junior cally

“DIPENDEVO DA SESSO E ALCOL. ORA SO CHE SI E' PIU' UBRIACHI DA SOBRI” – LA NUOVA VITA DEL RAPPER JUNIOR CALLY (INVISO A SALVINI) DOPO IL REHAB – “DA QUASI 45 GIORNI NON TOCCO UN GOCCIO, MA NON È FACILE. A 14 ANNI I MEDICI HANNO SCAMBIATO UNA MALATTIA AUTOIMMUNE PER UNA LEUCEMIA. MI E’ RIMASTA LA PAURA DI MORIRE. BEVO PER ANESTETIZZARMI" - "LA RACCOLTA DI FIRME PER ESCLUDERMI DA SANREMO? MAI FATTO MALE A UNA DONNA, HO CANTATO COSE CHE ESISTONO, MA CHE NON HO FATTO" - VIDEO

 

https://m.dagospia.com/confondere-l-arte-con-l-artista-le-canzoni-cariche-di-violenza-sulle-donne-del-rapper-junior-cally-224508?fbclid=IwAR0IvOb8Fcf1LngxPDDEPh3ecoKrplJXQ89BLirpH5fEgqRVlpxXOBsu1q4

 

Candida Morvillo per corriere.it

 

junior cally 22

Il 15 luglio, con un post su Facebook, il rapper Junior Cally annunciava di essere in rehab per curare le dipendenze da alcol e sesso compulsivo e il Doc, il disturbo ossessivo compulsivo. Ora, è appena uscito dalla clinica toscana, un brufolo post detox gli è spuntato sulla fronte proprio stamane e lo fa sembrare molto più ragazzino dei suoi quasi 30 anni, forse, un Antonio Signore rinato nuovo.

 

Così si chiamava a Focene, provincia di Roma su un mare senza un orizzonte, di giorno a spaccarsi la schiena facendo le pulizie e, la notte, a sognare, rappando per fare della sua rabbia la sua speranza. Lo guardi, sbarbato, i capelli corti. Cerchi il rapper «brutto sporco e cattivo» che esordì con una maschera a gas, cantando la trilogia delle carceri, Alcatraz, Guantánamo, Arkham, e che a Sanremo 2020 fu massacrato per una vecchia canzone ritenuta sessista e per quella nuova, No grazie , invisa a Salvini.

 

junior cally 18

Ma chi sa dove vanno a finire le persone che siamo state quando eravamo arrabbiati, avvelenati. Lui spiega: «Ho chiesto io di essere ricoverato. Volevo smettere di bere, staccare ogni contatto. Ma ogni giorno scoprivo che non ero pronto affatto. Da quasi 45 giorni non tocco un goccio, ma non è facile».

 

 

Come è stato il mese in rehab?

«Di psicanalisi, meditazione, yoga e mi sono reso conto di cosa perdevo quando già prima di pranzo iniziavo col vino e, la sera, dopo altre tre bottiglie di rosso, passavo a grappa, amari, fino a svenire. In rehab , ho scoperto il sapore del caffè la mattina senza postumi della sbornia.

 

Poi, ovvio, ho avuto momenti bui. Ancora ci sono. Quelli in cui mi dico: voglio bere. E quelli in cui mi vengono in mente cose di quand’ero piccolo, del perché sto così. Credo che bevo per anestetizzarmi, per insicurezza. L’alcol mi fa sentire forte, mi fa evadere dal Doc di cui soffro da quando ho 18 anni».

 

junior cally

Che era successo a 18 anni?

«Mi hanno detto che non sarei morto. A 14, giocavo a calcio. Faccio i provini per il Perugia, il Verona, vanno alla grande, ma mi respingono: avevo le piastrine troppo basse. Cominciano le visite, mi dicono che è leucemia. Quattro anni per ospedali e mille divieti: non posso giocare a pallone, tatuarmi, andare in motorino... A 15 anni, dico a mamma: se devo morire, me lo devi dire.

 

A 18, i medici capiscono che era invece una malattia autoimmune. Mi è rimasta la paura di morire, il Doc è nato così: ho iniziato a pensare che, se accendevo e spegnevo la luce quattro volte o giravo la maglietta due o evitavo i numeri dispari, non sarei morto. Bere aiutava: se sei ubriaco, non riesci neanche ad aprire la porta, figuriamoci a contare le volte che spegni la luce».

 

Come è arrivato alla decisione di ricoverarsi?

«La situazione è peggiorata col lockdown. Ho sempre bevuto, ma lì ho aumentato. La mattina, non mi ricordavo che avevo fatto il giorno prima, tremavo, il Doc era amplificato, le insicurezze prendevano il sopravvento. Dopo, con le riaperture, stavo sempre in giro per discoteche, conoscevo una ragazza, ci andavo a letto, e il giorno dopo mi sentivo sporco, sbagliato».

junior cally

 

Siamo arrivati al sesso compulsivo?

«C’entrava l’alcol: la sera, vai a letto con una; il giorno dopo, conosci un’altra a pranzo e pure ci vai a letto... Sono andato avanti così per quasi un anno. A primavera, con lo psicologo, mi sono detto: perché devo cercare conferme col sesso? Non mi serve questo scudo da rockstar».

 

Nel nuovo singolo, «Come Monet», va a letto con tre donne e poi con le mogli di politici e calciatori, felice di sentirsi dire che è meglio di loro. Quanta verità c’è?

«Era così. Rappresenta i tre mesi più sessualmente densi, peggiori. Mi dicevo: devo essere il primo, è sposata, ma vuole me. Di spiegazioni ce ne sono tante. A Focene, ero sempre il diverso, lo sfigato che voleva fare rap e nessuno ci credeva. Ma rischiavo la morte per tutto e rappare era il mio sfogo. Sentivo di avere talento, facevo le pulizie, il cameriere e mi pagavo la musica. Lì, ho messo la maschera».

junior cally

 

Cally, all’inizio, non mostrava il viso.

«Perché, tanto, al Paese, qualunque cosa avessi fatto, non mi avrebbero considerato. Dovevo diventare un altro per essere un idolo. Poi, da famoso, ho scoperto che Internet è peggio del paese. Quindi, è arrivato Sanremo e il noto casino».

 

Centomila firme per escluderla.

«Io non ho mai fatto male a una donna, ho cantato cose che esistono, ma che non ho fatto. Tante cose brutte di questi due anni sono figlie di quel Sanremo. Mi hanno demonizzato. Ora, non vedo l’ora di iniziare il tour, il 15 gennaio al Largo Venue di Roma e il 29 all’Alcatraz di Milano».

junior cally 33

 

Il 10 settembre esce il terzo album: «Un passo prima». Un passo prima di che?

«Prima che sia troppo tardi. Ci sono questa sofferenza e brani più luminosi, spero simili al mio futuro».

 

Cosa è più bello dopo il rehab?

«Vedo e sento più cose. Mi accorgo dell’insetto sul fiore. Prima, ero a letto con una, ma non la vedevo. Ora, so che si è più ubriachi da sobri».

junior cally

 

 

 

junior callyjunior callydiletta leotta sostiene junior callyjunior cally 2junior cally 3JUNIOR CALLY CON AMADEUSjunior callyjunior cally

 

JUNIOR CALLY CON AMADEUS 1junior callyjunior cally 2junior cally 1junior cally 4JUNIOR CALLY 1JUNIOR CALLYgessica notaro junior cally

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…