facci van gogh

"I VECCHI? NON LI SCALZERANNO I GIOVANI, SEMMAI IL CORONAVIRUS" – FACCI: "CI SONO POPOLI CHE SACRIFICANO I MENO PRODUTTIVI PER NON MORIRE TUTTI. LA GERONTOCRAZIA CHE SOVRASTA IL NOSTRO PAESE È TROPPO SMALIZIATA PERCHÉ A SCALZARLA SIA UNA GENERAZIONE CHE CHIAMA “GUERRA” IL CORONAVIRUS, E AFFOGA NEL NULLA INTERNETTIANO E PIANGE GLI APERITIVI. E STO PARLANDO DI UNA GENERAZIONE CHE È LA MIA…"

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

facci

Si continua a parlare dei vecchi. Nelle zone rurali delle isole Fiji, gli anziani vivono a casa dei figli che li curano amorevolmente e gli premasticano il cibo. Invece gli inuit dell' artico e gli aborigeni australiani, a un certo punto, cominciano a trascurare i vecchi sinché non muoiono: li ignorano, li nutrono male, li isolano, li abbandonano a morire nel loro sudiciume. Alcuni popoli siberiani, oltre agli inuit e ai vichinghi norse, preferiscono indurre gli anziani a gettarsi da un dirupo, o a prendere la via del mare senza fare più ritorno, questo con la loro collaborazione: danno l' addio a parenti e amici e poi vanno. In ben tre continenti i vecchi invece tiranneggiano: ai giovani è proibito sposarsi sino ai 40 anni e le giovani sono tutte per gli anziani.

 

anziani

Venendo all' Occidente, negli Stati Uniti - ha scritto l' antropologo Jared Diamond - è normale che i genitori vengano piazzati in case di riposo, dove i figli però li vanno a trovare in media una volta all' anno. Venendo poi all' Italia, si continua a parlare dei vecchi anche per via del coronavirus. L' altro giorno l' autorevole 87enne Giuseppe De Rita (Censis) ha detto che gli over 70 malati, in Olanda, firmano un modulo in cui si impegnano a non ricoverarsi per non sottrarre posti ai giovani, che hanno più possibilità di guarire: e giù casino, polemiche.

 

De Rita ha anche detto che gli anziani da noi manterranno un ruolo affettivo perché è un ruolo soprattutto economico, cioè hanno pensione decente, aiutano figli e nipoti e hanno case comprate in stagioni irripetibili: e giù casino, polemiche. Esattamente come quando si è improvvisamente scoperto che gli ospedali curano anche in base all' età, quindi alle condizioni di salute, al quadro clinico generale, alle possibilità che un paziente guarisca da una rianimazione, e che certi vecchi neppure li intubano, perché un trattamento invasivo sarebbe accanimento. Casino, polemiche, «lasciano morire i vecchi».

facci

 

 

«mezzo morto» Che poi: quando si diventa vecchi? Non perdiamo tempo con questo: in Nuova Guinea a meno di 50 anni ti chiamano «mezzo morto» («setengah mati») e in Occidente ci sono ottantenni che ballano il limbo e sembrano Brad Pitt: dipende ovviamente dall' aspettativa di vita, da quando si acquisisce il diritto alla pensione, da tante cose. Che poi, forse, non sono così tante. Arriviamoci. Negli ultimi due secoli, ma anche in epoca contemporanea, in molte società non occidentali (africane, per esempio) uno è considerato vecchio se non è in grado di procurarsi il cibo e costruirsi una capanna.

 

vecchi

I lapponi sami e gli indiani omaha e gli indios tropicali (che sono tribù di cacciatori-raccoglitori, come un tempo eravamo tutti) abbandonano le persone anziane o ammalate mentre il resto del gruppo si trasferisce. Gli indios, in particolare, conducono gli anziani maschi fuori dalla foresta a vagare sperduti, sinché non se ne saprà più nulla; le donne no: vengono ammazzate subito. Nella maggior parte dei casi, però, i vecchi vengono lasciati nel campo che sta per essere smobilitato con un po' di cibo e acqua; l' antropologo Allan Holmberg ha raccontato che una cinquantenne fu lasciata inerte nella sua amaca (troppo inferma per camminare) ma tre settimane dopo, ripassando dal vecchio campo, si imbattè nelle sue ossa spolpate dagli avvoltoi che erano distese sul sentiero, come se lei avesse lottato allo stremo per seguire il gruppo.

facci

Ora: non perdiamo tempo neppure coi discorsi su noi occidentali che non siamo più selvaggi e sull' uomo moderno che nel frattempo si è evoluto, perché, in quel senso, non si è evoluto per niente: il nostro cervello ha tre milioni di anni - come ha spiegato meglio di chiunque Rita Levi Montalcini - ma è sempre quello, a cambiare sono le cognizioni, il linguaggio, la cultura. I lapponi e gli indios non sono più cattivi di noi. Gli antichi greci non erano più cattivi di noi. Alla nascita, ancor oggi, come dire: homo homini lupus.

 

Dunque apprendiamo che i chukchi siberiani, sino a poco tempo fa, inscenavano una specie di cerimonia in cui si rassicurava l' anziano circa un' eccellente accoglienza nell' oltretomba: poi lui appoggiava la testa sulle ginocchia della moglie (in genere) e due uomini gli stringevano una corda attorno al collo, sino all' asfissia. Tra i kaulong della Nuova Britannia, sino agli anni Cinquanta, se moriva il padre, era normale che i figli strangolassero la madre, la neo vedova. Era un atto ritenuto necessario, e astenersene era disonorevole: Jane Goodale (quella degli scimpanzè) ha raccontato di una madre che aveva costretto il figlio a ucciderla svergognandolo pubblicamente, perché non si decideva. Nelle Banks Island (Sud Pacifico) i vecchi e gli infermi imploravano gli amici di seppellirli - non è chiaro perché - vivi.

giuseppe de rita

 

GENERAZIONE SMALIZIATA Col catalogo ci fermiamo qui.

E non perdiamo tempo neppure a cercare conforto in qualche superata spiegazione evoluzionistica: tipo che ai giovani conviene preservare i genitori che la natura ha via via selezionato, perché servono da modello di comportamento, di apprendimento, ergo i genitori si prendono cura dei figli che a loro volta si prendono cura dei genitori. In parte è così, beninteso. E meno male. Ma la stessa natura insegna che questo non è sempre bene: un conflitto tra generazioni è anche fisiologico, i figli non possono vivere in eterna riconoscenza; cinicamente, più i vecchi consumano e meno rimane per i giovani. Le tribù di cacciatori raccoglitori, coi vecchi a carico incapaci di spostarsi, spesso sarebbero morte. Nelle regioni artiche e nei deserti, spesso, non c' è la possibilità di accumulare cibo per i periodi di crisi: e ci sono popoli che sacrificano i meno produttivi per non morire tutti.

 

Non pensiate che ne siano contenti. Gli anziani sarebbero utilissimi anche a loro, possono fare un sacco di cose, sono enciclopedie viventi, hanno una manualità che lèvati, accudiscono i nipoti - dalla preistoria all' Italia moderna - e insomma, nessuno ha mai rinunciato a loro per cattiveria. La Storia insegna che la cura degli anziani dipende dalla loro utilità sociale e poi da una chimera che chiamiamo «i valori». In gran parte dell' Oriente la «pietà filiale» è sacra.

 

coronavirus anziani 1

Il rispetto degli anziani, in Italia come in Messico o nella Cina patriarcale, deriva dalla centralità della famiglia. Ma lo sappiamo tutti, e pare inevitabile: il mondo vola a velocità supersonica verso modelli individualisti corteggiati dal marketing, cioè verso giovani che peraltro non fanno figli e poi si stupiscono perché è pieno di vecchi che spesso però li mantengono. Cortocircuito. Rispetto a qualsiasi altro periodo della storia umana, oggi i vecchi vivono mediamente più a lungo e in condizioni migliori, con più cose da fare e meno probabilità di piangere un figlio. Ma non è per questo, da noi, che i giovani non scalzano i vecchi. Semmai li scalzerà il coronavirus. La gerontocrazia, bla bla: cazzate. I giovani, opinione personale, non scalzano i vecchi perché sono una generazione di debosciati: la gerontocrazia che sovrasta il nostro Paese è troppo smaliziata perché a scalzarla sia una generazione che chiama «guerra» il coronavirus, e affoga nel nulla internettiano e piange gli aperitivi. E sto parlando di una generazione che è la mia.

van goghgiuseppe de rita 4coppia anziani

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA