“MI SONO INNAMORATA DI PASQUALE PANELLA” - BARBARA COSTA: “MENTRE LEGGEVA UN TESTO DI MOGOL. E PRECISAMENTE, ANONIMO, QUEL VERSO, “UNA GOCCIA DI BENZINA…”, COME LO DICE E COME LO RIPETE: LA SUA VOCE È EROINA CHE SCENDE NELLE VENE, TI CROLLA LE OSSA, NON TI COLLASSA MA È LINGUA CHE TI BATTE SUL CLITORIDE, E TI VIENE VOGLIA DI APRIRGLI LE GAMBE…CI SONO SCRITTORI PER CUI VALE PERDERE OGNI FEMMINA DIGNITÀ, PER CUI SPERPERARSI: PANELLA E’ VERTIGINOSO” - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Barbara Costa per http://www.pangea.news

 

Io mi sono innamorata di Pasquale Panella che leggeva un testo di Mogol. E precisamente, Anonimo, quel verso, “una goccia di benzina…”, come lo dice e come lo ripete: la sua voce è eroina che scende nelle vene, ti crolla le ossa, non ti collassa ma è lingua che ti batte sul clitoride, e ti viene voglia di aprirgli le gambe.

 

pasquale panella e gabriella sica pasquale panella e gabriella sica

Ci sono scrittori per cui vale perdere ogni femmina dignità, per cui sperperarsi. Oltre a farmi venire affastellando parole, Panella ha questo che me lo rende speciale: la sua libertà di andarsene, di disessere, di non partecipare, e di goderne. Ti getta addosso i suoi versi a farti un favore, con noncuranza, del destino delle sue creazioni frega il niente. In questa modica e monotona realtà dove l’umiltà è vanto, è pregio, Panella si erge a superbia e alterigia (“Se devo chiedere un parere autorevole, lo chiedo a me”), due qualità adorabili in un uomo, e mi si trovi qualcuno a lui migliore, o superiore.

 

PASQUALE PANELLA PASQUALE PANELLA

C’è che quel seme, il suo, nel mondo della canzone non ce lo mette nessuno perché nessuno ne ha cervello e coraggio, e la facilità, l’immediatezza. Hai letto bene, Panella è facile e immediato, ogni appellativo che i sapientoni della critica osano affibbiargli, ermetico, dadaista, orfico, tutte caz*ate, credi a me. Panella è Panella. Vertiginoso, esigente, così giocoso. Non c’è bisogno di spiegare altro, e anche queste mie righe a lui odiose (“detesto riassumermi”), risultano inopportune, innecessarie.

 

Ma che ci posso fare, Panella mi piace, mi svena, mi rende indecente, è lui il primo a essere indecente a scrivere, a vivere e morire nel solo atto di scrivere, nel giocarsi l’autenticità a versi stesi, nel venirti tutto, dentro, a sc*parsi l’udito di chi ascolta, che nel suo intento è sempre donna, è sempre pronta.

 

Panella è un baco che secerne seta, è un invito a impazzire, per lui non esiste pubblico, non esiste recensione, è ogni volta una questione a due. Ti sfida a fare letteratura con le mani, ti aspetta all’alba a duellare, pronto con armamenti linguistici che impugna e offre a chi lo legge e l’ascolta.

PASQUALE PANELLA PASQUALE PANELLA

 

Con lui, in una canzone, non è pensabile che l’eccesso. Cosa vuoi ascoltare, che la vita è difficile, che l’amore fa soffrire? Allora vuoi solo quello che sai già, vuoi canzoni acquietanti, analgesiche. Cerchi un senso nel godimento, nel piacere? Allora non vuoi ciò che può esserne diluvio, non vuoi l’illecito, non vuoi l’apparenza. Dice Panella: “Non so mai quello che scrivo, magari so quello che non scriverò”.

 

PASQUALE PANELLA PASQUALE PANELLA

Si inca*zi, si indigni, mi prenda a sberle, io gli rinfaccio che è un gran truffatore che si trastulla a pensar parole, titillandone il limite estremo. Ma alle parole sa dare configurazione, sa metterle a rischio, provare a confonderle, prima che le stesse, o la noia, abbiano il sopravvento. Chiede Panella: “Esiste qualcosa che non sia un punto di vista?”. È un punto di vista rispondergli – o ratificargli – che è lui l’incredibile, da oltrepassare la vergogna?

 

Ci gode a trascorrere e percorrere le parole e i sensi, ad attirarti alla scoperta di un tesoro che vuoi evitare. Portarti all’estenuazione. Panella fugge il senso unico, o meglio, l’unico senso. Se solo si conoscesse l’indicibile, velato da tutto ciò che pare detto: il mondo di Panella azzardo inizi da qui, da questo sguardo su questo farsesco orrore. Adattare teoriche parole alle parole, e sia: trottolino amoroso, (“un verso che volli e l’ottenni, me lo estorsi godendo”), dolcezza e liturgia/orgetta e leccornìa, (“dietro c’è un corpo, e si sente”), e ancora, “alla canzone non è chiesto di dire, ma di apparire. Ecco perché L’apparenza: con Lucio Battisti, io per la prima volta ho fatto provare alla canzone il brivido della scrittura”.

 

Le parole non hanno un significato, ne hanno molti: ci sono scrittori che hanno una vocazione parossistica del senso, sono contro la riduzione della figura retorica a senso, detestano chi ne enfatizza uno soltanto. Pasquale Panella non ricerca il senso, persegue l’esaltazione. È un uomo, è cose che pensano non di questo mondo, ha un ‘suo’ tempo. Per lui esiste un’altra realtà, l’inopportuna. I testi sono la sua Abissinia, di cui far commercio di parole schiave.

 

LUCIO BATTISTI LUCIO BATTISTI

Se l’amore è, se è possibile che sia, è vampa nascente, dolosa, non manifesto per istinto, e senza futuro. Ogni altra forma è arredamento, è adeguatezza. L’amore è abbaglio, è lotta tra due cecità, l’altra è l’odio. L’amore è farlo, è voglia. E cosa vuole la voglia? Esaudirsi, e spirare (“con l’amore ho ingaggiato una lotta, gli ho messo le mani addosso, questo amore del quale oggi si fa abuso narcotico, calmante”). Far piangere di desiderio: è per Panella la funzione della scrittura. Una scrittura che sia più improvvisata che altro. Tutto il resto, sono piccole moralità.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - PIER SILVIO L’HA CACCIATA E HA FATTO SBARRARE LE PORTE DI MAMMA RAI: COSA RIMANEVA A BARBARA D’URSO, SE NON DI TENTARE LA PROVA DEL NOVE? DISCOVERY CON CROZZA E FAZIO È IL TERZO PIÙ VISTO IN ITALIA NELL'ARCO DI 24 ORE DURANTE IL 2023. E ADESSO ARRIVA AMADEUS - L’ARRUOLAMENTO DI CARMELITA COSTA POCO (SONO LONTANISSIME LE CIFRE DELL’ERA DI SILVIO BERLUSCONI) ANDREBBE A PRESIDIARE UNA FASCIA RICCA DI PUBBLICITA' COME È QUELLA DEL POMERIGGIO. LA SUA SOSTITUZIONE IN MEDIASET CON MYRTA MERLINO SI È RISOLTA IN UN MEZZO FLOP, MENTRE SU RAI1 “LA VITA IN DIRETTA” DI MATANO NON HA NULLA DI IRRESISTIBILE - LE TRATTATIVE CON DISCOVERY SONO IN CORSO E UN OSTACOLO SAREBBE LA PRESENZA DI... 

FLASH! – CARLE', MA CHE STAI A DI’? - CORREVA L’ANNO 1959 QUANDO L’AVVOCATO AGNELLI SI SBATTEVA ANITONA EKBERG. IERI A “100 MINUTI” (LA7) CARLO DE BENEDETTI RACCONTA DI AVERLO INCROCIATO CON LA DIVA DE “LA DOLCE VITA” QUANDO ERA “UN RAGAZZINO” (“LUI MI HA DETTO: VAI A FARTI UNA SEGA”) – FATTI I CONTI DELLA SERVA, ESSENDO NATO NEL 1934, CDB AVEVA NON SOLO 25 ANNI MA NEL 1959 ERA GIA’ SPOSATO CON MITA CROSETTI (NEL 1961, NASCE IL PRIMO FIGLIO RODOLFO) – INSOMMA, L'ERA DELLA SEGA L'AVEVA GIA' SUPERATA DA UN PEZZO...

PRESTA, CHE “BRUCIO”! - L’INTERVISTA AL “GIORNALE” DAL TELE-AGENTE HA SCATENATO IL PANICO NEGLI UFFICI LEGALI RAI - SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DELL’AGCOM, SE NON ARRIVA PRIMA LA PROCURA, POTREBBE FINIRE LA DETTAGLIATA RICOSTRUZIONE DELL’OSPITATA A SANREMO DI JOHN TRAVOLTA SQUADERNATA DA LUCIO PRESTA: “MI CHIESERO SE ERAVAMO INTERESSATI ALLA PRESENZA DELL'ARTISTA AD UNA CIFRA MOLTO BASSA PERCHÉ LO SPONSOR DELLE SCARPE ERA DISPOSTO A PAGARE LA DIFFERENZA DEL SUO CACHET” - AMADEUS AVREBBE CHIESTO E OTTENUTO 90 MILA EURO NON DOVUTI SUL FORMAT “ARENA SUZUKI”: SAREBBE UNA VIOLAZIONE DI UNA DELIBERA DELLA VIGILANZA - I DIRIGENTI MELONIANI GODONO PER IL CALCIONE AL “TRADITORE” AMADEUS E IL FUTURO (NERO) PER I TELE-AGENTI…

MELANIA, INSTA-CAFONAL!  - IL PROFILO INSTAGRAM DI MELANIA RIZZOLI CONTINUA AD ESSERE LA BUSSOLA (IMPAZZITA) DELLA MILANO DA RI-BERE - TRA I NAVIGLI E VIA MONTENAPOLEONE, TRA IL BARETTO E IL CAFFÈ CIPRIANI, A SUON DI PARTY-BOOKS, SERATE CHARITY E COMPLEANNI, MELANIA E' PEGGIO DELLA DIGOS, LI SCHEDA TUTTI: PAOLINO BERLUSCONI, MINIMO BOLDI, AL BANO CHE SI GOLA, CHIARA BONI, CANDIDA MORVILLO CHE APPARECCHIA IL LIBRO, GUIDO BERTOLASO, ATTILIO FONTANA, FRANCESCO SPECCHIA, PIERO MARANGHI E... - VIDEO