neomelodici

A NAPOLI CI SONO PIÙ CANTANTI CHE DISOCCUPATI: ECCO PERCHÉ È STRACULT IL LIBRO DELL’AMERICANO JASON PINE, “NAPOLI SOTTO TRACCIA”, SUL FENOMENO DEI CANTANTI NEOMELODICI TRA EVENTI BORDERLINE E BOSS IMPRENDITORI

NAPOLI SOTTO TRACCIA - JASON PINENAPOLI SOTTO TRACCIA - JASON PINE

Alessandro Chetta per il “Corriere della Sera”

 

A Napoli ci sono più cantanti che disoccupati» ripete la vox populi . Buon per me, ha pensato Jason Pine, che dal 1998 al 2011 s’è immerso curioso, stregato, nel mondo dei cantanti neomelodici e ha pure abbassato il numero dei disoccupati diventando regista di videoclip. Pine è un antropologo che insegna al Purchase College della State University di New York.

 

Un «borghese bianco americano» che non è piombato a piazza Mercato per un bagno di folklore sulle voci più amate dal popolo. Nel suo libro Napoli sotto traccia. Musica neomelodica e marginalità sociale (Donzelli) lo studioso evita ogni moralismo e con disciplina si fionda su una sociologia pratica del fenomeno, da vivisettore di cause ed effetti.

 

JASON PINE JASON PINE

Tredici anni sono un’eternità, perciò il suo è innanzitutto un reportage sociale e simbiotico su quell’universo parallelo al mainstream musicale. L’autore inizia a seguire la carriera di un baby cantante. Va a casa sua, conosce i genitori-manager e soprattutto lavora da videomaker per loro, e per altri artisti pop. Diviene in pratica un minuscolo ma effettivo ingranaggio del settore. Racconta così delle tv clandestine: «Entrai in un appartamento dove c’erano persone che stavano cenando, ciascuno aveva nel piatto una grossa polpetta affogata nel sugo. In fondo al corridoio due uomini manovravano una videocamera e un mixer… lì si svolgeva la trasmissione».

JASON PINEJASON PINE

 

Il focus più in generale si concentra sull’arte di arrangiarsi dei protagonisti del sottobosco musicale. Lui la chiama the art of making do in Naples . La bussola è un po’ Pino Aiello, che anni fa scrisse della «comprensibile esistenza di una musica inaccettabile».

 

L’indagine del prof newyorchese sotto il Vesuvio è fatta sul campo come non mai. Dagli studi di registrazione di Ponticelli e Secondigliano ai matrimoni. Jason vuol comprendere, appunto, i diversi piani di esistenza dell’abbondante sottoproletariato urbano partenopeo e la sua urgenza di possedere un filone canoro proprio attraverso un business ad hoc («dove ci sono i soldi c’è la camorra», annota più volte).

 

Che poi sia musica inaccettabile questo è tanto scontato in un’ottica di classe quanto falso. Patrizio, Nino D’Angelo, Franco Ricciardi spuntano dalle ceneri del fu Festival di Napoli, finito nel 1970, con Sergio Bruni che stappava champagne. Il libro bilancia l’esperienza relazionale con i protagonisti della scena neomelodica e di apprendimento faticoso del dialetto — «il melodramma del contatto» — con brani sulla storia della criminalità organizzata e della città.

neomelodici   tony forte neomelodici tony forte

 

Chi s’è distratto e non conosce la Napoli neomelodica può sfogliare Pine, non senza un certo impegno (il piglio di tanti passaggi è scientifico e il vocabolario sociologico), per farsi un’idea di questo spicchio di meridionalissimo e litigioso underground.

 

Underground inteso anche come sommerso, visto che tanti dischi sono ignoti alla Siae. Quasi un do it yourself di matrice punk, però latino e più sfrontato.  Attorno pulsa il giro d’affari, macchina fortemente indeterminata, intuisce l’antropologo, giacché il modus operandi del Sistema tra concerti e hit non sai dove inizia, se inizia, se è un bluff, se ci rientri in pieno.

neomelodici   vittorio ricciardineomelodici vittorio ricciardi

 

Questo contesto, inedito nel resto d’Europa, è popolato da organizzatori d’eventi borderline e boss-impresari che spingono e impongono i cantanti, osannati da migliaia di fan di tutte le età: basta dare un’occhiata alle visualizzazioni in Rete dei videoclip. Ambiente in chiaroscuro: plasticamente si può rappresentare l’ambiguità del factotum col volto da Sfinge di Ciccio Mira, fautore delle feste di piazza al quartiere Brancaccio di Palermo, apparso nel film Belluscone di Franco Maresco (in Sicilia amano alla follia i neomelodici).

 

neomelodici   rosario miraggioneomelodici rosario miraggio

La differenza tra questo e altri lavori sul fenomeno sta nell’annullamento quasi totale del distacco. Pine non si limita ad osservare il guscio o ad inseguire la road map di ricevimenti kitsch. Diventa parte del circuito, ne tange umori e ambiguità, conosce di persona un boss. Proviamo a ripescare articoli, libri o documentari sui neomelodici di alcuni anni fa: ci troveremo, è molto probabile, un passaggio su di lui, Jason, il regista dei videoclip Siente a mè e Palcuscenico , l’americano che vo fa’ ’o napulitano e segue i cantanti.

neomelodici   gianni celesteneomelodici gianni celestemanifesti neomelodicimanifesti neomelodiciNEOMELODICI GIANNI CELESTE NEOMELODICI GIANNI CELESTE NEOMELODICI ZUCCHERINO NEOMELODICI ZUCCHERINO neomelodici   alessioneomelodici alessio

 

neomelodici   marco marfe'neomelodici marco marfe'

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…