jovanotti maneskin george harrison bob dylan

CANZONI STONATE E PARACULE – LA STORIA DELLA MUSICA È COSTELLATA DI INIZIATIVE "IMPEGNATE", PER LO PIU' FALLIMENTARI – IL PRIMO FU GEORGE HARRISON CON DUE IMPROBABILI CONCERTI PER IL BANGLADESH, SEGUITO DAL “FARM AID” VOLUTO DA BOB DYLAN PER I CONTADINI DEL MIDWEST (CON SCENE DEBOSCIATE NEL BACKSTAGE) – "IL GIORNALE": "AMMANTARE DI IRREPRENSIBILITA' ETICA IL 'JOVA BEACH PARTY' E' STATO UN AUTOGOL PERCHE'..."

Seba Pezzani per “il Giornale”

 

BOB DYLAN

«Il pezzo che sto per suonarvi si intitola Masters of war. Appartiene alla mia cosiddetta fase di protesta. Sono tuttora in quella fase». A dichiararlo, dai solchi di un bootleg degli anni Ottanta, è Bob Dylan, il cantante impegnato per eccellenza per lo meno nell'iconografia ufficiale del rock che ha abbracciato la canzone politica, figlia della tradizione popolare, diventando un'icona incontrastata dei due mondi contrapposti del pop e del folk, per poi discostarsene.

 

E dire che le canzoni che per prime gli hanno guadagnato stima e fama planetarie sono di contenuto apertamente politico, come A hard rain's a-gonna fall, With God on our side, It' s alright ma, I' m only bleeding e la stessa Blowin'in the wind.

 

i maneskin al coachella 5

Facciamo avanzare velocemente il nastro del tempo e approdiamo sul palco del festival di Coachella, in California, nello scorso aprile, con il cantante dei Måneskin che urla a un pubblico delirante e non particolarmente articolato, «Free Ukraine, fuck Putin!». Uno slogan degno dell'epoca d'oro del rock barricadero, proprio quello da cui Dylan, il vate della canzone di protesta, ha progressivamente preso le distanze.

 

Di motti piacioni e di maniera davvero non si sentiva la mancanza. Ma perché, allora, la storia del rock è costellata di slanci contestatari e, soprattutto, di aneliti filantropici? Perché l'uomo è libero di dire ciò che vuole. Perché una presa di posizione su tematiche scottanti da parte di artisti maturi è considerata doverosa. Perché va di moda e piace. Tutte spiegazioni accettabili. Ma c'è pure qualcosa di più profondo, qualcosa che attiene alla missione stessa della canzone e affonda le radici nella tradizione del racconto orale, prima, e della denuncia sociale, dopo, con la forza iconoclasta del teatro antico e l'avvento dei primi trovatori.

 

bob dylan

In fondo, lo stesso Bob Dylan si è fatto conoscere travestendosi da folksinger: abbigliamento casual, acquistato presumibilmente in un emporio di abiti di seconda mano, una chitarra rigorosamente acustica, la propensione a cantare brani dalla melodia semplicissima spesso entrati nel bagaglio culturale collettivo degli USA e dal testo che ricostruisce un fatto di cronaca o affronta una materia spinosa, schierandosi dalla parte dei più deboli.

 

bob dylan 1

Ma, è risaputo, ogni ostentazione e riproposizione rischia di sapere di stantio e per attenuare la forza di una creazione. Bob Dylan lo ha capito benissimo e ha abbracciato chitarra elettrica, giacca di pelle e atteggiamento da rocker nel corso del Newport Folk Festival del 1965, finendo per stizzire il suo patrigno musicale nonché direttore del festival, Pete Seeger, e pure quel pubblico di beatnik già fuori tempo massimo: solo una chitarra acustica e una canzone di denuncia erano ritenuti degni di quel palcoscenico.

 

Presto, quella gente si sarebbe resa conto, suo malgrado, che così non era e che una splendida canzone d'amore, impegnata emotivamente più che politicamente, poteva avere la stessa forza dirompente di una filippica in musica.

 

i maneskin al coachella 2

Facciamo nuovamente un salto in avanti e veniamo alla polemica di pochi giorni fa, sull'onda delle accuse mosse a Jovanotti dal mondo ambientalista. Il cantante toscano sarebbe reo di ipocrisia e comportamenti contrari al decoro ecologico.

 

Il suo Jova Beach Party, promosso come una sorta di primo grande evento musicale a impatto zero (o quasi) sull'ecosistema e sull'ambiente, in realtà non sarebbe stato virtuoso quanto l'entourage del cantante vorrebbe far credere. Inutile tornare sulla montagna di rifiuti abbandonati sulla spiaggia, sul muro assordante di decibel o sulle presunte offese irreparabili a qualche specie animale.

 

george harrison

Se certi atteggiamenti del movimento ambientalista rischiano di risultare sconnessi dalla modernità, la sensazione è che aver ammantato quei concerti di una patina di irreprensibilità etica per renderli ancor più appetibili sia stato un perfetto autogol. Davvero le associazioni animaliste e ambientaliste sarebbero insorte con la stessa veemenza se Jovanotti non si fosse spacciato per paladino della loro causa, arrivando persino a minimizzare il fatto che tra gli sponsor primari del tour estivo ci fosse un produttore di carni?

 

george harrison india 1966

Carni, sì, ma rigorosamente biologiche, la difesa d'ufficio. Attivismo politico e filantropia affascinano il mondo del rock da tanto tempo, quasi che esserne protagonisti possa sdoganarne la grandezza artistica più della stessa musica.

 

Il primo vero anelito di generosità pop lo si deve a George Harrison, organizzatore dei due concerti, finanziariamente fallimentari, per il Bangladesh, precursore del Live Aid (voluto da Bob Geldof) e del Farm Aid (suggerito da Dylan per dare una mano ai contadini del Midwest, strangolati dalle ipoteche, e tradotto in realtà da John Mellencamp, Willie Nelson e Neil Young). Stendiamo un velo pietoso sui backstage debosciati.

 

In mezzo c'è stata la levata di scudi del brano Sun City di Little Steven, con la partecipazione di uno stuolo di nomi altisonanti, contro le band che si esibivano in Sudafrica (tra cui i Queen).

 

immagini durante il concerto di roger waters

C'è chi rivendica ogni volta il suo ostracismo o la sua militanza. L'ex Pink Floyd Roger Waters è sempre in prima fila: antimilitarista convinto, si rifiuta di suonare in Israele, dice di comprendere le ragioni della Russia e, giusto pochi giorni fa, ha fatto proiettare lo slogan «Free Julian Assange» sul maxischermo, durante un suo concerto. Nel frattempo gli altri Pink Floyd hanno inciso un brano per l'Ucraina...

roger waters fotografato da simone cecchetti roger watersbob geldof 2roger waters contro trump 2roger waters contro trumpbob geldof 1

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…