1. CINQUANTA SFUMATURE DI ‘’MASTER’’. LE CONFESSIONI DI UN DOMINATORE “BONDAGE”
2. “NON HO MAI APPREZZATO QUESTI LIBRI. VIRANO VERSO LA PORNOGRAFIA, O IL ROMANTICISMO, MA IL RISULTATO È LO STESSO: SI CREA UN BRAND CHE STA ALLA SESSUALITÀ QUANTO ‘’HARRY POTTER’’ STA ALLA MAGIA, E CHE DIVENTA UN’AREA DI MERCATO”
2. IL CONTRATTO DI “CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO” È UNA SCIOCCHEZZA. QUANDO LA “SUB” VARCA LA SOGLIA DELLA CAMERA HA GIÀ ABDICATO ALLA SUA VOLONTÀ, HA ACCETTATO IL SUO RUOLO, E NON RIFIUTERÀ NIENTE AL PADRONE. CERTO, PUÒ TIRARSI INDIETRO QUANDO VUOLE. MA DI SOLITO NON LO FA: QUELLO CHE VUOLE PROVARE È COSÌ FORTE CHE NON ESISTONO COMPROMESSI. È COME PASSARE DA 0 A 300 KM ALL’ORA IN UN ISTANTE”

Condividi questo articolo


Anna Mazzotti per Vanity Fair

 

BONDAGE SHIBARI BONDAGE SHIBARI

L’appuntamento con Mr. Red (nome e colore di fantasia), risposta italiana a Mr. Grey, è nella hall di un albergo milanese. Come nel libro e nel film, il primo incontro avviene per un’intervista, con una differenza: l’ingenua Anastasia non ha idea che Grey sia un appassionato di BDSM – definizione tecnicamente più corretta del classico «sado-maso», perché aggiunge alla S e alla M la B di bondage e la D di disciplina, ma soprattutto perché presume la piena consensualità di entrambe le parti – invece io so già che l’uomo che sto per intervistare è un dominatore (o, se preferite, «master»).

 

BONDAGE SHIBARI BONDAGE SHIBARI

Il secondo vantaggio è che prima di incontrarci abbiamo parlato a lungo al telefono, e lui mi ha subito etichettata: come potenziale sottomessa («slave») sarei un disastro, quindi non si aspetta niente di interessante sotto quell’aspetto. Seppur rassicurata, non posso fare a meno di chiedermi: perché no?

 

la nonna bondage catherine robbe grillet la nonna bondage catherine robbe grillet

Mr. Red (Signor Rossi gli darebbe un po’ meno allure) è sulla quarantina, affascinante, moro, occhi scuri e vivaci. Dirigente di una corporation internazionale, sposato, vive in una città del Nord Italia. Già le prime battute lo rivelano brillante, colto, educato. Abituato a comandare: basta vedere l’occhiata con cui accompagna una richiesta, benché gentile, al cameriere.

 

miley si ispira al bondage miley si ispira al bondage

Mi fulmina con lo sguardo quando mi azzardo a chiedergli se ha letto Cinquanta sfumature di Grigio: per quelli come lui la vera dominazione non è tanto fisica quanto psicologica. Più che fruste e manette, a un master interessa il controllo della mente del sottomesso. Premette, però, di parlare solo per se stesso: non è un sociologo e non esiste un «movimento BDSM» da rappresentare.

 

CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO

A lei può non piacere, ma le Sfumature hanno battuto le vendite di Harry Potter.

miley cyrus in versione bondage miley cyrus in versione bondage

«Non ho mai apprezzato questi libri. Virano verso la pornografia, o il romanticismo, ma il risultato è lo stesso: si crea un brand che sta alla sessualità quanto Harry Potter sta alla magia, e che diventa un’area di mercato. Già nei sex shop ci sono intere sezioni dedicate. Si è messa in moto una grande macchina pubblicitaria che influenzerà la moda, promuoverà come meta di vacanze le città pseudo-trasgressive (Amsterdam, New York, Berlino), magari per un’avventura in locali ormai solo per turisti. Sul territorio della pornografia è stata costruita una Disneyland, ora il rischio è che lo stesso accada al BDSM. Ma questo non è un gioco, chi lo pratica mette alla prova i propri limiti fisici e mentali. Sono consapevole di quanto sia deviante dalla morale comune, ma la deviazione è fondamentale: se diventa un fenomeno di massa, si banalizza».?

CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO

 

Come si entra in questo mondo??

miley bondage miley bondage lingerie bondage lingerie bondage

«È un’esigenza che può nascere, come nel mio caso, da un trauma. Da ragazzo ho perso la fidanzata in un incidente. Il dolore l’ho trasformato in rabbia: sono sempre stato un maniaco del controllo e non accettavo che la persona cui tenevo di più al mondo se ne fosse andata senza il mio permesso. Ho elaborato il lutto come sublimazione estetica. La prima volta è successo a New York, dove ero andato a studiare per allontanarmi dai miei ricordi. Sono stato iniziato da una donna più grande di me. Supponendo che potessi essere uno schiavo, mi portò in un club privato. Lì cercò di mettermi un collare e io, d’istinto, reagii bloccandole il polso. Non aveva mai subito un rifiuto, e il mio gesto ribaltò la situazione. Fui io a metterle il collare, e a condurre il gioco».

 

Di questo «gioco», che cosa le piace di più?

«La fase della conquista, la ricerca di una slave speculare a me, perché la forte eccitazione sessuale che prova chi infligge dolore e costrizione è pari a quella di chi li subisce. È una scelta a due, consensuale, non ha niente a che fare con la violenza: il dominato sa che lo farai soffrire ma sa anche che smetterai se lo chiederà. Mi piace avere il controllo della situazione, mentre credo che la soddisfazione più grande per chi subisce sia proprio la scelta di abbandonarsi. Le pratiche sono numerosissime, più o meno estreme, ma io preferisco il dominio psicologico e il suo aspetto estetico: le posizioni, gli abiti sexy ma eleganti, i giochi di luce, come in un quadro. Trovo esaltante che la slave se ne stia accucciata ai miei piedi. Mi piace il bondage, che consiste nel legare con corde, manette, cavi, nastro adesivo... Soprattutto la versione shibari, il bondage con corde in stile giapponese: loro sono maestri nell’arte dell’annodare».

 

quindici minuti di sesso in due ore di film quindici minuti di sesso in due ore di film

Come ci si riconosce? Come ci si accorda? In Cinquanta sfumature la sottomessa riceve un contratto.

bondage per san valentino bondage per san valentino

«È questa la sfida più entusiasmante. Frequentando certi club è facile, ma è una scorciatoia. Le mie slave le ho sempre incontrate in occasioni di lavoro, o sociali. Ci si studia, nasce una tensione erotica, e a poco a poco ci si rivela. Per trovarsi ci vuole tempo, ma accordarsi è un attimo: il contratto è una sciocchezza. Quando la “sub” varca la soglia della camera ha già abdicato alla sua volontà, ha accettato il suo ruolo, e non rifiuterà niente al padrone. Certo, può tirarsi indietro quando vuole. Ma di solito non lo fa: quello che vuole provare è così forte che non esistono compromessi. È come passare da 0 a 300 km all’ora in un istante».

poco sadomaso nel film cinquanta sfumature di grigio poco sadomaso nel film cinquanta sfumature di grigio

 

Non è pericoloso?

“50 SFUMATURE DI GRIGIO” “50 SFUMATURE DI GRIGIO”

«Può esserlo, se non si ha il controllo di quello che si fa. Può non esserlo con il metodo SSC: “sano sicuro consensuale”. Prima di iniziare si concorda una parola d’emergenza, con cui si può fermare tutto in ogni momento. E c’è l’accordo di non procurare danni permanenti. Il master è completamente responsabile della slave, anche della sua vita quando si pratica il controllo del respiro che è cosa delicata (rischiosissima: l’asfissia erotica può avere conseguenze mortali, ndr). Il dominio è totale: se io do un ordine e lei non obbedisce, la relazione finisce. I segni lasciati sul corpo fanno parte dell’eccitamento, conosco donne che ne vanno fiere. Alcune si fanno legare il busto, si rivestono e stanno così tutto il giorno, al lavoro, al supermercato, a prendere i figli a scuola: con quella costrizione, anche dolorosa, non perdono mai lo stato di eccitazione. Vale anche per gli slave maschi».

piu nudo in tv che in cinquanta sfumature di grigio piu nudo in tv che in cinquanta sfumature di grigio

 

Le sue esperienze più forti?

«Sono legate al mio esibizionismo, e al mio feticismo per tutto ciò che è moda. Un giorno, a Roma, ho portato la mia slave in una boutique di lusso. È entrata in camerino, ha indossato un bustino in latex che le avevo dato, ed è uscita nuda, camminando per il negozio tranquilla: nessuno ha protestato. Un’altra volta, a New York, sono andato in un ristorante con una signora dell’alta società. A tavola le ho fatto slacciare la gonna e, visto un cameriere che le ronzava intorno, gli ho fatto capire che ne poteva approfittare. Lei, per assecondarmi, ha attraversato la sala senza rivestirsi, ed è entrata in bagno, dove il cameriere l’ha raggiunta. Anche lì, tutti hanno finto di non vedere».

la critica stronca cinquanta sfumature di grigio la critica stronca cinquanta sfumature di grigio

 

Che tipo di donna diventa «schiava»?

«Nel migliore dei casi, una che nella vita esiste solo in quel contesto. Funziona anche a distanza: io master posso telefonarle, impartirle degli ordini; lei li esegue».

 

Ne deduco che sua moglie non sappia delle sue preferenze sessuali.

bondage per san valentino bondage per san valentino

«No. Per me è come vivere una dimensione parallela, stare in una bolla, così delicata che scoppia se ci entra la tua vita, la routine di tutti i giorni. Non avrei mai sposato una slave. Qualcuno l’ha fatto: non capisco come sia possibile. Se per esempio hai bisogno di una camicia stirata, o di sapere dove sono finiti i calzini, come ti comporti con tua moglie, glielo chiedi o glielo ordini?».

 

Mi sta dicendo che sua moglie non si è mai accorta di nulla? Possibile?

«Spesso non si vede quello che non si vuole vedere».?

 

Mai successo di innamorarsi di una slave?

neinte scena del tampone in cinquanta sfumature di grigio neinte scena del tampone in cinquanta sfumature di grigio cinquanta sfumature di grigio la linea di lingerie cinquanta sfumature di grigio la linea di lingerie

«Mai. L’amore è bandito. Gli incontri sono molto intensi ma limitati nel tempo e nelle emozioni: niente sentimentalismi e, soprattutto, nessun legame con la sfera privata. Frequento solo una slave per volta e tra noi c’è devozione reciproca, ma non è un rapporto totalizzante, perché è molto sicura, e che si eccita rinunciando a ogni controllo, lasciandosi dominare. Oggi, purtroppo, di aspiranti slave ce ne sono troppe, ma spesso lo fanno senza autenticità, perché è una moda, e magari si scattano un selfie mentre sono legati: quelli del genere “lo famo strano”, che di solito neppure sfiorano il dolore, ma che, improvvisando, rischiano di farsi male davvero. E poi ci sono gli switch, che cambiano ruolo passando da master/mistress a slave. Categoria assurda: o sei una cosa o sei l’altra».

cinquanta sfumature el james cinquanta sfumature el james

 

Come dev’essere una slave per piacerle?

«Non certo la signora annoiata che, per distrarsi, vuole prendere un ceffone. Mi piacciono le donne di cultura, scarto quelle con cui non riesco ad avere una conversazione soddisfacente. Ma è sempre più difficile trovare una schiava adatta a me, perché non amo le pratiche fisicamente estreme né la vista del sangue. Ma spesso, molto spesso, le loro richieste sono per i miei gusti troppo violente».

 

Perché piace tanto alle donne questa specie di versione hard di Cenerentola?

«Perché il master può essere un po’ il principe azzurro. Protettivo, si occupa di tutto: sceglie i posti da frequentare, il guardaroba da indossare. La slave è libera di lasciarsi andare totalmente, non si deve preoccupare di niente. Il livello di piacere che entrambi possono raggiungere è altissimo, ineguagliabile».

cinquanta sfumature di grigio la linea di lingerie cinquanta sfumature di grigio la linea di lingerie

 

Non le dà fastidio che qualcuno la giudichi deviato, o pericoloso??

«Sono tutt’altro che pericoloso, ma mi va bene se lo pensano. Quello che mi dà fastidio, come le ho detto, è la banalizzazione: come con MasterChef, dove tutti si credono grandi cuochi».

cinquanta sfumature di grigio la linea di lingerie cinquanta sfumature di grigio la linea di lingerie

 

Ce l’ha, attualmente, una slave?

«La sto cercando. E chissà, forse la troverò stasera. Tranquilla: lei non c’entra. Ho un appuntamento proprio qui, tra poco, con una potenziale candidata».

 

E l’ultima frase immaginatela con un sorriso che ricorda quello di Hannibal Lecter quando dice che «sta per avere un vecchio amico per cena».

 

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

VANNACCI, MA LI MORTACCI! - È BUFERA NELLA LEGA PER LE CONTINUE MINCHIATE DEL GENERALE AL CONTRARIO, CHE LA DISPERAZIONE DI SALVINI HA CANDIDATO ALLE EUROPEE. OGGI L’INCURSORE PARACADUTATO È ARRIVATO A PROPORRE LE CLASSI SEPARATI PER I DISABILI (FREGANDOSENE CHE IL MINISTRO DELLA DISABILITÀ È LEGHISTA). UNA PROPOSTA TALMENTE ALLUCINANTE DA FAR SBIANCARE PURE CEI E FDI. MA IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE: I LEGHISTI SONO INFATTI CONVINTI CHE UNA VOLTA ELETTO… - ANCHE QUEL SEMOLINO DI GIANCARLO GIORGETTI PRENDE POSIZIONE: "VANNACCI NON È DELLA LEGA. NON CONDIVIDO LE SUE AFFERMAZIONI"

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...