luciano de crescenzo

''IL MIO FUNERALE SI TERRÀ MINIMO ALLE 22... ALLE 11 DI MATTINA I MIEI AMICI DORMONO TUTTI''. SE NE VA LUCIANO DE CRESCENZO - È CRESCIUTO NEL QUARTIERE SANTA LUCIA DI NAPOLI, CON CARLO PEDERSOLI-BUD SPENCER CHE LO DIFENDEVA DAI PUGNI DEGLI ALTRI RAGAZZINI. COME CAMILLERI, HA VENDUTO MILIONI DI COPIE MENTRE GLI ALTRI SCRITTORI ROSICAVANO E LO TRATTAVANO CON SUFFICIENZA - IL LAVORO NELLA CASA CHIUSA, IL LANCIO DI COSTANZO, LE NOZZE ANNULLATE, L'AMORE CON ISABELLA ROSSELLINI VENTENNE. ''IL SUO EDITORE MI PREGAVA DI FARLO SOFFRIRE, CONVINTO CHE LE PENE D'AMORE SCATENASSERO LA CREATIVITÀ. E IO DA GIOVANE E CRUDELE, GLI DISSI…''

Da www.cinquantamila.it, sito a cura di Giorgio Dell'Arti

 

 

• Napoli 20 agosto 1928. Scrittore. Tra i suoi molti libri: Così parlò Bellavista (1977), Storia della filosofia greca (1983), Panta rei (1994). Da ultimo Gesù è nato a Napoli (tutti Mondadori 2013). «Se un autore è divertente, per ottenere un giudizio positivo deve almeno morire».

LUCIANO DE CRESCENZO - SONO STATO FORTUNATO

• Vita «Mia nonna aveva dieci figli. Qualcuno si era creato una famiglia, ma nubili e scapoli, ovvero zio Luigi, zio Alfonso, zia Maria e zia Olimpia, vivevano con noi. E poi c’era la balia, la mia buonissima Rosa».

 

• È cresciuto nel quartiere Santa Lucia di Napoli, con Carlo Pedersoli-Bud Spencer che lo difendeva dai pugni degli altri ragazzini: «Sono nato in una casa piena di gente. Quando ci riunivamo per il pranzo sembrava sempre che ci fosse una festa. A capotavola, a impartirci due volte al giorno la benedizione con l’acqua santa, si piazzava la nonna materna. Ci guardava per un attimo con l’occhialetto, per vedere se eravamo tutti attenti, e poi biascicava qualcosa in latino che non sono mai riuscito a capire. (...) Alla sua destra si accomodavano mio padre, mia madre e mia sorella Clara, e sulla sinistra i miei tre zii single: zio Luigi, zia Olimpia e zia Maria. All’altro capo della tavola stavamo seduti io e Rosa, la mia balia ciociara. (...) Chi invece non mangiava mai con noi, ma in cucina, era la cameriera numero due, continuamente sostituita perché sempre sospettata di aver rubacchiato." (Luciano De Crescenzo)

 

LUCIANO DE CRESCENZO

• «Negli anni Cinquanta lavoravo in una casa chiusa. All’epoca ero studente universitario e mi guadagnavo da vivere portando i conti alla Pensione Gianna, casa di tolleranza situata a Napoli, in via Sedile di Porto, nei pressi dell’università».

• Ingegnere per vent’anni all’Ibm, nel 1977 guadagnava 700 mila lire al mese (che era molto): «Ma m’annoiavo, così scrissi Così parlò Bellavista. Maurizio Costanzo a una festa s’appassionò alla storia e disse: “Perché non la racconta in tv?”. Fui il primo autore la cui copertina fu mostrata alla telecamera».

 

• Ha fatto anche l’attore in molti film (tra questi: Il pap’occhio (1980); Così parlò bellavista (1984), tratto dal suo romanzo, da lui diretto e sceneggiato insieme a Riccardo Pazzaglia; Sabato, domenica e lunedì (1990) di Lina Wertmüller con Sofia Loren) e ha presentato programmi televisivi di successo. Ha raccontato per la tv tutta la mitologia greca, imponendo le riprese su pellicola in modo da diminuire il rischio di deterioramento.

 

SOPHIA LOREN E LUCIANO DE CRESCENZO SUL SET DI SABATO, DOMENICA E LUNEDI' DI LINA WERTMULLER

• Amori «Il primo incontro con l’erotismo avviene all’età di 10 anni, quando Luciano frequentava la prima media all’Umberto 1 di via Carducci con il ritrovamento in palestra di un preservativo, tra le urla e le imprecazioni del professore Carosone, insegnante di ginnastica ed amante delle parolacce che per lui, memore dell’etica fascista erano indice di virilità. E poi dopo aver appreso la parte meccanica del sesso, il primo amore; anzi i primi, perché Luciano confessa candidamente di aver avuto quattro primi amori uno per età: bambino, adolescente, giovanotto ed infine adulto. E di essere ancora in attesa di quello da vecchio. Lilly, Gisella, Gilda e Irene le quattro fortunate mortali» (Achille Della Ragione) [Scena Illustrata giugno 2000].

 

• Nel 1961 si è sposato con Gilda ma «mia moglie non solo mi lasciò, ottenne anche l’annullamento dalla Sacra Rota». Una figlia Paola e un nipote Michelangelo.

 

LUCIANO DE CRESCENZO E RENZO ARBORE

• Critica

«Che l’uomo sia molto simpatico può immaginarlo soltanto chi lo abbia visto e sentito parlare in qualche talk show televisivo. Coloro che lo conoscono di persona, compresi quelli che più gli vogliono bene, sanno invece che per sopportarlo ci vuole molta pazienza. Giacché lui, ogni volta che incontra un amico, non riesce mai a parlare che di se stesso e dei propri libri, dei quali non manca mai di evocare, con raffiche di cifre favolose circa le copie vendute in Italia e all’estero, la strepitosa carriera nel mondo. Che come scrittore valga poco è invece un’idea scaturita dall’efficacia congiunta di due micidiali passioni: l’invidia, che intossica il vasto popolo di quegli autori di ogni genere e lignaggio che i dispettosi numi del mercato letterario si ostinano a torto o a ragione a escludere dall’eldorado delle tirature miliardarie; e lo snobismo, che istiga al disprezzo legioni di scrittori che, essendo al tempo stesso grossolani e schifiltosi, non possono sottrarsi al pregiudizio secondo il quale successo e qualità sono per definizione opposti» (Ruggero Guarini).

 

• Frasi

«Per me i tre esseri umani più importanti sono, nell’ordine: Fellini, Socrate e Gesù».

LUCIO DALLA - ISABELLA ROSSELLINI - LUCIANO DE CRESCENZO

• «L’epicureismo non è, come generalmente si crede, perseguire il massimo del piacere, ma minimizzare il dolore. Detto ciò, sono pronto a definirmi epicureo».

• «Lo studio non è lavoro ma la forma più gloriosa di gioco».

• «Il mio funerale si terrà minimo alle ventidue... alle undici di mattina i miei amici dormono tutti».

 

• Religione

«Una sera ero a Porta a Porta. L’argomento era la fede. Margherita Hack disse: “Sono atea”. Un pochino lo sono pure io, però non lo dissi. Avere fede fa vivere meglio. Se uno magari mi ascolta e si lascia convincere che Dio non esiste, finisce che gli faccio del male e, quindi, compio peccato».

 

• Vizi

Non usa i soldi: «Non ho nemmeno la carta di credito. Entro nei negozi, compro e non pago. Dico: “Passerà Edoardo”. Edoardo è il mio assistente. Ma ci potete provare anche voi, basta usare il tono giusto. Bisogna comprare molto e uscendo, disinvolti: “Passerà Edoardo”».

 

LUCIANO DE CRESCENZO E ISABELLA ROSSELLINI

• «Avaro io? Dipende dalla cifra: sotto le 100mila lo sono, sopra i dieci milioni no» (quando ancora c’era la lira).

• È afflitto da una patologia che gli impedisce di riconoscere i volti delle persone, la prosopoagnosia (nei casi più gravi si può addirittura non identificare il proprio volto riflesso nello specchio): «Se sono invitato in casa di amici e ci sono altri ospiti, cerco di arrivare prima degli altri per sapere i nomi di chi incontrerò. In questo modo, quando gli ospiti arrivano sono in grado di riconoscerli» (a Rita Pomponio).

 

• Quando aveva poco più di vent’anni, Isabella Rossellini ebbe una storia con lui, allora quasi cinquantenne. «Il suo editore, che era anche il mio, mi pregava: “Isabella, fallo soffrire”» (pensava che le pene d’amore ne facessero esplodere la creatività come nient’altro). «Da giovane e crudele quale ero allora, ho contribuito alla sua fuga verso la stratosfera degli interrogativi filosofici. Gli dissi: “Luciano, sei l’amante più vecchio che abbia mai avuto”. Mi rispose: “Anche tu”».

 

• «Per me la peggior cosa è un rivale di pari grado. Se la mia donna mi tradisce con Totti, soffro di meno che se va con Bevilacqua lo scrittore».

 

• Tifo

Marisa Laurito e Luciano De Crescenzo

Napoli: «La mia prima partita fu contro l’Ambrosiana, perdemmo 1-0: piansi per quella sconfitta».

Luciano De Crescenzo MARINA RIPA DI MEANA LUCIANO DE CRESCENZO FOTO ANDREA ARRIGA MARINA RIPA DI MEANA E LUCIANO DE CRESCENZO FOTO ANDREA ARRIGA LUCIANO DE CRESCENZO LUCIANO DE CRESCENZO E TEO TEOCOLILUCIANO DE CRESCENZO FOTO ANDREA ARRIGA LINA WERTMULLER E LUCIANO DE CRESCENZO FOTO ANDREA ARRIGA LUCIANO DE CRESCENZO E RENZO ARBOREmariangela Melato Renzo Arbore Luciano De Crescenzo LUCIANO DE CRESCENZO CON GIOVANNA REI FOTO ANDREA ARRIGA LUCIANO DE CRESCENZO CON ENZO DELIA Luciano De Crescenzo BUD SPENCER E LUCIANO DE CRESCENZO

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...