1. PER L’IMMORTALE SERIE TAFAZZI-MORETTI “CONTINUAMO A FARCI DEL MALE”, DOPO MICHELE SERRA, ‘’LA REPUBBLICA’’ SCHIERA CURZIO MALTESE CONTRO GLI ITALIANI BABBEI CHE CORRONO A VEDERE CHECCO ZALONE E A LEGGERE FABIO VOLO: ‘’IL PRIMO NON È CINEMA, IL SECONDO NON È LETTERATURA: FANNO SOLO TELEVISIONE. PER QUESTO HANNO SUCCESSO IN UNA NAZIONE CHE DALLA TELEVISIONE È ORMAI IPNOTIZZATA” 2. MARCO GIUSTI: “DAVVERO MALTESE PENSA CHE I NOSTRI FILM COMICI DEL PASSATO, QUELLI DI TOTÒ E DI BENIGNI PER NON PARLARE DI QUELLI DI SORDI DIRETTI DA SORDI STESSO FOSSERO DAVVERO MIGLIORI, COME LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO, DI QUELLI DI CHECCO?’’ 3. “NON È UN PROBLEMA DI ZALONE, MA DEI NOSTRI GIORNALI E DI CHI SCRIVE, ORMAI DISTANTI ANNI LUCE DA QUELLO CHE STA CAPITANDO NEL NOSTRO PAESE NON SOLO AL CINEMA, MA SOPRATTUTTO IN RETE. SE NON HANNO CAPITO ZALONE, FIGURIAMOCI SE HANNO CAPITO RUFFINI E MATANO CHE A SUON DI RUTTI E SCORREGGE RIEMPIONO LE SALE”

1. LO CHIAMIAMO ANCORA CINEMA MA IN ITALIA TUTTO È TELEVISIONE
Curzio Maltese per La Repubblica

L'attore pugliese e Fabio Volo sono due fenomeni della stessa natura portano in sala e nei libri i meccanismi collaudati del piccolo schermo. Il film record d'incassi negli Stati Uniti è
Avatar, un geniale fantasy di un grande regista, James Cameron. In Gran Bretagna è
Skyfall, il più bello dell'infinita serie di James Bond, firmato da Sam Mendes. In Francia è
Les intouchables, in italiano Quasi amici, coraggiosa ed esilarante commedia sull'amicizia fra un milionario tetraplegico e il suo insolito badante, un immigrato senegalese. In Germania fra i record d'incasso degli ultimi Natali si trovano commedie originalissime come Goodbye Lenin o Almanya, girato e interpretato da turchi immigrati.

Dobbiamo per questo batterci il petto se gli italiani corrono a vedere Checco Zalone? No, però due riflessioni si possono fare. Il discorso sul box office cinematografico si potrebbe ripetere per le vendite dei libri, dove ha spopolato l'ultimo romanzo, si fa per dire, di Fabio Volo. Il fatto è che Zalone non è cinema e Volo non è letteratura.

Cameron, Mendes fanno grande cinema. Grisham, King, Crichton, Hornby e anche la Rowling del maghetto Potter sono letteratura, buona letteratura. Checco Zalone e Fabio Volo fanno televisione. Per questo hanno successo in una nazione che dalla televisione è ormai ipnotizzata.

Fino a vent'anni fa non era così. Il gusto popolare premiava film belli o brutti, ma sempre cinema. Totò, Sordi e Benigni erano grandi comici, riconosciuti come tali in tutto il mondo. I romanzi erano romanzi, sempre belli o brutti, e le canzoni erano canzoni. Poi in Italia la televisione si è mangiata tutto il mercato e oggi è la sola forma di comunicazione culturale riconosciuta dal popolo diventato pubblico, share, audience.

Non pago del flusso continuo quotidiano, il pubblico va a cercarsi la televisione in ogni altro luogo, al cinema, in libreria, al bar e in politica, che ormai sono la stessa cosa, e quando ascolta musica. Intendiamoci, la televisione è importante ovunque come fabbrica culturale, perché è là che si trovano i soldi per produrre cinema, si promuove la lettura dei libri, si creano nuove mode musicali.

Ma in altri paesi la tv serve appunto a produrre il resto della cultura, mentre da noi la televisione produce sempre e soltanto altra televisione sotto forme varie. Per giunta, si tratta di un solo genere di televisione: mediocre, provinciale, vecchia, incomprensibile e invendibile oltre il sacro confine di Chiasso. Siamo naturalmente l'unica nazione della storia dove due personaggi della tv, Berlusconi e Grillo, a distanza di vent'anni hanno creato dal nulla e in pochi mesi il primo partito politico.

Tutto questo non c'entra col talento dei singoli. Ho conosciuto Luca Medici, in arte Checco Zalone, quando era un fenomeno soltanto a Bari e provincia e faceva già morire dal ridere imitando i neomelodici. In mano a una macchina da guerra di professionisti, da Gennaro Nunziante a Pietro Valsecchi, non poteva fallire.

Ho provato a leggere un solo romanzo di Fabio Volo, costretto da un caro amico, Edmondo Berselli, che ha scritto una fenomenologia perfetta del caso Volo. Sono rimasto ammirato dal calcolo assoluto che domina ogni pagina, quasi ogni riga, di questa autobiografia indulgente di un italiano senza qualità. Un genere letterario che non può non avere successo.

Ecco un'altra differenza fra noi e il resto del mondo. L'alchimia di un successo popolare è sempre difficile, a volte casuale. Film, libri, canzoni studiati per un pubblico di massa falliscono miseramente e altri, nati per pochi, diventano record d'incassi. In Italia no, perché il gusto televisivo è dotato di riflessi pavloviani. Se si creano certi stimoli, se si ripetono all'infinito alcune situazioni, il successo è garantito. All'estero poi non si riesce a vendere il prodotto perché è già visto, letto, ascoltato. Da noi si vende appunto per questo.

2. BILE A CATINELLE
Marco Giusti per Dagospia

"Sole a catinelle" con Checco Zalone, malgrado le inutile paginate di "Repubblica" con richiamo in prima a firma Benedetta Tobagi (brava, ha visto tutti e tre i film) e Curzio Maltese (se li ha visti non li ha capiti, ma dubito che li abbia visti), scivola terzo con 1 milione e 708 mila euro, anche se il totale è di 49 milioni 874 mila euro.

Ce se pò sta', anche se non si è capito dove volesse parare Curzio Maltese quando nota che in America hanno "Avatar", in Inghilterra "Skyfall" e noi "Sole a catinelle" e si associa alla ben nota dichiarazione di molti che Checco Zalone non è cinema.

Facile arrivare a questa conclusione. Vorrei capire cosa è allora, soprattutto dopo che fa un incasso simile. E poi, davvero pensa che i nostri film comici del passato, per tutti quelli di Totò e di Benigni per non parlare di quelli di Sordi diretti da Sordi stesso fossero davvero migliori, come linguaggio cinematografico, di quelli di Checco? Il problema è che i nostri giornalisti non riescono a capire il cinema comico italiano e dove sta andando e il perché di questi incassi.

Non è un problema di Zalone, ma dei nostri giornali e di chi scrive, ormai distanti anni luce da quello che sta capitando nel nostro paese non solo al cinema, ma soprattutto in rete. Se non hanno capito Zalone, figuriamoci se hanno capito Ruffini e Matano che a suon di rutti e scorreggioni sono quarti con "Fuga di cervelli", che incassa 1 milione 641 mila euro. Ottimo il risultato di Pif e della sua opera prima, "La mafia uccide solo d'estate", quinto con 756 mila euro. E' un film innovativo e coraggioso che capiscono anche i giornalisti di "Repubblica" e del "Fatto".

 

 

checco zalone al festival di roma news checco zalone Il regista Gennaro Nunziante S con Checco Zalone c ea e cdd f efbaa studio illegale FABIO VOLO fabio volo Curzio Maltese IL CAST DI SKYFALL Gennaro Nunziante checco zalone e pietro valsecchi al festival di roma

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...