IL CINEMA DEI GIUSTI - SVEGLIATE IL PUBBLICO DELLE SIGNORE INTELLIGENTI CHE QUESTO È IL LORO FILM. IN QUESTO “LA DOULEUR” DI EMMANUEL FINKEL, C’È TUTTO: LA GUERRA, L’AMORE, IL TRADIMENTO, LO SPIONAGGIO E UNA MARGUERITE DURAS GIOVANE INTERPRETATA DALL’INTENSA, MA UN PO’ RIGIDA, MÉLANIE THIERRY - SIAMO A PARIGI NEL 1945 E… - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

LA DOULEUR LA DOULEUR

Svegliate il pubblico delle signore intelligenti che questo è il loro film. In questo La Douleur di Emmanuel Finkel, tratto da un diario di Marguerite Duras che diventò un libro nel 1985, c’è tutto, la guerra, l’amore, il tradimento, lo spionaggio e una Marguerite Duras giovane interpretata dall’intensa, ma un po’ rigida, Mélanie Thierry. Siamo a Parigi nel 1945. Marguerite Duras, a guerra appena finita, aspetta il ritorno a casa dai campi di concentramento del marito, lo scrittore Robert Antelme, che aveva sposato nel 1939 e che tradiva col suo editore, Dyonis Mascolo.

 

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Ovvio che la giovane scrittrice, già allora una star in Francia, si maceri in mezzo a ansie di ogni tipo e sensi di colpa. Al punto che sembra più preoccupata dell’attaccamento al dolore che prova che alla vera attesa per il ritorno del suo uomo, come le ricorda Dyonis, Ma non perde giorno che non pensi a lui.

 

I due avevano avuto un figlio morto prematuramente nel 1942 e la loro storia era già incrinata quando, entrambi membri della resistenza agli ordini del comandante partigiano Morland, in realtà François Mitterand, Antelme venne tradito, arrestato e deportato. Grazie a un commissario francese, Pierre Rabier, riesce a seguirlo nei suoi spostamenti di prigione in prigione.

 

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Ma non riesce a non pensare che sia morto. Tutto il dramma dell’attesa del suo uomo, un po’ più vitale nel ricordo degli incontri con il commissario, è raccontato dal regista seguendo le stesse parole della scrittrice nel suo romanzo-diario. Il testo è molto bello, il film ha qualche lunghezza, ma se non conoscete la storia è molto interessante. Anche perché Antelme, che poi tornò dalla prigionia grazie a François Mitterand, che lo andò a recuperare, scrisse un fondamentale libro su quel periodo, La specie umana, pubblicato nel 1947. Ottimo tutto il cast, dal Pierre Ravier di Benoit Magimel, al Dionys Mascolo di Benjamin Biolay al Robert Antelme di Emmanuel Bordieu.  di In sala dal 17 gennaio.

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