andrea balestri

"DIVENTAI PINOCCHIO PERCHE' FUI L'UNICO BIMBO AD AVERE IL CORAGGIO DI SPACCARE UN QUADRO DAVANTI A COMENCINI" - IL RACCONTO DI ANDREA BALESTRI AI "LUNATICI" DI RAI RADIO2: "AVEVO SETTE ANNI QUANDO VENNI SCELTO. IL RAPPORTO CON MANFREDI? E' STATO UN AMICO DI GIOCHI. CON LA LOLLOBRIGIDA INVECE I RAPPORTI NON ERANO IDILLIACI. QUANDO SONO DOVUTO TORNARE A SCUOLA FACEVO A BOTTE CON I BAMBINI PERCHE' MI..."

Da “i Lunatici - Radio2”

 

andrea balestri nel pinocchio di comencini 2

Andrea Balestri, il 'Pinocchio' dello sceneggiato diretto da Comencini, con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle sei.

 

Sullo sceneggiato del 1972: "Come sono diventato Pinocchio? Il carattere mio personale è proprio quello del Pinocchio di Comencini. Vispo, sveglio, senza peli sulla lingua, irritante. Sono stato fortunato perché Comencini nella sua scelta mi ha dato un onore grandissimo, quello di aver lavorato con le stelle più amate del cinema, Manfredi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Gina Lollobrigida. Tutto è cominciato mentre ero a scuola, facevo la seconda elementare, avevo sette anni.

 

andrea balestri nel pinocchio di comencini 1

Comencini mandò dei fotografi a fare delle foto ai bambini delle elementari, visionò più di 3000 fotografie. Dopo varie selezioni, l'ultimo provino fu a Roma. Comencini chiese a sette bambini chi aveva il coraggio di rompere un quadro con un martello. Non fece in tempo a dirlo che io presi il martello e ruppi il quadro. Fui l'unico tra i sette bambini a farlo. Lui si arrabbiò, mi disse che dovevo ripagarlo, io risposi che me l'aveva chiesto lui di di farlo e che quindi non avrei ripagato niente. Sono diventato Pinocchio perché ho rotto un quadro".

 

Sul set: "Nino Manfredi è stato più uno zio, un amico di giochi, lui con me non recitava, durante le pause si metteva accanto a me e giocava con me. Manfredi è stato un grande, una persona deliziosa, dolce e molto affettuosa. I rapporti con la Lollobrigida? Non erano idilliaci, lei era una star, voleva che le si desse del lei, io venivo da un rione delle case popolari, davo del tu a tutti.

 

andrea balestri con il burattino di legno di pinocchio

Non c'è mai stata molta intesa tra di noi. Franco Franchi e Ciccio Ingrassia? Due persone meravigliose, attori seri e in gamba. Amici di gioco, durante le pause c'era un ottimo rapporto tra bambino e adulto. Tra i due il rapporto era di rispetto reciproco e di amicizia, nonostante che pare li abbia riavvicinare Comencini, dopo una loro litigata. Erano amici, avevano un'intesa particolare tra di loro".

 

Sull'arrivo del successo da bambino: "Non è pericoloso, è anzi una cosa simpatica, che fa piacere. Dopo 50 anni ancora si parla di quello sceneggiato, che è stato visto da milioni di persone. Il merito di questo va a Comencini. Una volta finito Pinocchio ho fatto altri lavori, altri tre film, uno con Bud Spencer, un omone che a vederlo ti faceva tremare, ma poi quando ce l'avevi davanti era una pasta d'uomo. Ero piccolino, quando vidi questa montagna rimasi impressionato, ma era tranquillissimo".

andrea balestri nel pinocchio di comencini

 

Poi il cinema è uscito dalla vita di Balestri: "Ho fatto tanti altri lavori, all'età di dodici anni non sono stato più chiamato a parte qualche apparizione. Sono tornato alla vita normale, ho proseguito la scuola, ho continuato a fare lavori normali, il cinema non c'è stato più stato. Pinocchio rimarrà sempre una icona del cinema, merito di Comencini che ha scelto grandissimi attori.

il burattino di pinocchio nel film di comencini 4

 

Dopo 50 anni ancora se ne vendono più di 20.000 copie all'anno. E' stato un treno, sono arrivato alla fermata, sono sceso ed ho continuato la vita normale. Mi ritengo fortunato e onorato di aver conosciuto dei grandissimi attori e di aver lavorato con Luigi Comencini, il miglior regista del mondo, per me non era un regista, è stato un babbo, affettuoso, comprensivo".

 

Sul ritorno a scuola: "Quando facevo Pinocchio la produzione mi aveva messo una maestra dietro che tutti i giorni mi faceva fare i compiti. Alle medie è stata un po' più dura, i ragazzetti di undici dodici anni sono anche un po' cattivelli, ma con me cadevano male, perché picchiavo tutti. Mi chiamavano Pinocchio per prendermi in giro, a me non piaceva, dopo una o due volte che lo facevano magari mi arrabbiamo e gli davo due botte. Molte bambine però erano innamorate di me. Alle bimbe Pinocchio piaceva perché era un'anima ribelle e in quegli anni lì piaceva il bambino ribelle e non il bambino bamboccio".

il burattino di pinocchio nel film di comencini 2il burattino di pinocchio nel film di comencini 3il burattino di pinocchio nel film di comenciniil burattino di pinocchio nel film di comencini 1pinocchio il burattino di legno di carlo rambaldi 1pinocchio di comenciniandrea balestri nel pinocchio di comencini 1il burattino di pinocchio nel film di comencini 5

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...