francesco specchia giusi bartolozzi carlo nordio

NERVI TESI AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA! - IL PORTAVOCE DEL MINISTRO NORDIO, FRANCESCO SPECCHIA, HA MINACCIATO DI ANDARSENE PER L’ECCESSIVO INTERVENTISMO DELLA CAPA DI GABINETTO, LA “ZARINA” GIUSI BARTOLOZZI - LA TENSIONE CON SPECCHIA, È SCOPPIATA SU UN COMUNICATO STAMPA RELATIVO AI DATI SUI SUICIDI IN CARCERE: BARTOLOZZI HA CHIESTO DI SUPERVISIONARE IL CONTENUTO E IL PORTAVOCE HA SBOTTATO – MA SONO NUMEROSI FINORA I CONFLITTI TRA MEMBRI DEL GOVERNO CON PORTAVOCE E GIORNALISTI - A PALAZZO CHIGI, DOPO SECHI, UN PORTAVOCE NON È STATO ANCORA TROVATO (FERMATA LA NOMINA DEL DIRETTORE DEL TG1, GIANMARCO CHIOCCI) – TUTTI I GUAI DEI COMUNICATORI CON URSO, LOLLOBRIGIDA (CHE NE HA CAMBIATI 5), VALDITARA, CALDERONE…

Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per https://www.editorialedomani.it

 

francesco specchia

La comunicazione del governo Meloni è tanta croce e poca delizia, almeno per il rapporto con i professionisti del settore, spin doctor, giornalisti prestati al palazzo o comunicatori istituzionali a tutto tondo. Nella squadra ministeriale la convivenza con portavoce e capi uffici stampa è – eufemismo – quantomeno travagliata.

 

[…] In tanti hanno preferito andare via, altri nemmeno prendono in considerazione l’ipotesi di farsi assumere. L’ultima turbolenza c’è stata a via Arenula, al ministero della Giustizia, finito sotto pressione per la vicenda della liberazione di Almasri.

 

Trapela la voce dell’insoddisfazione del portavoce del Guardasigilli Carlo Nordio, Francesco Specchia, ex penna di punta del quotidiano Libero che aveva già preso il posto di Raffaella Calandra. Il giornalista, secondo quanto raccontano a Domani, avrebbe lamentato l’eccessivo interventismo della capa di gabinetto, Giusi Bartolozzi, che per la sua smania di controllo sui vari dossier è stata etichettata la “zarina di Nordio”.

 

carlo nordio e giusi bartolozzi

La tensione con Specchia, stando ai rumors, è scoppiata su un comunicato stampa relativo ai dati sui suicidi in carcere. Bartolozzi ha chiesto di supervisionare il contenuto e il portavoce ha sbottato.

 

Da qui la voce di un possibile passo indietro, che non c’è stato grazie alla mediazione dei vertici ministeriali. Via Arenula è già nell’occhio del ciclone per il caso di Almasri, la burrasca sulla comunicazione in questa fase sarebbe stata insostenibile. Per ora, insomma, non ci saranno scossoni.

 

Girandola Chigi

carlo nordio e giusi bartolozzi

Ma i rapporti con i comunicatori sono complicati anche alla presidenza del Consiglio. L’idea di portare a palazzo Chigi il direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, è solo un altro capitolo del complicato rapporto con la comunicazione di Giorgia Meloni.

 

La leader di Fratelli d’Italia non è riuscita a trovare un portavoce in tre anni al governo. La parentesi di Mario Sechi è un’eccezione non proprio esemplare: è durata solo cinque mesi. E per capire l’aria che tirava, l’attuale direttore di Libero era stato inquadrato come capo ufficio stampa. La parola portavoce provocava l’orticaria all’inner circle meloniano, in testa la segretaria tuttofare Patrizia Scurti.

 

giorgia meloni gian marco chiocci

La girandola di nomi è impazzita per individuare il possibile sostituto. Dopo due anni di vuoto, è spuntato Chiocci. Nel frattempo, la macchina è stata mandata avanti dal nuovo capo ufficio stampa (prima era il vice), Fabrizio Alfano. […]

 

Ma il portavoce è mestiere usurante in quasi tutti i ministeri della destra. il valzer di professionisti non accenna a finire. Il numero uno del Mimit, il meloniano Adolfo Urso, è alla ricerca di un giornalista dopo il commiato di Giuseppe Stamegna (che era anche capo ufficio stampa) a fine aprile per motivi personali. L’effetto logoramento ha comunque influito.

mario sechi

 

Per colmare la lacuna è stata scelta la soluzione interna con la promozione di Fabio Miotti, in precedenza vice di Stamegna […] Resta tuttora vacante la casella del portavoce, nonostante un incarico a elevato grado di appetibilità. Quello di Stamegna non era peraltro stato il primo cambio: aveva preso il posto di Gerardo Pelosi, che si era lasciato in malo modo con Urso per la gestione della comunicazione sul caro carburanti.

 

Un’altra pietra miliare degli affanni con i comunicatori è a via XX Settembre, sede del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare (Masaf): Francesco Lollobrigida, a oggi, è senza speaker. Dalle sue parti sono già approdati 5 professionisti.

adolfo urso cernobbio forum ambrosetti

 

La prima è stata Antonella Giuli, sorella del ministro della Cultura, poi passata all’ufficio stampa di Montecitorio. L’uomo macchina era diventato Paolo Signorelli, assunto come capo ufficio stampa, finito nella bufera mediatica per alcune chat con Fabrizio Piscitelli, capo ultrà della Lazio, noto come Diabolik poi ucciso nel 2019.

 

Signorelli ha rassegnato le dimissioni – caso raro in certi ambienti – per evitare lo stillicidio, mentre la portavoce Barbara Catizzone ha nel frattempo ha ottenuto un incarico al ministero dell’Agricoltura nell’ambito dell’ippica. A sostituirla era arrivato Gennaro Borriello, uomo di Publitalia, abile nei rapporti con le televisioni e molto apprezzato dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.

 

francesco lollobrigida 21 luglio 2025 foto lapresse

Al Masaf è durato appena otto mesi. Si era insediato a ottobre e a maggio ha già salutato la comitiva. Il valzer non è finito, dunque. Al momento il riferimento è Edoardo Garibaldi, con trascorsi a Report, il programma d’inchiesta condotto da Sigfrido Ranucci, e a Stasera Italia (Rete 4), arruolato con i galloni di capo ufficio stampa a marzo. Resta da riempire la casella di portavoce.

 

Al ministero del Lavoro la vita da comunicatore è altrettanto precaria. Il primo ad affiancare Marina Elvira Calderone è stato Ignazio Marino. Dopo meno di un anno e mezzo ha lasciato il doppio incarico di capo ufficio stampa e portavoce, assunto da Marco Ventura, che ha resistito sei-sette mesi, preferendo il ritorno alla casa madre, al quotidiano Il Messaggero.

 

Adesso gli incarichi sono stati sdoppiati: da ottobre scorso il portavoce è Gianmario Mariniello, già al vertice della comunicazione della giunta regionale della Basilicata guidata dal forzista Vito Bardi. Al timone dell’ufficio stampa, invece, è stata promossa Elena Pasquini, che era direttrice della comunicazione della fondazione dei consulenti del lavoro, presieduta da Rosario De Luca, marito della ministra.

 

marina elvira calderone

New entry e highlander

Altri movimenti sono in vista al ministero dell’Istruzione, con Giuseppe Valditara, dove il turbinio non è stato da meno rispetto agli altri. Inizialmente era stato incaricato Giovanni Sallusti, che è andato via dopo cinque mesi circa.

 

Da lì è partita una selezione non semplice: qualcuno ha annusato l’aria e ha rifiutato la proposta, così Francesco Albertario ha sommato gli incarichi di portavoce e capo ufficio stampa.

 

Ora, per questa seconda posizione potrebbe arrivare un profilo esperto come Alessio Postiglione, docente e scrittore, che vanta una lunga trafila nei palazzi della politica, da palazzo Chigi alla regione Lazio. Altri componenti del governo hanno fatto un solo cambiamento, come nel caso di Zangrillo.

 

Nel grande caos di cambiamenti, sono in pochi a resistere al logorio della vita da portavoce. Uno degli highlander è Matteo Pandini, uomo macchina della comunicazione del vicepremier Matteo Salvini. […]

GIUSEPPE VALDITARA

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...