LA SCOPPOLA DEI CAMPIONI - COSTA CARA L'ESCLUSIVA CHAMPIONS LEAGUE A MEDIASET: IERI È AFFONDATA IN BORSA PER COSTI TROPPO ALTI SUI DIRITTI E UN MERCATO PUBBLICITARIO INCERTO. IL TUTTO CON SPESE PER IL PERSONALE IN CALO E DIPENDENTI CHE HANNO STRETTO LA CINGHIA

"Nonostante il calo - commenta il direttore finanziario del gruppo Marco Giordani - le azioni restano in crescita del 25% da inizio anno" - Premium per ora sta raccogliendo frutti modesti (ricavi +0,89%) dall' investimento per la Champions league (630 mln), con le stime di 200mila nuovi abbonati entro fine anno che sono comunque confermate...

Condividi questo articolo


R.E. per “la Stampa

 

Marco Rosini Franco Ricci Pier Silvio Berlusconi Yves Confalonieri Marco Rosini Franco Ricci Pier Silvio Berlusconi Yves Confalonieri

Mediaset paga cara l' esclusiva della Champions League anche a Piazza Affari. I maggiori ammortamenti sui diritti televisivi e l' incremento dei costi operativi fanno scivolare pesantemente il titolo del Biscione in Borsa, che chiude in calo del 9,45% a 4,27 euro.

A deludere sono soprattutto i costi operativi e di ammortamento dei diritti televisivi oltre le attese, con il rischio che incidano sulle previsioni di utile già molto ridotte per quest' anno e per il 2016.

 

PIER SILVIO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERI PIER SILVIO BERLUSCONI FEDELE CONFALONIERI

Per il Biscione sono in calo le spese per il personale, all' interno di un programma di contenimento dei costi che ha avuto risultati superiori alle previsioni e apprezzato dal mercato, ma sono in aumento i costi operativi (nei primi nove mesi dell' anno passati da 699 a 769 milioni) e anche gli ammortamenti dei diritti televisivi (da 538 a 558 milioni).

 

Quello che non è piaciuto agli analisti, oltre alla perdita netta tra luglio e settembre di 60 milioni contro una stima di 51, è che questa base di aumento costi fa crescere di 40 milioni a 2,55 miliardi la stima della società sulle spese operative per l' intero anno. Ecco allora una raffica di report al ribasso sul titolo con Hsbc, la stessa Equita e Goldman Sachs che hanno tolto il giudizio «buy» (comprare) sul titolo Mediaset.

 

marco giordani lapresse marco giordani lapresse

«Nonostante il calo - commenta il direttore finanziario del gruppo Marco Giordani - le azioni restano in crescita del 25% da inizio anno, a fronte di una Borsa salita del 18%, e siamo tornati ai livelli di un mese fa. Da un lato - prosegue il manager - c' è stata sicuramente una sorta di "sell-on-news" viste le aspettative prima dei conti e l' andamento in Borsa (+9% circa nell' ultimo mese, ndr), dall' altra ci sta che il mercato reagisca a un trimestre, quello in corso, che potrebbe vedere la crescita del mercato pubblicitario italiano inferiore rispetto alle aspettative precedenti e che quindi in qualche modo potrà deludere.

MARCO FORONI CIRO FERRARA CESARI E GLI ALTRI DI MEDIASET PREMIUM SPORT MARCO FORONI CIRO FERRARA CESARI E GLI ALTRI DI MEDIASET PREMIUM SPORT

 

La pubblicità sta timidamente ripartendo (in ottobre la raccolta è cresciuta oltre il 2% con il quarto trimestre che nel complesso dovrebbe aumentare «a una cifra»), ma è comunque in Italia che il gruppo fatica. Anche perché Premium per ora sta raccogliendo frutti modesti (ricavi +0,89%) dall' investimento per i diritti in esclusiva della Champions league, con le stime di 200mila nuovi abbonati entro fine anno che sono comunque confermate.

 

Per ora va detto che i 630 milioni in 3 anni investiti per la Champions league su Premium non hanno portato risultati eclatanti. I ricavi nei primi 9 mesi dell' anno sono arrivati a quota 406 milioni contro i 402 dello stesso periodo 2014 quando l' esclusiva per la principale competizione calcistica europea non c' era.

 

MEDIASET ESPANA MEDIASET ESPANA

A dare soddisfazioni al Biscione in questa fase sono le attività in Spagna. Il risultato prima degli oneri finanziari (Ebit) nei primi nove mesi è infatti sceso a 83 milioni rispetto ai 107 milioni del 2014: in Italia è negativo per 47 milioni rispetto al dato positivo di 23 milioni dell' anno scorso, mentre in Spagna cresce a 131 milioni rispetto agli 84 milioni precedenti.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…