di pubblicare nella chat non sicura i piani di attacco contro gli houthi nello Yemen.
Quindi se Waltz è stato sacrificato, e il segretario alla Difesa almeno per ora risparmiato, la motivazione non può stare solo nel “chatgate”. [...] La verità è che Waltz, ex deputato della Florida e veterano dell’Afghanistan, dove aveva servito con le forze speciali dei Berretti Verdi, era sempre stato percepito dagli isolazionisti del movimento Maga come un corpo estraneo.
Laura Loomer, blogger estremista che tanta influenza ha sempre avuto su Trump, era stata la prima a mettere in discussione la sua lealtà verso il presidente, proprio perché sotto sotto era un sostenitore dell’interventismo americano e uno scettico su Putin. Quasi un falco neocon sotto mentite spoglie, in realtà vicino a Zelensky. Non hanno giovato poi il cattivo rapporto che Waltz aveva stabilito con la potentissima capo di gabinetto Susie Wiles, e altri funzionari della Casa Bianca. Così quando è esploso il “chatgate”, i suoi nemici hanno colto al volo l’occasione per farlo fuori. [...]