marco tullio giordana

''NON RIESCO A IMMAGINARE LA VITA SENZA UNA SALA CINEMATOGRAFICA, IL TEATRO O UN CONCERTO'' - MARCO TULLIO GIORDANA CREDE CHE IL CINEMA ITALIANO SOPRAVVIVERÀ AL CORONAVIRUS - ''LUIGI LO CASCIO MI FU SEGNALATO DA SUO ZIO, LUIGI MARIA BURRUANO, UN MAGNIFICO ATTORE PURTROPPO DA POCO SCOMPARSO, CHE AVEVO GIÀ SCELTO PER INTERPRETARE IL RUOLO DEL PADRE DI PEPPINO IMPASTATO. SEMBRAVA LA CLASSICA RACCOMANDAZIONE, MA APPENA LO VIDI…''

 

 

Giovanni Berruti per www.lastampa.it

 

Marco Tullio Giordana, 69 anni, non ha dubbi sulla forza e la magia del cinema e della sua capacità di superare tutti gli ostacoli. È un regista che ha realizzato opere di impegno civile come “I Cento Passi” sull’esecuzione mafiosa del giornalista Peppino Impastato o “Romanzo di una Strage” sull’attentato di Piazza Fontana. Ma anche “La Meglio Gioventù”, saga familiare sullo sfondo di quarant’anni di vita italiana.  Lombardo, esprime dolore e solidarietà verso la zona più colpita dal coronavirus: “Sono nato a Crema e cresciuto a Milano. Ho perso amici cari per questa malattia, un’esperienza disorientante che mai avrei immaginato di dover affrontare”.

 

Il Coronavirus ha colpito duramente l’industria audiovisiva. Secondo lei, come si potrà organizzare la ripresa della produzione?

marco tullio giordana

“Garantire ovviamente la sicurezza, ben sapendo che finché la curva non sarà vicino allo zero sarà difficile ripartire. Basterebbe anche un solo caso per sospendere tutto, con aggravi insostenibili. Produttori, organizzazioni sindacali e anche noi autori abbiamo sottoscritto un elenco di punti critici per contribuire a questa discussione, ora tutto è nelle mani del governo, sperando che operi per il meglio. Dobbiamo ricominciare, ma non possiamo farlo da irresponsabili.

 

Lei oltre a essere un regista, è anche sceneggiatore. Pensa che la pandemia cambierà il modo di di raccontare le storie?

 

“Certamente un avvenimento così clamoroso influirà, entrerà nelle nostre storie. Non so se cambierà il modo di raccontare, ma certo si terrà conto di questa grave torsione, di questo incidente che ha cambiato le nostre vite. Parlarne, farne materia di rappresentazione potrà forse aiutarci a superarlo.

 

I temi fondamentali della nostra esistenza, l’amore, le relazioni tra le persone, i conflitti e le conquiste, tutto quello che ha alimentato la letteratura e il cinema continueranno a esistere, non verranno  scacciati dalla pandemia. Certo questa vicenda avrà il suo peso e mi auguro che nascano opere che sappiano trattarle con la stessa forza costruttiva di Manzoni, Boccaccio, Lucrezio e Camus. Le riflessioni di questi autori, la loro descrizione soprattutto delle conseguenze sociali delle pestilenze – soprattutto nella ricerca di capri espiatori, come untori nei Promessi sposi – hanno aiutato i contemporanei a uscirne fuori.

 

Sala cinematografica o streaming? Le piattaforme possono essere un’occasione per realizzare un cinema più indipendente, meno commerciale?

francesca d aloja marco tullio giordana annalena benini foto di bacco

“Le piattaforme nascono per un pubblico deluso dalla prevedibilità dell’offerta generalista e mai come in questa occasione sono state preziose. Spero che aumenti il loro investimento anche nella produzione, anche se al momento l’Italia è considerata un mercato minore rispetto a paesi come Francia e Inghilterra. Potrebbero dare un grande contributo al lavoro italiano.

 

Su futuro delle sale, come per il teatro, i concerti e tutto lo spettacolo dal vivo, ci sono in questo momento gravissime preoccupazioni. Posso solo sperare che la situazione torni alla normalità perché penso che sia un’esperienza irrinunciabile, non riesco a immaginare la vita senza.

 

Esiste ancora “la meglio gioventù”?

luigi lo cascio foto di bacco (2)

“Certo! L’infanzia, l’adolescenza, i loro entusiasmi e le loro paure sono uguali in qualsiasi tempo, in qualsiasi evo lontano e così sarà anche nel futuro. Ogni generazione esprime la sua inquietudine in modi diversi, ma è una fonte di energia “rinnovabile”, secondo me la più preziosa per il futuro di un paese. Il problema non sono i giovani ma gli adulti che dovrebbero ascoltarli e non deluderne le aspettative. Qui sono meno ottimista: l’Italia è molto indietro da questo punto di vista e per la sua classe dirigente, abbastanza autistica incompetente, valorizzare i giovani mi sembra l’ultimo dei problemi.

 

Lei ha scoperto Luigi Lo Cascio, vincitore come “attore non protagonista” per Il Traditore di Marco Bellocchio. Lo fece esordire con un ruolo importante ne I Cento Passi, ovvero quello del protagonista Peppino Impastate, grazie al quale ottenne oltretutto il primo David. Le sue impressioni

 

luigi lo cascio foto di bacco

“Luigi Lo Cascio mi fu segnalato da suo zio, Luigi Maria Burruano, un magnifico attore purtroppo da poco scomparso, che avevo già scelto per interpretare il ruolo del padre di Peppino Impastato. Sembrava la classica raccomandazione, ma appena vidi Luigi Lo Cascio venirmi incontro da lontano, appena i nostri occhi si incrociarono, ebbi fortissima la sensazione di aver finalmente trovato il mio protagonista. Anche nel mio film successivo, La Meglio Gioventù, con un ruolo ancora più difficile perché in apparenza poco “redditizio”, Lo Cascio si dimostrò ugualmente eccezionale.

 

Oggi tra film e serialità c’è una certa fascinazione verso il male. Da “Il Traditore” a “Romanzo Criminale” fino a “Gomorra” e “Suburra”, ma anche con Narcos, Sopranos e House of Cards che provengono d’oltreoceano. Lei ha realizzato film dove i personaggi sono invece in antitesi col male personaggi, come “Pasolini un delitto italiano” e “I Cento Passi”; come si spiega questo fenomeno?

 

“Il cattivo, il villain, proprio perché al centro del racconto, conquista inevitabilmente la simpatia, il “tifo” dello spettatore. Oggi questa simpatia è moltiplicata dal fatto che sono diventati gli eroi incontrastati delle nostre produzioni e, di conseguenza, i beniamini degli spettatori.

 

lirio abbate marco tullio giordana foto di bacco

Penso che questa forte presenza della figura del criminale, sia una conseguenza della forte componente illegale della economia moderna. Una volta era un proscritto, ora è un interlocutore interessante per la finanza, per le banche, per i profitti conseguiti senza troppi scrupoli. Io però non riesco a farmeli piacere, mi passa subito la voglia di raccontarli. Preferisco le loro vittime, preferisco quelli che li contrastano. Chi si oppone al malaffare, al fuorilegge, al mafioso, per me è una figura simile all’artista. Come lui deve accettare la solitudine, l’ostilità dell’establishment, l’odio dei benpensanti, ripagato solo dall’amore di chi lo sostiene e vede in lui un buon esempio.

 

Il suo ultimo lavoro, il romanzo “Il Rosso & Il Nero” scritto con Lirio Abbate, ha però al centro proprio la peggio gioventù. Due amici: Tito, un giovane di sinistra  in carcere per omicidio, e Achille, un terrorista di destra, che si alleano per fare la rapina del secolo. È importante raccontare le trame oscure dietro ad alcuni eventi accaduti nel nostro paese?

lirio abbate giancarlo palese marco tullio giordana foto di bacco

 

“È molto importante. Il Rosso & Il Nero, frutto della collaborazione con Lirio Abbate, un giornalista che ho sempre ammirato per il coraggio delle sue inchieste, racconta proprio l’involuzione del nostro paese causata dalla rinuncia a tutti i suoi valori. Dietro non ci sono solo le trame oscure, i servizi corrotti, i politici in vendita e tutta la pittoresca galleria che canta e balla sull’orlo dell’abisso, ma proprio il nostro esserci abbandonati alla spregiudicatezza e al cinismo. Nel libro non ci sono intenti moralistico o didattici, ma solo le evidenze implacabili degli esami clinici, un tentativo di radiografare anni fondamentali per la politica e l’economia italiani. Dove questi “malandrini”, magari anche affascinanti e suggestivi, sono stati più decisivi rispetto agli artisti a me tanto cari”.

 

“Il Rosso & Il Nero” diventerà un film?

lirio abbate marco tullio giordana aldo cazzullo foto di bacco

Spero di sì, ma forse non immediatamente. Al momento sono in ballo altri progetti, alcuni addirittura di molto antecedenti al romanzo. Vedremo cosa succederà, tenendo conto delle grandi difficoltà e dello sforzo che dobbiamo fare tutti per superare l’impasse.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”