2021venezia

ALTRO CHE CANNES! - CHE FILM CI SARANNO QUEST’ANNO A VENEZIA? DOPO IL FESTIVAL IMPECCABILE DELL’ANNO SCORSO BARBERA SI PORTA A CASA UN VENTAGLIO DI TITOLI DI PRIMA FASCIA, CHE FANNO IMPALLIDIRE LA MODESTA SELEZIONE DELLA CROISETTE - CI SARANNO I NUOVI FILM DI PAOLO SORRENTINO, PAUL SCHRADER, JANE CAMPION, “DUNE” DI DENIS VILLENEUVE, LA PELLICOLA SU LADY D BY PABLO LARRAIN - GLI ITALIANI IN CONCORSO DOVREBBERO ESSERE QUATTRO E LA BOMBASTICA JAMIE LEE CURTIS RICEVERÀ IL LEONE ALLA CARRIERA

alberto barbera

1 - IL DIVANO DEI GIUSTI DEL 19 LUGLIO 2021 – CANNES, IL GIORNO DOPO. ORMAI È UN INFERNO. C’È CHI SOSTIENE LA VITTORIA DI “TITANE” DI JULIA DUCOURNAU, C’È CHI LA TROVA INVECE UNA SCELTA SBAGLIATA, PERCHÉ PREMIA UNA REGISTA BORGHESE, BIANCA, FRANCESE,  SOSTANZIALMENTE FIGHETTA – LA COLPA, A CASA! A CASA!, NON PUÒ CHE ESSERE DEL DIRETTORE THIERRY FRÉMAUX, CHE HA FATTO UN FESTIVAL MODESTO E INSENSATO PUR AVENDO DUE ANNI DI TEMPO. MENTRE BARBERA, A VENEZIA, UN ANNO FA, HA FATTO UN FESTIVAL IMPECCABILE SOTTO OGNI PUNTO DI VISTA E ORA PUÒ PESCARE DALLE NOVITÀ DI NETFLIX, SI STA GIÀ PORTANDO A CASA, CREDO, IL NUOVO FILM DI PAOLO SORRENTINO, QUELLO DI JANE CAMPION, OLTRE A “DUNE” DI DENIS VILLENEUVE, A “FREAK OUT” DI GABRIELE MAINETTI

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/divano-giusti-nbsp-ndash-cannes-giorno-dopo-ormai-277028.htm

jamie lee curtis 8

2 - I FILM PRONTI PER IL FESTIVAL DI VENEZIA: DA FREAKS OUT A PAUL SCHRADER FINO AI D’INNOCENZO

Gabriele Niola per www.badtaste.it

 

Come noto il Festival di Venezia sarà aperto da Pedro Almodovar e il suo Madres Paralelas ed è stato già annunciato il Dune di Denis Villeneuve oltre ad Halloween Kills di David Gordon Green, il film che accompagnerà il Leone alla carriera a Jamie Lee Curtis.

madres paralelas

 

Dall’altra parte Variety è sicuro che The Power Of The Dog di Jane Campion e Spencer, cioè il film su Lady D di Pablo Larrain con Kristen Stewart, saranno al Lido.

 

ROBERTO CICUTTO ALBERTO BARBERA

Oltre a questi ci sono anche un’altra serie di film pronti e finiti (alcuni anche da molto tempo) che per una ragione o per l’altra possiamo ipotizzare con una certa sicurezza che saranno annunciati da Alberto Barbera nella conferenza stampa di lunedì 26 Luglio.

 

Gli internazionali

zendaya timothee chalamet dune

Guardando gli amici del festival non è difficile immaginare che sarà a Venezia The Card Counter, il nuovo film di Paul Schrader che è ormai fatto e finito, considerato anche il bel lancio che ci fu per First Reformed e prima ancora The Canyons. Allo stesso modo sembra probabile la presenza di Ana Lily Amirpour e il suo Mona Lisa And The Blood Moon con Kate Hudson, dopo che nel 2016 il suo The Bad Batch fu presentato alla mostra.

 

Un vecchissimo amico di Venezia, Zhang Yimou ha un film a lungo parcheggiato, One Second, che è stato annunciato dal festival di Toronto ma non come anteprima mondiale, il che fa pensare che passerà prima in un altro grande festival.

lovely boy

 

Più particolare invece è la ragione che potrebbe portare The Lost Daughter, il film diretto da Maggie Gyllenhaal, al Lido. Il film è pronto ma non è stato mostrato a Cannes dove la regista era giurata e quindi aveva a disposizione solo il fuori concorso. Se avesse voluto una competizione la sua scelta potrebbe cadere su Venezia.

the power of the dog

 

Più dubbia invece è la partecipazione al festival di un film che a lungo è stato dato per veneziano, cioè Last Night in Soho di Edgar Wright con Anya Taylor Joy. Anche questo è pronto ma Wright non ha una gran feeling con i grandi festival in generale. L’unico dettaglio che potrebbe far pensare ad una presenza è il suo essere stato in giuria nel 2017, evento spesso propedeutico.

qui rido io

 

Voci insistenti invece danno come finiti nelle braccia di Barbera due film di due autori mai stati a Venezia. Uno è L’Homme De La Cave di Philippe Le Guay (autore di Le donne del 6° piano e Moliere in biciclette) e l’altro invece è un gioiello che in molti si sono litigati lungo questa stagione festivaliera: Amira dell’egiziano Mohamed Diab (il cui film precedente Clash era stato a Cannes nel 2016). Non era a Cannes, non è a Locarno e non l’ha annunciato Toronto. Il cerchio si stringe.

 

Gli italiani

freaks out

Dopo anni di attesa dovrebbe essere Venezia la piattaforma di lancio scelta per Freaks Out di Gabriele Mainetti. Già nel 2019 si parlava di un grande festival e addirittura si ipotizzava Cannes. Poi c’è stata la pandemia, l’uscita natalizia saltata e una nuova data autunnale. Unendo i puntini sembra sensato a questo punto l’ipotesi Lido. Il film ha le caratteristiche perfette del fuori concorso ma non va esclusa la competizione.

una foto di jamie lee curtis

 

Come del resto un altro cineasta atteso da tantissimo, almeno da 10 anni, potrebbe finalmente presentare un suo nuovo film e farlo a Venezia.

 

È Michelangelo Frammartino, la cui opera seconda, Le quattro stagioni, fu uno dei film più amati, discussi e venduti (un successo pazzesco aiutato anche dal fatto che non ci sono dialoghi) di Cannes nel 2010. Dopo anni di lavoro ha completato Il buco, terzo film in 20 anni di carriera, e solo Venezia a questo punto potrebbe essere un festival in grado di lanciarlo a dovere.

 

Se non mancherà certamente un ospite abituale del concorso come Mario Martone, che sembra scontato presenterà al Lido Qui rido io, il film su Eduardo Scarpetta con Toni Servillo, un po’ tutti (anche Variety) hanno capito che a 20 anni da L’uomo in più tornerà a Venezia un film di Paolo Sorrentino (una serie, The Young Pope, già c’era stata), ovvero È stata la mano di Dio, anche questo con Toni Servillo e prodotto da Netflix.

 

il set di e' stata la mano di dio

Come del resto un po’ tutti hanno capito che i fratelli D’Innocenzo, che hanno girato e montato America Latina con sospettosa fretta, lo hanno fatto per andare a Venezia. Difficile che il festival si lasci scappare un film dei gemelli come è difficile che loro abbiano lavorato in gran fretta senza avere qualche assicurazione sul fatto di essere presi. E sembra anche che i due avranno un secondo film a Venezia, La ragazza che vola diretto da Wilma Labate a partire da una loro sceneggiatura scritta prima di La terra dell’abbastanza.

alessandro borghi mondocane

 

Dalla Berlinale poi dovrebbe rimpatriare un altro talento, cioè Laura Bispuri, che in Germania aveva presentato i suoi primi due film, Vergine giurata e Figlia mia, mentre ora ha terminato da un po’ Il paradiso del pavone (di nuovo con Alba Rohrwacher). Se questo film non fosse a Venezia rimarrebbero solo la Festa del Cinema di Roma e il festival di Londra per una presentazione festivaliera. Vista la caratura sia della Bispuri che dei D’Innocenzo è facile ipotizzare che l’eventuale presenza sia in concorso.

 

the card counter

È probabile che questo sarà uno di quegli anni con 4 italiani in competizione.  Infine dovrebbe arrivare al Lido Alessandro Borghi ma non nella selezione ufficiale. Il film distopico tarantino di cui è protagonista, Mondocane di Alessandro Celli, dovrebbe essere l’italiano della Settimana della critica assieme a Lovely Boy, il film sulla scena trap di Franceco Lettieri (uno Sky Original) con Andrea Carpenzano.

cast the lost daughter il paradiso del pavonemadres paralelas penelope cruz madres paralelas freaks outdune di denis villeneuve

 

jane campionkate hudson sul set di mona lisa and the blood moon mona lisa and the blood moon jamie lee curtis 39jamie lee curtis 75jamie lee curtis 74jamie lee curtis 33jamie lee curtis 4jamie lee curtis 9

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?