matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

CHI VINCEREBBE LE ELEZIONI SE SI VOTASSE ORA? ALESSANDRA GHISLERI: “SE OGGI SI VOTASSE PER IL RINNOVO DEL PARLAMENTO CON L'ATTUALE LEGGE ELETTORALE - CHE PREVEDE UNO SBARRAMENTO AL 3% E UN CONTRIBUTO ALLA COALIZIONE PER I PARTITI CHE RIESCANO A SUPERARE L'1% - LA MAGGIORANZA DEI SEGGI ANDREBBE AL CENTRODESTRA COMPATTO TRA FRATELLI D'ITALIA, LEGA E FORZA ITALIA. LA COAZIONE AVREBBE 55 ELETTI IN PIÙ DEL CENTROSINISTRA I GRILLINI PERDEREBBERO 257 PARLAMENTARI, FORZA ITALIA 104. PESANO INDECISI E ASTENUTI AL 40%...”

Alessandra Ghisleri per "La Stampa"

 

ghisleri

Partiti e candidati cominciano a sentirsi in odore di elezione. Sicuramente l'assaggio delle amministrative di giugno ha dato molti spunti di riflessione soprattutto sulla percentuale deludente della partecipazione al voto. Ad ogni tornata elettorale, infatti, ci si interroga sempre sul tentativo di come accrescere l'affluenza alle urne per catturare nuovo consenso, cercando di convincere il target di «indecisi» e «astenuti» che in tutti i sondaggi rappresenta oggi una quota tra il 35% e il 40%.

 

La dimensione dinamica del voto porta con sé anche il dibattito sulla legge elettorale e i suoi curiosi esperimenti dai risultati a volte inaspettati. Tanto per cominciare, sembrerà incredibile, ma ogni cambio del sistema negli ultimi 28 anni, per un motivo o per un altro, non ha mai giovato ai suoi promotori. Nell'era della politica guidata dai dati dobbiamo riconoscere che l'elettore non è mai troppo informato sui fatti politici e tende a essere maggiormente influenzato nella sua scelta dalle sue percezioni - più superficiali e facili - aderendo alle proposte che massimizzano il suo interesse personale.

 

SALVINI MELONI BERLUSCONI

Oggi il 61,3% degli italiani è pessimista rispetto alle proprie condizioni economiche in previsione dell'autunno. Tra gli elettori più preoccupati, oltre al 65,5% degli astenuti, troviamo quelli di Fratelli d'Italia (68%), del Movimento 5 Stelle (66,2%), della Lega (60,6%) e del Pd (58%). L'aumento dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda la spesa alimentare e il costo delle bollette come luce e gas, tormenta i cittadini senza distinzioni. Il vero timore nasce nella paventata situazione che gli aumenti possano crescere a tal punto da rendere il saldo tra le proprie capacità economiche e il costo della vita fortemente negativo.

alessandra ghisleri foto di bacco (2)

 

Su questa linea gli elettori impostano le loro indicazioni di voto. Riconosciute le fragilità dei cittadini rispetto alle principali componenti motivazionali che attualmente guidano le scelte del voto, abbiamo realizzato alcune esercitazioni matematiche per comprendere come potrebbe cambiare il panorama politico in virtù di due esempi di leggi elettorali messe a confronto, tenendo conto del nuovo assetto delle Camere dopo l'approvazione del taglio dei deputati.

 

Se oggi si votasse per il rinnovo del Parlamento con l'attuale legge elettorale - che prevede uno sbarramento al 3% e un contributo alla coalizione per i partiti che riescano a superare l'1% -, anche a causa dell'ultima scissione del Movimento 5 Stelle, la maggioranza dei seggi andrebbe al centrodestra compatto tra Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia con la raccolta di 206 onorevoli alla Camera e 103 al Senato. Il centrosinistra con un all'alleanza tra Pd, M5S e alcuni partiti della sinistra italiana raccoglierebbe 170 seggi alla Camera e 84 al Senato.

 

giorgia meloni 3

Azione con +Europa si aggiudicherebbe 22 seggi alla Camera e 11 al Senato, mentre 4 seggi andrebbero alle minoranze linguistiche. In questo quadro è interessante osservare che nonostante il taglio del parlamentari il partito di Giorgia Meloni si avvantaggerebbe di 69 deputati e 33 senatori e, mentre tutte le altre formazioni registrerebbero una perdita, il partito di Carlo Calenda farebbe la sua importante presenza con 33 deputati. In questa analisi è stato calcolato il contributo di Articolo1-Mdp per il centrosinistra, mentre, non avendo ancora definito una loro ubicazione, è stato escluso il possibile contributo di alcuni partiti come ad esempio Italia Viva di Matteo Renzi, Italia al centro - movimento fondato da Giovanni Toti - e la nuova formazione di Luigi Di Maio Insieme per il Futuro.

 

ALESSANDRA GHISLERI A L'ARIA CHE TIRA LA7

In questa esemplificazione viene bene evidenziata l'emorragia del Movimento 5 Stelle che in prima battuta perderebbe ben 257 deputati rispetto alle elezioni del 2018 e quella di Forza Italia che lascerebbe a casa 104 rappresentanti. Premesso che la situazione da oggi al giorno del voto, previsto per la primavera del 2023, sarà molto differente per tutta una serie di motivi legati agli avvenimenti che ci coinvolgeranno, alle risposte del governo Draghi, alla nuova manovra finanziaria, ai nuovi riassetti del panorama politico nazionale e anche grazie alla comparsa di - sicure - nuove formazioni, ci siamo esercitati su un'altra prova con una legge elettorale proporzionale con sbarramento al 4% senza premio di maggioranza.

 

giorgia meloni 2

In questo caso, al netto delle rappresentanze linguistiche, passerebbero solo 6 partiti e il centrodestra in somma raggiungerebbe 218 deputati alla Camera e 109 al Senato. In questo caso il partito di Giorgia Meloni correndo in solitaria si avvantaggerebbe di 162 seggi: esattamente 112 in più rispetto al 2018. Il risultato di questo esercizio è fondato sulla compattezza delle coalizioni che alla prova dei fatti sembra essere messa in discussione ogni giorno da diverse prove di forza di ogni parte politica per manifestare e far emergere le proprie identità. Chissà che non possa essere proprio questa forma tecnica e fredda di rappresentazione ad avvicinarci maggiormente ad una forma più partecipata di politica che metta al centro l'individuo e le sue esigenze.

alessandra ghisleri (2)meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconigiorgia meloni 4giorgia meloni 1GhisleriGIORGIA MELONISALVINI BERLUSCONIghislerisalvini berlusconiSALVINI BERLUSCONIalessandra ghisleriberlusconi salvini matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 8alessandra ghisleri (1)ALESSANDRA GHISLERI

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)