jobim

“NO, AGUAS DE MARÇO NON FA PARTE DELLA STORIA DELL'HOTEL RAPHAEL” – MOLENDINI CORREGGE LABATE: "IL CAPOLAVORO DI ANTONIO CARLOS JOBIM ISPIRATO AL RITMO DELLA PIOGGIA, CHE IN BRASILE È PARTICOLARMENTE BATTENTE NEL MESE DI MARZO, È STATA SCRITTA IN UNA RESIDENZA FAMILIARE A CUI TOM ERA PARTICOLARMENTE AFFEZIONATO, IL PODERE FRA LO STATO DI RIO DE JANEIRO E IL MINAS GERAIS…" - VIDEO

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/covid-ci-ha-tolto-anche-rsquo-hotel-raphael-rsquo-albergo-che-fu-242356.htm

 

 

Marco Molendini per Dagospia

jobim

 

No, Aguas de março, il capolavoro di Antonio Carlos Jobim, genio della musica brasiliana e della musica del Novecento in genere non fa parte della storia dell'Hotel Raphael.

 

L'episodio, ovvero il padre della bossa nova che avrebbe composto la canzone durante un suo soggiorno nell'albergo romano, fa parte di un racconto che Tommaso Labate fa sul Corriere della sera di oggi, rievocando la vita di un luogo legato a un pezzo di storia, a Craxi e a un episodio famoso come il lancio delle monetine (primo episodio di populismo contemporaneo?).

 

Aguas de março, un brano memorabile che ha avuto grandiose interpretazioni (dallo stesso Jobim a Joao Gilberto a Elis Regina, a Mina, a Art Garfunkel, a Ella Fitzgerald) è nata in altro modo. Ispirata al ritmo della pioggia, che in Brasile è particolarmente battente nel mese di marzo, è stata scritta in una residenza familiare a cui Tom (così viene chiamato Jobim in Brasile:

 

Antonio Carlos Jobim

«Tom non da Tommaso, ma da tom, sostantivo che in portoghese sta per tono», ci teneva a spiegare) era particolarmente affezionato, il podere fra lo Stato di Rio de Janeiro e il Minas Gerais di Poço Fundo dove abitavano i genitori e dove ha scritto molte altre canzoni (da Corcovado a Estrada branca, le prime note di Chega de saudade, Dindi).

 

Nel 72 Jobim si era ritirato a Poço Fundo per completare un progetto sinfonico, intitolato Matita peré, ispirato a grandi scrittori come João Guimarães Rosa e Carlos Drummond de Andrade.

tommaso labate

 

Sono state le piogge di quei giorni a suggerirgli, però, un altro tema inventato di getto alla chitarra, cantando la melodia: si ferma, gli piace, prende un pezzo di carta, di quelli per incartare il pane, e scrive le prime idee della canzone: «E' pau, é pedra, é o fim do caminho».

 

La canzone è singolare, non ha la forma classica, è un moto perpetuo e le parole non hanno un senso logico esplicito, sono piuttosto un flusso di coscienza.

 

MARCO MOLENDINI CON JOAO GILBERTO

Non posso dimenticare una sera per pochi, negli anni Settanta, a casa di Sergio Bardotti con Jobim che spiegava all'amico poeta e partner di tanti successi, Vinicius de Moraes, il significato della sua canzone, parola per parola: ogni tanto interrompevano e si mettevano a ballare con le loro giovani mogli (Ana e Gilda) su uno spettacolare album di Stevie Wonder, Songs in the key of life.

 

Aguas de março è una canzone è leggera come l'acqua , ma è tutta giocata sui contrasti: a cominciare dall'andamento ritmico allegro che si scontra con il testo profondamente drammatico, metafora della vita quotidiana con la prospettiva della morte. In quel periodo Jobim era fortemente depresso: beveva molto, aveva parecchi acciacchi, era in una fase di stasi professionale (proprio Aguas de março lo avrebbe rilanciato), non aveva comunque perso la sua ironia e immaginava una fine carriera a 80 anni cantando ancora Garota de Ipanema in un tenda da circo nell'interno del Brasile con il pubblico che lo fischiava.

 

marco molendini foto di bacco

Purtroppo non è andata così: Jobim non è mai stato fischiato e se ne è andato molto prima, a 67 anni, a causa di un tumore. Non solo, ai tempi di quel ritiro a Poço Fundo era poi reduce da un periodo di persecuzione politica che lo aveva turbato in seguito all'adesione a un manifesto di protesta contro la censura della dittatura militare seguito dal boicottaggio del Festival Internacional da Canção delle Rede Globo.

 

In dodici, fra cui Tom, Chico Buarque e altri furono prelevati dalla polizia e portati in caserma per spingerli a rinunciare alla contestazione. La pressione ottenne il risultato voluto, ma per un periodo Tom venne tenuto sotto sorveglianza, seguito e con la corrispondenza e il telefono intercettati.

 

La soluzione venne trovata da un funzionario di polizia conciliante che fece firmare a Jobim una dichiarazione paradossale che diceva, a proposito di quel boicottaggio: «Questa carta dichiara che il signore non aveva l'intenzione». E lì finì.

craxi hotel raphael

 

Aguas de março ha rilanciato Jobim in tutto il mondo. Ma a differenza di quanto era successo con la prima ondata della bossa nova, Tom aveva scritto lui stesso anche una versione del testo in inglese, cercando parola per parola sul vocabolario per essere il più fedele possibile all'originale.

 

hotel raphael

Aveva imparato la lezione appresa ai tempi del primo boom, quando i discografici imposero traduttori in inglese che si mangiavano una bella fetta di royalties e quando le traduzioni, come quella di Garota de Ipanema, arrivarono anche a realizzare una paradossale versione al maschile, The boy from Ipanema (assurdo per un pezzo costruito sull'andamento sinuoso e sensuale di quella ragazza che transitava ogni giorno davanti al bar preferito da Tom e Vinicius per andare in spiaggia). Ai tempi, ricordava con amarezza Jobim a proposito della prima avventura americana, se ne tornava in albergo e si metteva letteralmente a piangere di dolore.

jobim

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…