ultimo

“I GESTACCI DELLA SALA STAMPA A SANREMO? CI SONO RIMASTO MALE. NON SONO UNA VITTIMA, ME TE MAGNO” – ULTIMO, AL SECOLO NICCOLO’ MORICONI, SI RACCONTA IN UNA BOMBASTICA INTERVISTA A ALDO CAZZULLO:  “BETTINI HA DETTO CHE UN TEMPO UNO COME ME SAREBBE STATO CERCATO DALLA SINISTRA? E IO NON MI SAREI FATTO TROVARE” – LE BOCCIATURE A SCUOLA, A “AMICI”, A “X FACTOR” E A SANREMO GIOVANI, RENATO ZERO CHE SI RIFIUTO’ DI RACCOMANDARLO, L’AMICIZIA CON VENDITTI, LE CANNE (“OGNI TANTO UNA ME LA FACCIO”), LA RIVALITA’ “CREATA DA ALTRI” CON MAHMOOD, VASCO E L'ALDILA': ME LO IMMAGINO GIALLOROSSO" - VIDEO

 

Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera

 

Ultimo, qual è il suo primo ricordo?

ultimo

«La Roma. Abbiamo vinto lo scudetto. Ho solo cinque anni, papà non può portarmi con lui allo stadio; però mi porta a casa una zolla del prato dell’Olimpico, avvolta in una sciarpa giallorossa».

(…)

Quali fallimenti?

«Mi sono presentato tre volte ad Amici, due volte a X Factor, due volte a Sanremo giovani, al tempo di Carlo Conti, e non mi hanno mai preso».

Sette rifiuti.

«Doveva andare così. Eppure cantavo le canzoni che poi sono piaciute a migliaia di ragazzi: Sogni appesi, Giusy, Piccola stella».

Dica pure milioni. Lei ha riempito il Circo Massimo e più volte l’Olimpico, San Siro, il Maradona.

«Conosco tanti artisti bravi che non sono emersi. Io sono stato fortunato a riuscire al momento giusto».

 

Quando comincia la musica per lei?

eros ramazzotti ultimo

«A otto anni. Pianoforte. L’ho studiato per dieci anni, all’inizio con il maestro Santi Scarcella, che saluto. Mio papà Sandro mi spingeva su una strada più protetta, ma mia mamma Anna mi ha sempre incoraggiato. È una sorcina persa, ascoltavamo Renato Zero tutto il giorno. C’è un verso che mi è rimasto impresso: sana ingenuità. Io sono così: sanamente ingenuo».

L’ha poi conosciuto Renato Zero?

«Sì. Quando il fratello di mamma, zio Ciro, ha avuto un grave problema di salute, Renato gli è stato vicino anche se non lo conosceva: andò a trovarlo in ospedale, citofonava a casa per sapere come andava. Così, una delle volte che ho provato ad andare a Sanremo Giovani, ho fatto chiedere a Renato se voleva sentire la canzone».

 

ULTIMO Jacqueline Luna Di Giacomo

E lui?

«Mi mandò un sms bellissimo: “Io non posso influire sulla commissione, ma anche se potessi non lo farei. È come quando vedi in vetrina un vestito bellissimo, e lo vuoi a tutti i costi. Con il tempo troverai le risposte”. Non era banale che un grande come lui si occupasse di un pischello come me. Poi con Renato sono salito sul palco. Mi ha presentato così: “Il mio nipotino gode della stessa umiltà dello zio”. In effetti, lui Zero e io Ultimo, siamo un po’ parenti».

Lei in realtà si chiama Niccolò Moriconi. Perché ha scelto di chiamarsi Ultimo?

«Con gli amici del parchetto ci chiamavamo Les Miserables, come il romanzo di Victor Hugo, l’avevamo anche scritto per terra con lo spray. La nostra chat su WhatsApp si chiama i Miserabili. Avevo pensato a Miserabile anche come nome d’arte; ma suonava davvero male. Ultimo invece mi è parso subito perfetto. Un biglietto da visita dettagliatissimo».

 

(…)

È ipocondriaco?

ULTIMO Jacqueline Luna Di Giacomo

«Sì, nel senso che vorrei avere tutto sotto controllo; ma nessuno può avere tutto sotto controllo. È cominciato quando a sedici anni, per preparare un esame di ammissione a un liceo, mi sono fatto un’intera caffettiera e mi è venuta la tachicardia. Mi sottopongo a due, tre visite alla settimana. Devo ricordarmi di bere più acqua, perché l’ecografia indica che sono sempre disidratato. Ora da tredici giorni ho smesso di fumare. Ma mi sa che ricomincio. So che è sbagliato, ma senza è tremendo».

Ha provato anche le droghe?

«Tutte (Ultimo sorride). Scherzo. Ogni tanto la sera una canna me la faccio, soprattutto in California dove è legale. Mi rilassa. Non dico sia giusto, è meglio non farlo, così come è meglio non bere coca-cola e non mangiare hamburger da McDonald’s. Non ho il mito della marijuana, ma credo che andrebbe legalizzata».

È vero che a sua mamma scrive: tra due anni muoio?

ULTIMO Jacqueline Luna Di Giacomo

«Glielo dico da tanto tempo ormai... Sto per perdere una scommessa con un medico mio amico: “Se superi i 27 anni, mi porti a cena”. A gennaio ne compio 28, mi sa che dovrò pagare io».

Al liceo è stato bocciato?

«Due volte. Non me ne vanto, mi è dispiaciuto e mi dispiace tuttora. Non avevo capito che quando fai parte di un sistema devi accettarne le regole. Invece andavo a scuola e dopo la prima ora me ne andavo. Avevo un professore di matematica, Mariano, che mi diceva di continuo: Moriconi, con la musica non si campa... Poi ho scoperto che da ragazzo aveva inciso un disco».

(…)

Nel film parla di anche di uno psichiatra.

«Ho frequentato a lungo uno psichiatra e una psicoterapeuta, Raffaella, le sono molto affezionato. Non c’è nulla di male ad avere un problema; il vero problema è negare di averne. Parli a un medico, ma in realtà stai parlando a te stesso. È importante parlarsi, conoscersi, capire cosa c’è dietro a quello che siamo».

mengoni ultimo

Come ha conosciuto Venditti?

«Dieci anni fa, ho ancora la foto che ci facemmo insieme. Grazie a un finanziere amico di famiglia riuscii a intrufolarmi nel camerino: “Te prego, Antone’, senti ’sto disco...”. Lo rividi a Sanremo nel 2019, lui era ospite, io portavo “I tuoi particolari”, ci siamo trovati a fumare insieme: “Antone’ te ricordi de me?”».

Si ricordava?

«Ovviamente no. Ma per me è stato importante che un grande cantautore avesse accettato di ascoltare la mia musica. Ci sentiamo spesso. Prima di tornare a Sanremo gli ho fatto ascoltare due canzoni inedite: una l’ha scartata, dell’altra mi ha detto: è un capolavoro. Era “Alba”. Una canzone senza ritornello. Non proprio da Sanremo. Ma aveva emozionato Venditti».

 

ultimo bettini

«I tuoi particolari» aveva trionfato nel voto popolare, ma la sala stampa fece vincere Mahmood, e lei ci rimase male.

«Sono tornato quest’anno a Sanremo, proprio perché l’avevo lasciato in un modo che non mi era piaciuto, e volevo riappacificarmi con il festival. Non ne avevo certo bisogno per rialzarmi, ero reduce dal Circo Massimo e da quindici stadi, ma volevo esprimere la mia riconoscenza per quel palco e per quello che c’è dietro, per tutto quello che rappresenta».

E si è beccato i gesti dell’ombrello. Come ha preso l’esultanza di parte della sala stampa all’annuncio che non sarebbe salito sul podio?

«Ci sono rimasto male. Soprattutto per loro. Non sono una vittima, me te magno. Fai quel che cavolo vuoi, me ne sbatto, vorrei solo sapere: perché? Perché sei contento se Ultimo arriva quarto? Cosa c’è nella tua testa? Perché esulti, perché mi schernisci con quei gesti?».

 

Che idea si è fatto?

fiorello ultimo

«Forse perché non sono passato da voi giornalisti. Perché sono arrivato direttamente al pubblico. Perché faccio malvolentieri la promozione dei dischi, questa forse è la prima vera intervista della mia vita, anche perché stiamo parlando da due ore e non mi sembra di star facendo un’intervista. Forse perché vivo per i fatti miei, di carattere sono schivo, solitario, e questa mia lontananza viene interpretata come se me la tirassi. Forse perché ho iniziato con un’etichetta indipendente, poi quando ho visto che il mondo della musica è pieno di personaggi squallidi che si approfittano degli artisti alle prime armi mi sono fatto un’etichetta mia, la Ultimo Records».

Di chi sta parlando?

ultimo venditti

«Conosco altri giovani nelle mie stesse condizioni: tendi a fidarti, trovi persone che consideri quasi come padri, e solo dopo ti accorgi di aver sbagliato. Per fortuna ho trovato un manager di grande valore e onestà come Max Brigante, e un organizzatore come Clemente Zard, il figlio di David».

Lei è molto amato.

«Sì, tantissimo, ma a volte sono anche bersaglio di un odio senza motivo. Però poi mi do i pizzichi e mi dico: svegliati, sei fortunato, vivi di musica; ed essere Ultimo non significa aver perso».

Con Mahmood che rapporto ha?

«Non abbiamo avuto modo di conoscerci perché ognuno si fa i cavoli suoi, ma non ho nulla contro di lui. Quel momento ci ha visti contrapposti, ma era una diatriba creata da altri».

ultimo in emporio armani

 

Ha amici tra i colleghi?

«Fabrizio Moro. Quando nel maggio 2016 mi dissero che gli era piaciuto il mio primo singolo, “Chiave”, e mi invitava ad aprire un suo concerto, uscii per strada, ricordo che pioveva, fu una grande emozione».

Ed Sheeran?

«Con Jacqueline e i miei amici Felix e Gianmarco gli siamo entrati in camerino. È stato molto disponibile, parla un po’ italiano. Una volta mi ha chiamato con Stefano Domenicali, il capo della Formula Uno, per commentare l’ultimo gran premio...».

ultimo ed eros ramazzotti, entrambi in emporio armani

Goffredo Bettini, grande vecchio della sinistra, ha detto: «Un tempo uno come Ultimo saremmo andati a cercarlo, come negli anni 70 abbiamo fatto con i cantautori».

«Bettini non deve avere rimpianti. Se un partito, qualunque sia, mi avesse cercato, non mi sarei fatto trovare».

Cosa pensa di Giorgia Meloni?

«Non voglio dare giudizi sui leader politici».

Salvini la difese dopo il Sanremo 2019.

«E qualcuno disse che ero schierato con lui. Nulla di tutto questo».

 

Mi dica almeno se è di destra o di sinistra.

«A me interessano le emozioni, i sentimenti. Poi certo mi interessa anche quel che succede nel mondo. Seguo i talk-show, guardo Propaganda, non conosco Zoro ma mi è simpatico. Faccio robe da vecchio: magari Jacqueline o mamma vogliono vedere un film su Netflix, e io impongo di vedere Mentana. So bene che i confini li ha inventati l’uomo, che noi e i migranti siamo una cosa sola. So bene che dobbiamo batterci contro il cambio climatico, prima che produca altre catastrofi. Ma non mi sembrano cose di destra o di sinistra».

Sono celebri i suoi anelli.

ultimo

«L’unico che porto sempre è questo: era di mio nonno Raffaele, detto Gigetto, di Avellino. La famiglia di mia mamma è campana, Napoli è la mia seconda città, parlo anche un po’ il dialetto. Ho ancora la nonna paterna, Gina: ha 95 anni, abbiamo un bellissimo rapporto».

Qual è stato il primo tatuaggio?

«Questo sulla spalla destra: il microfono, le cuffie, la tastiera, la scritta “All I need is music”, lo spartito con tre note. Sono tre la. È l’attacco di “Vivere” di Vasco».

Ha conosciuto anche Vasco?

«Abbiamo passato insieme una serata a Los Angeles, a casa sua, ed è stato bellissimo. Strano, quasi irreale. Vasco per me è una sorta di entità. È come se non facesse parte di noi comuni mortali, nonostante sia estremamente comune e mortale. Anch’io, come chi lo ascolta e va ai suoi concerti, sono innamorato di Vasco artista, e per me al mondo non c’è altro: perché la persona ha sempre dei limiti, l’artista non li ha».

L’ha delusa?

ultimo in emporio armani

«No. Ma il Vasco artista mi basta e mi avanza; il resto non mi interessa. Io stesso sono più sincero nelle canzoni che nella vita. Chi conosce le mie canzoni mi conosce più del mio migliore amico».

 

(...)

Ora sta con Jacqueline, la figlia di Heather Parisi. Come vi siete incontrati?

«Ho visto la foto di una giacca disegnata da lei, con una pezza a forma di chitarra, e le ho scritto: “Vuoi essere la chitarrista del mio prossimo tour?”. Ci siamo dati appuntamento a Trastevere, il quartiere dove è nata. Sono arrivato con uno zainetto e quattro birre. Abbiamo parlato tutta la sera, era tanto che non passavo una sera normale. Il giorno dopo lei partiva per l’America».

E poi?

«Ci eravamo innamorati, senza esserci mai dati un bacio. Ha una naturalezza, una solarità, un modo di essere invisibile ai più. Volevo capire cosa si nascondeva dietro di lei. Così appena è stato possibile l’ho raggiunta in America».

Come ricorda il lockdown?

«Non passava mai; e sembra passato in un lampo. Mi viene da dire “un anno fa”, e penso a cose accadute nel 2019».

Dove l’ha trascorso?

ultimo sanremo 2023

«In una casa in Umbria, a comporre canzoni. Il disco doveva chiamarsi “Il bambino che contava le stelle”, invece l’ho chiamato “Solo”, in copertina le mie mani attorno al mio collo. Alcune delle canzoni che ho scritto allora non le ha ancora sentite nessuno. Del resto anche “Piccola stella”, che ho composto da ragazzo, non l’ho messa nel primo disco: mi pareva banale, una fiaba d’amore, mentre volevo fare una cosa più complessa, da cantautore. Idem nel secondo. Poi nel terzo disco l’ho messa, e oggi è una delle canzoni che il pubblico ama di più».

ULTIMO

 

(...)

Crede in Dio?

«Sono un po’ bipolare, perché sono dell’acquario, sognatore, con ascendente capricorno, piedi per terra. La mia metà acquario pensa che siamo tutti collegati, che le nostre cellule sono fatte a immagine e somiglianza dell’universo. La mia metà capricorno pensa che siamo animali un po’ più intelligenti, capitati qui per caso, e in mezzo c’è il meglio che riusciamo a fare».

ULTIMO ARRABBIATO PER LA SCONFITTA A SANREMO 2019

Come immagina l’aldilà?

«Giallorosso».

ultimo terza serata sanremo 2023. ultimo in emporio armaniultimo

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT