divano dei giusti 8 marzo

IL DIVANO DEI GIUSTI - E STASERA NOI, SPAPARANZATI SUL DIVANO CHE VEDIAMO? BEH, SU ITALIA 1 ALLE 21,20 VI POTETE SCALDARE I MUSCOLI (SI FA PER DIRE…) CON “WONDER WOMAN” DI PATTY JENKINS CON GAL GADOT, LA SOLDATESSA DELL’ESERCITO ISRAELIANO. FU UN EVENTO. VERSIONE IPERFEMMINISTA DEI SUPEREROI DELLA DC COMICS. ALTERNATIVE? BEH, SU CINE 34 ALLE 21 TORNA UN BEL VERDONE DI DIECI ANNI FA, “IO, LORO E LARA”...

Marco Giusti per Dagospia

 

THE BATMAN 18

In barba alla guerra e alla pandemia, “The Batman” con Robert Pattinson e Zoe Kravitz procede tranquillo per la sua strada, anche ieri ha incassato parecchio da noi, 341 mila euro, mentre arrivano gli incassi da tutto il mondo, Russia esclusa.

 

18 milioni in UK, 8 in Brasile e in Francia, 3,5 in India, 2, 6 in Indonesia e in Arabia Saudita, per un totale globale di 258 milioni di dollari. Quello che ci si chiede è come andrà in Oriente, dove Batman non ha mai funzionato benissimo, né ai tempi di Tim Burton né in quelli di Christopher Nolan.

 

THE BATMAN 13

Tanto che “Dark Knight “non è stato neanche distribuito.. E “The Batman” esce questa settimana in Giappone e la prossima, il 18 marzo, in Cina, dove si stanno vedendo da cinque settimana il polpettone di guerra ‘Lake Changjin II’. E non ne potranno più, presumo

 

E stasera noi, spaparanzati sul divano che vediamo? Beh, su Italia 1 alle 21,20 vi potete scaldare i muscoli (si fa per dire…) con “Wonder Woman” di Patty Jenkins con Gal Gadot, la soldatessa dell’esercito israeliano. Fu un evento.

 

 

Versione iperfemminista dei supereroi della DC comics, diretto dalla regista, militante di “Monster”, spaccò di brutto. 418 milioni di dollari di incasso, alla faccia di chi diceva che le donne non potevano girare film di supereroi, 94% di giudici critici positivi su Rotten Tomatoes.

 

Wonder Woman, Gal Gadot

Personalmente trovai Gal Gadot favolosa, divertente, atletica e spiritosa quanto basta, non si scompone neanche quando vede il pisello di Chris Pine e porta lo spadone con una certa grazia per le strade di Londra Ma trovai il film un po’ noioso, con un preambolo con le amazzoni, girato in Italia, tra Castel Del Monte, Palinuro, costa amalfitana, dominato dalle femmine forti Robin Wright come Antiope, la zia addestratrice e Connie Nielsen, la Regina Ippolita, mammina, proprio di cattivo gusto, un po’ kitsch.

 

Certo, sono americani, lo sappiamo, hanno dei problemini con i miti e la ricostruzione dell’Antica Grecia, ma si rimpiangono un po’ le amazzoni di Terence Young, per non dire di quelle trashissime di Alfonso Brescia che, quando andavano a cavallo, erano maschi pelosi con la parrucca.

 

Gal Gadot 2

E il problemino sessuale legato alla tribù di sole femmine non è né risolto né proposto. Lesbiche? Asessuate? Boh?! Quando entra in campo il soldato americano Steve Trevor, Chris Pine, trascinandosi dietro un bel po’ di esercito tedesco proveniente dalla Prima Guerra Mondiale, per fortuna, almeno si entra nel cuore del film, Dalia Prince, la nostro supereroina, almeno si pone il problema sessuale nella sua testa, anche se ci vorrà oltre un’ora per vederla correre verso il fuoco dei cattivi con lo spadone in mano e ancor di più per capire qualcosa della propria sessualità.

 

Oggi troverete magari il film un po’ banale, ma quando uscì, non un secolo fa, ma nel 2017, fece un certo effetto e cambiò il mondo delle supereroine e delle registe donne.

 

Alternative? Beh, su Cine 34 alle 21 torna un bel Verdone di dieci anni fa, “Io, loro e Lara” con Laura Chiatti, Angela Finocchiaro e Marco Giallini per la prima volta in grande spolvero.

 

 

Verdone prete torna dall’Africa e si accorge come sono diventati stronzi tutti i suoi familiari. Un disastro. Oggi l’immagine degli italiani visti dal di fuori non sarebbe tanto diversa.

 

Su Iris alle 21 c’è il remake di un grande classico, “Quel treno per Yuma” diretto da James Mangold al posto di Delmer Daves con Russell Crowe e Christian Bale al posto di Glenn Ford e Van Heflin.

 

 

È un grande film anche questo, ha ottimi attori, ci sono pure Ben Foster e Peter Fonda, e Mangold è un regista perfetto per il western.

 

Su canale 20 alle 21, 05 passano il thriller ambientato in Antartide in mezzo alla neve e in attesa di sei mesi di buio fitto “Whiteout. Incubo bianco” di Dominic Sena con Kate Beckinsale, Gabriel Macht e Tom Skerritt. “55 passi” di Billie August è un filmone con Helena Bonham Carter e Hilary Swank, la malata e l’avvocatessa, che lottano per il miglioramento dei farmaci che rifilano ai malati mentali.

 

 

Su Canale 27 alle 21, 10 arriva “Ocean’s 13”, terzo episodio della saga con la banda di George Clooney, sempre diretto da Steven Soderbergh con una bella parata di divi, Brad Pitt, Matt Damon, Ellen Barkin e un inedito Al Pacino.

 

 

Su Rai Movie preparatevi a piangere per “Come eravamo”, filmone di Sydney Pollack che attraversa la vita di una coppia impegnata, Robert Redford e Barbra Streisand, dai tempi dell’Università a quelli della caccia alle streghe nell’America maccartista.

 

 

Su Rai 5 alle 21, 15 vi ricordo il robusto “The Wife - Vivere nell’ombra”, diretto dallo svedese Bjorn Runge, interpretato dalla splendida coppia Glenn Close e Jonathan Pryce, scritto da Jane Anderson, la stessa sceneggiatrice di Olive Kitteridge. Diciamo che lui, il marito, Joe Castleman, cioè Jonathan Pryce, è uno scrittore ebreo americano di successo, ma è lei, la moglie, Joan, cioè Glenn Close, a avergli scritto tutti i libri in segreto.

 

 

E quando “lui” vince addirittura il Nobel e la coppia deve andare a ritirarlo in Svezia le cose si complicano e il ruolo della moglie di “lei” diventa troppo stretto. Costruito come una commedia da Jane Anderson, che è la vera anima del film mentre il regista Bjorn Runge sembra solo un buon esecutore, The Wife offre una grande occasione ai suoi due protagonisti, soprattutto a Glenn Close, ma devo dire che funziona anche nella sua totale antipatia lo scrittore pomposo e fanatico dipinto da Jonathan Pryce coi mille vezzi del romanziere di successo.

 

Non solo. Perché è vero che è “lei”, la moglie, a scrivere, ma è “lui”, coi suoi tradimenti e il suo carattere narcisista, a vivere la vita descritta nei romanzi firmati John Castleman, romanzi che la moglie scrive nel più totale segreto e nella più totale lontananza dalla sua vita, e allora la cosa si complica.

 

miguel bose 44

Cielo alle 21,15 si scatena con “Peccato che sia femmina” di Josiane Balasko, sorta di triangolo tra Alain Chabat, marito traditore, Victoria Abril, moglie depressa e la stessa Baliasko, lesbica che sveglia ovviamente la moglie e gli apre parecchio gli occhi. Divertente. C’è pure Miguel Bosé.

 

Rai Uno per l’8 marzo ha preparato “Una giusta causa", polpettone femministe diretto da Mimi Leder sul celebre avvocato Ruth Bader Ginsburg, interpretata da Felicity Jones, e sulle sue lotte per farsi largo sia a Harvard che nel mondo del lavoro nell’America degli anni ’60.

 

In seconda serata Rai Storia alle 23, 10 ha tirato fuori dalla naftalina un vecchio film taliano di Margareth Von Trotta, “Il lungo silenzio” con Carla Gravina, Jacques Perrin, Alida Valli e Giuliano Montaldo.

 

MONICA BELLUCCI

Cielo alle 23,15 ripropone invece il trashione “Le dolci zie” con Marisa Merlini, Femi Benussi, Pascale Petit e Orchidea De Santis (ma l’8 marzo?!!). Rai Movie alle 23, 20 si butta sul divertente e scombinato film di guerra e sesso “On the Milky Way – Sulla via lattea” di Emir Kusturica con lui e Monica Bellucci. A me piaceva…

 

Cine 34 alle 23,25 prosegue con i film di Carlo Verdone e presenta “L’amore è eterno finché dura” con Laura Morante, Stefania Rocca, Gabriella Pession. Rai Premium per celebrare l’8 marzo manda in onda alle 23, 30 addirittura “Storia di Nilde” di Emanuele Imbucci con Anna Foglietta che fa Nilde Jotti. Temo che sia stracultissimo.

 

ryan reynolds lanterna verde

Con Francesco Colella, Linda Caridi, Vincenzo Amato e Astrid Meloni. Su Italia 1 a mezzanotte e 10 uno dei più brutti film di supereroi di sempre, “Lanterna verde” di Martin Campbell con Ryan Reynolds, Blake Lively, Peter Sarsgaard.

 

Per fortuna Cine 34 all’1,40 rilancia impunemente “Pierino contro tutti” di Marino Girolami con Alvaro Vitali, Riccardo Billi, Enzo Liberti e Michela Miti. Rai Movie all’1,40 torna sull’8 marzo col durissimo “Posh” di Lone Scherfig, durissimo ritratto dei tanti Boris Johnson inglesi e dei loro rapporti con le donne. Interpretato da Max Irons, Sam Claflin, Natalie Dormer.

 

anita ekberg

Rete 4 alle 2,55 lancia una commedia all’italiana che non ebbe un grande successo, ma che andrebbe rivista “Il divorzio” di Romolo Guerrieri con Vittorio Gassman, Anna Moffo, Helena Ronee, Anita Ekberg, Nino Castelnuovo, Mario Brega e una giovanissima Nadia Cassini.

 

Chiudo con due perle che apprezzerete molto. “Grazie zia” di Salvatore Samperi con Lou Castel e Lisa Gastoni, la rilettura samperiana, molto erotica de “I pugni in tasca” di Bellocchio, che rilanciò la Gastoni, Iris alle 4,45 (attenti ai tagli!) e “Il commissario di ferro” di Stelvio Massi con Maurizio Merli, Janet Agren, Ettore Manni e Chris Avram, Cine 34 alle 5,05. La chiudo qui.

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...