1- TUTTO COME PREVISTO: BARBERA & GALERA. IL CARTELLONE DELLA 69MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA è PIÙ VICINO A CANNES CHE ALLA VENEZIA DI MULLER, MA CON GRANDI NOMI, MOLTE STAR, E, APPARENTEMENTE NESSUNA PRESENZA INGOMBRANTE O ‘’GIOCOSA” DELLA VENEZIA MULLERIANA. IL SOLO FILM "LEGGERO" E' L'AUSTRALIANO "BAIT 3D" DI KIMBLE KENDALL, CON LO SQUALONE PRONTO A MANGIARSI UN GRUPPETTO DI SFIGATI - 2- SCOMPARSA L'ACCOZZAGLIA-VENEZIANA DI ‘’CONTROCAMPO ITALIANO’’. MA NON SI VEDONO NE' FILM DI SISTER SGARBI Nè DI MICHELLE BONEV Nè DELLE AMICHE DEGLI AMICI. PER LE SPARATORIE E I FUOCHI D'ARTIFICIO ASPETTIAMO LA CINE-ROMA DI MULLER - 3- VORRA' DIRE QUALCOSA SE ALLA FINE DELLA SOBRIA, PACATA, CONFERENZA STAMPA DI ALBERTO BARBERA E PAOLO BARATTA, IL PRIMO AD ALZARSI IN PIEDI A APPLAUDIRE È STATO, FRESCO COME UNA ROSA, GIANLUIGI RONDI. SIAMO IN PIENA RESTAURAZIONE? RONDI E' DIVENTATO UN GIOVANE CINEPHILE? O VOLEVA FORSE SOLO MOSTRARE UN PO' DI RANCORE VERSO I TRADITORI ROMANI APPOGGIANDO LA UN TEMPO ODIATA VENEZIA? -

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Marco Giusti per Dagospia

ALBERTO BARBERAALBERTO BARBERA MARCO BELLOCCHIOMARCO BELLOCCHIO

Tutto come previsto. Ma non e' male il cartellone della 69ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Alberto Barbera incassa, oltre ai gia' sicuri film italiani di Marco Bellocchio, "Bella addormentata", Daniele Cipri', "E' stato il figlio", e Francesca Comencini, "Un giorno speciale", "To The Wonder", il nuovo Terrence Malick con supercast, da Ben Affleck a Rachel Weisz, da Rachel McAdams a Javier Bardem alla nostra Romina Mondello, l'atteso nuovo film di Olivier Assayas, "Apres mai", sui ragazzi del ‘68, "Passion" di Brian De Palma con Rachel McAdams e Noomi Rapace, il ritorno dello stravagante Harmony Korine di "Gummo", "Spring Breakers", con la star emergente James Franco.

Poi la seconda parte della trilogia delle vacanze sessuali di Ulrick Seidl, "Paradies: Glaube", speriamo col ritorno di qualche cicciona eros-scatenata, il nuovo Takeshi Kitano, "Outrage Beyond" (gli ultimi erano moscetti...), il nuovo Kim Ki Duk, "Pieta", il grande Brillante Mendoza con "Sinapupunan", la vedova di Ruiz, Valeria Sarmiento, con "Linhas de Wellington" con John Malkovich e Mathieu Amalric, la sorpresa Ramin Bahrani con un film americano, "At Any Price", con Zac Efron.

Terrence MalickTerrence Malick

Questo per il concorso. Poi Susanne Bier, Jonathan Demme, Amos Gitai, Spike Lee col suo film su Michael Jacson, "Bad 25", Robert Redford, "The Company You Keep" con Shia Le Boeuf.

FRANCESCA-COMENCINIFRANCESCA-COMENCINI

Programma per cinefili, più vicino a Cannes che alla Venezia di Muller, ma con grandi nomi, molte star, e, apparentemente nessuna presenza ingombrante. Manca quasi totalmente il lato giocoso della Venezia mulleriana, il solo film "leggero" e' l'australiano "Bait 3D" di Kimble Kendall, distribuito da Medusa, con lo squalone pronto a mangiarsi un gruppetto di sfigati.

Possono esserci delle sorprese e delle stravaganze, i 270 minuti del film televisivo "Shokuzai" di Kiyishi Kurosawa, "The Iceman" di Ariel Vromen con Michael Shannon e Winona Ryder. Non sembrano male i film italiani scelti per "Orizzonti", "Gli equilibristi" di Ivano De Matteo con Mastandrea e Bobulova e "Bellas Mariposas" di Salvatore Mereu.

Certo, nessuna commedia, pochissimo cinema di genere, una di genere, una retrospettiva al risparmio senza stravaganza, nessun b-movie. Scomparsa l'accozzaglia-ghetto di Controcampo italiano. Ma non si vedono ne' film della sorella Sgarbi ne' di Michelle Bonev ne' delle amiche degli amici (o no?).

NOOMI RAPACENOOMI RAPACE

In tempi di crisi e di governo Monti e' la risposta giusta da parte del cinema? Speriamo di si'. E' possibile pero' che l'unico film allegro sia quello sul caso Englaro di Bellocchio e ci prepariamo a qualche sbadiglio. Per le sparatorie e i fuochi d'artificio aspettiamo la Roma di Muller.

IL REGISTA DEMME HA FATTO DISCUTERE CON IL SUO DOCUMENTARIO JIMMY CARTER MAN FROM PLANS jpegIL REGISTA DEMME HA FATTO DISCUTERE CON IL SUO DOCUMENTARIO JIMMY CARTER MAN FROM PLANS jpeg

Ps/1. A fine conferenza stampa in molti si chiedono che fine faranno certi film veltroniani come quello di Susanna Nicchiarelli tratto dal romanzo di Walter stesso, certe opere prime spintissime senza le porte aperte di Controcampo italiano? Castellitto si è tolto dall'impiccio ed è gia' finito a Toronto, ma il terribile nuovo film americano di Gabriele Muccino che fine fara'? Purtroppo in molti staranno gia' bussando alla porta di Roma che, se vuole salvarsi, non potrà accettare tutto.

Ps/2. Vorra' dire qualcosa se alla fine della sobria, pacata, conferenza stampa di Alberto Barbera e Paolo Baratta per lanciare il programma della 69a Mostra del Cinema di Venezia il primo ad alzarsi in piedi a applaudire è stato, fresco come una rosa, Gianluigi Rondi. Siamo in piena restaurazione? Rondi e' diventato un giovane cinephile? O voleva forse solo mostrare un po' di rancore verso i traditori romani appoggiando la un tempo odiata Venezia?

 

 

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